Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
uando la mia amata nonna era viva, ascoltavo molte volte alcuni suoi detti, uno dei quali molto comune negli anni 70-80 diceva: « Chi si ama ti bastona», significante qualcosa come chi amiamo dopo ci tratta in malo modo.
Questa frase - accettata allora senza molte discussioni – oggi, alla luce del giorno, si è trasformata in quello che veramente è: un silenzio complice di fronte alla violazione dei diritti umani delle donne.
Nelle società che progrediscono decisamente verso una maggiore uguaglianza, giustizia ed equità, la violenza di genere è una minaccia contro la democrazia, la pace e la stabilità dei nostri paesi.
In molte nazioni si commemora la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a progressi importanti: al momento 125 paesi hanno leggi specifiche che criminalizzano la violenza domestica, qualcosa di realmente inimmaginabile una ventina di anni fa.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha riconosciuto la violenza sessuale come tattica di guerra deliberata e pianificata. E il diritto internazionale ha fatto passi importanti e senza retromarce per condannare e perseguire i criminali di tali misfatti .
È certo che c’è stato un notevole ritardo prima di arrivare a ciò, ma è altrettanto vero che questa conquista non potrà mai essere scalfita da niente e nessuno.
Tuttavia, siamo ancor ben lungi dallo spazzare completamente via questa piaga, poiché esistono ancora milioni di donne che vivono nella discriminazione e nella violenza più atroci.
Oggi oltre seicento milioni di donne e ragazze, nel mondo, sopravvivono in paesi dove la violenza domestica non è ancora considerata un crimine.
Sei donne su dieci hanno sperimentato sulla propria pelle sia la violenza fisica e / o sessuale.
Quest’ultima continua ad essere presente in molte nazioni sia in tempi di pace come in epoche di conflitto.
Il femminicidio che, per esempio, in Italia affligge un numero elevato di donne, basta leggere i quotidiani che enumerano i vari bollettini di guerra, il più delle volte rimane impunito o, addirittura, non viene denunciato per paura di ritorsioni.
Oltre sessanta milioni di bambine sono costrette a matrimoni forzati, e 140 milioni fra adolescenti e donne subiscono la mutilazione genitale, con tutto ciò che comporta per la loro vita e salute. Più di seicentomila donne e bambine sono vittime, ogni anno, della tratta attraverso le frontiere, la maggior parte finiscono a battere i marciapiedi.
E sebbene la parità tra uomini e donne sia garantita nelle costituzioni di 139 –tra paesi e territori- a molte di loro viene spesso negato l'accesso rapido alla giustizia e la necessaria protezione contro gli abusi.
La domanda, allora, che ci poniamo è: cosa possiamo fare per affrontare questo flagello?
Esistono le sedi informative e diagnostiche, ma scarseggiano gli investimenti sostenuti e costanti dei governi nazionali e locali.
E’ tempo che le amministrazioni di tutto il mondo si assumano le loro responsabilità in merito alle violenze contro i loro cittadini, e lo facciano con impegni concreti, trasparenti e verificabili.
Che l’ONU, dunque, rinforzi i propri sforzi -per collaborare con i Governi- ad affrontare questa tragedia immane.
Proporre un programma d'azione con misure specifiche incentrate sulla prevenzione, la protezione e la fornitura di servizi pubblici essenziali per proteggere e sradicare la violenza contro il sesso femminile.
C’è estremo bisogno di tolleranza zero contro la brutalità, con la partecipazione attiva di partners forti per fermarne la diffusione. Si richiede una leadership, leggi efficaci e giustizia inequivocabile che persegua i responsabili e ponga fine all'impunità.
Sempre l’ONU, a tal proposito, sta conducendo un’iniziativa globale per fornire alle donne e alle ragazze l'accesso universale alle istituzioni di sostegno alle vittime. Un’assistenza continuativa di 24 ore per la loro sicurezza e quella dei loro figli; rifugi, consulenza, sostegno psicosociale e la praticabilità, garantita, di assistenza legale e gratuita.
Noi uomini abbiamo un ruolo fondamentale in tutto questo: siamo i leader, giudici, impresari, mariti, compagni, figli, fratelli, e amici. Quindi una parte di loro!!
E 'attraverso l'educazione, le campagne di sensibilizzazione, i programmi e le politiche pubbliche che possiamo efficacemente affrontare questa realtà.
Vi è un urgente bisogno di coinvolgere tutti per fermare, prevenire e curare la violenza.
Molte delle donne delle Nazioni Unite stanno lavorando per far mantenere la promessa della Carta di questa organizzazione sulla parità dei diritti tra uomini e donne, insieme con le agenzie ad essa collegate, governi, società civili, uomini e donne.
Non dobbiamo lasciarle sole.
La democrazia, il futuro del nostro paese, quello delle famiglia in cui viviamo, la co-esistenza nell’ ambiente, l’educare la comunità, la nostra economia e la pace mondiale saranno sempre sotto minaccia se la violenza continuerà a manifestarsi davanti ai nostri occhi, sotto gli sguardi di ognuno di noi, e se come società non saremo capaci di dare una aiuto concreto per salvare la vita di donne e bambini.
Inserito da aureliano il 27/06/2012 12:31:51
grazie veramente Massimo, sei un esempio
Inserito da pat il 27/06/2012 12:26:41
grazie...massimo...
Inserito da Teo il 27/06/2012 08:32:25
Ho copiato incollato e spedito al corriere . Devono prendere spunto da voi
Inserito da PAOLA il 26/06/2012 22:51:54
i ttuoi occhi sono bellissimie dolci ci si può affogare dentro ,rispecchiano la purezza e la bontà che alberga dentro di te, sei unico, un diamante splendente.SOLO CHI HA TANTO AMORE DA DARE SCRIVE SIMILI COSE A FAVORE DELLE DONNE. GRAZIE MASSIMO
Inserito da Angela il 26/06/2012 22:47:18
"mi piace pensare che sia un uomo a parlare in favore delle donne che di violenze ne subiscono molte e di vario genere.quando devono rivolgersi alla giustizia è un grande sacrificio e disagio per loro, sopportano e sperano sempre nel meglio, nel superamento del problema.ancora oggi , a volte e la cronaca lo ha dimostrato , che non si prendono adeguati provvedimenti , la violenza , sotto ogni forma va denunciata sbito , una volta di troppo può essere l ultima." Totalità.it - Difendiamo le donne. Parola di uomo www.totalita.it - Nelle società che progrediscono verso l'uguaglianza, la violenza sulle donne è una minaccia contro la democrazia
Inserito da Attilio il 26/06/2012 22:18:13
Loredana condivido proprio tutto sul tuo commento, aggiungo solo che si nota dalla stesura che chi scrive é del mestiere e tiene alla cosa.Molto molti ci tiene
Inserito da Saverio il 26/06/2012 22:08:40
Erano anni che non veniva trattato il problema a certi libelli.
Inserito da Samantha il 26/06/2012 21:18:29
Articolo straordinariamente convincente, creato da chi si intende veramente di queste crudeli tematiche. Fosse stato scritto prima lo avrei consigliato ai miei alunni
Inserito da Loredana il 26/06/2012 18:46:47
Concordo con ogni parola. L'inizio della fine della violenza contro le donne deve avere origine nelle donne stesse: basta con il "sesso debole". Credo che questa menzogna auto-limitante e contro natura sia durata abbastanza e le donne vi abbiano creduto abbastanza. Siamo esseri umani, tutti, con alcune distinzioni strutturali; è davvero contro natura abusare e disporre come oggetti di persone che hanno una diversa conformazione fisica. Mi auguro che questo deciso cambio di rotta inizi ORA.
Non possiamo nn dirci conservatori, e allora attenti con la santificazione della tecnologia
Quel che la Corte Suprema non ha considerando riguardo al divorzio
Perché la destra sta sparendo dall'agone politico
Mettete la museruola ai genitori incoscienti
Se le donne vincono quando in politica i migliori rinunciano
Terremoti, risate e ipocrisia
1995-2015 An, dopo l'illusione di una destra al governo il fallimento per manifesta incapacità
Lo tsunami Cofferati e lo struzzo Renzi
Tutti gli errori di Berlusconi pagati nei sondaggi che premiano la Lega
Quell'odioso doppiopesismo che elegge l'ipocrisia a sistema di giudizio