Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Fabrizio Barca, Ministro della Coesione Territoriale, ripondendo a Fabio Martini, «La Stampa», 18 giugno 2012
Il leader del Pdl Alfano ha quasi deriso il provvedimento sulla crescita, sostenendo che la disponibilità reale è di un miliardo: quello tra governo e maggioranza le pare un rapporto esemplare?
«È un rapporto comprensibile, che si spiega anche con la straordinaria difficoltà che i partiti hanno nell’intrattenere un rapporto diretto con i cittadini: nel corso del tempo le loro organizzazioni si sono fatte liquide. Talora le forze politiche hanno la tendenza ad accomodare la critica generale, ad assecondarla secondo una modalità semplice, a volte anche scontata. Ma di questo non dobbiamo stupirci».
È la vostra missione?
«Siamo stati messi lì proprio perché sul governo si scaricassero le responsabilità, finendo per accreditarci tutte le cose che non vanno e in qualche modo non riconoscendoci quelle positive. Mi preoccupa molto invece un’altra questione: lo scarso livello di comprensione di alcuni provvedimenti, per la verità molto incisivi».
Il ministro Barca ama fare la vittima sacrificale sull’altare della responsabilità: il governo si è assunto l’onere di fare da parafulmine e di rimediare alla scarsa capacità di rapporto fra i partiti e i cittadini, il governo fa tante belle cose e nessuno se ne accorge.
Il ministro è preoccupato per “lo scarso livello di comprensione di alcuni provvedimenti”: ci perdoni ministro, noi italiani siamo un po’ zucconi, e ci riesce difficile come essere riconoscenti a chi ci ha ridotto a sudditi privi di diritti, ci sta mettendo in ginocchio economicamente, umiliando sul fronte europeo, e sottomettendoci a quegli “inesistenti gruppi di pressione finanziaria”.
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