Pubblicità e morale

Mad Men, uno spaccato ben riuscito degli anni '60

Madison avenue, per rappresentare un'agenzia pubblicitaria senza scrupoli

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Mad Men, uno spaccato ben riuscito degli anni '60

Mad Men è una serie televisiva americana, drammatica, creata e prodotta da Matthew Weiner. Gli episodi sono visibili in anteprima su Sky FoxTV e sono prodotti da Lionsgate Television. La prima puntata sui teleschermi italiani è datata 18 marzo 2008 (TV Cult) e la quarta serie trasmessa tra il 2010 e il 2011 (FoxTV). Ogni stagione è composta da 13 episodi.

La fiction è ambientata nel 1960, inizialmente presso la fittizia agenzia pubblicitaria Sterling Cooper di Madison Avenue a New York, e in seguito presso lo studio di recente creazione di Draper Pryce Sterling Cooper.  Il punto focale della serie è il protagonista Don Draper (Jon Hamm), direttore creativo della Sterling Cooper, uno dei soci fondatori della Draper Pryce Sterling Cooper. Un uomo dalla vita complicatissima, sia dentro che fuori l'ufficio. Come tale, essa rappresenta marcatamente gli stati d'animo umorali e i costumi sociali dell’America anni ‘60, per questo motivo ha ricevuto il plauso della critica in particolar modo per la sua autenticità storica e lo stile visivo, e ha vinto numerosi premi, tra cui l’ Emmy  e quattro Golden Globe. E’ la prima serie TV a vincere l'Emmy Award, per il genere drammatico,in ciascuna delle sue prime quattro stagioni, nel 2008, 2009, 2010 e 2011.

Questo telefilm americano raffigura parti, ben sezionate, della società americana e della cultura degli anni sessanta, mettendo in evidenza il fumo di sigaretta, l’ alcolismo, il sessismo, il femminismo, l'adulterio, l'omofobia e il razzismo. Il tabacco, molto più comune negli Stati Uniti in quegli anni di quanto non è ora, è in primo piano in tutta la serie; i personaggi possono essere visti fumare più volte nel corso di un episodio. In uno degli episodi pilota, rappresentanti di sigarette della Lucky Strike vengono alla Sterling Cooper alla ricerca di una nuova campagna pubblicitaria sulla scia di un rapporto della Reader 's Digest che sentenzia il fumo causa di enormi problemi di salute, tra cui il cancro del polmone. La serie TV mostra una sottocultura in cui gli uomini impegnati o, meglio ancora, sposati desiderano, cercandoli con ogni mezzo, rapporti sessuali con donne non necessariamente bellissime.

E’ facile notare, inoltre, che anche la pubblicità, è vista come struttura aziendale per la creatività di mainstream, di una classe media principalmente formata da  giovani, uomini bianchi e donne prosperose. Insieme a ciascuno di questi esempi, tuttavia, ci sono accenni al futuro e a certi cambiamenti radicali che avverranno di li a poco: l'ansia di Peggy Olson, copywriter dell’agenzia, che ostenta in ogni sua battuta sarcastica i primi moti del movimento femminista, denunciando l’uomo che vuole la donna ancora una spanna sotto di lui e soprattutto la libertà di decidere di non rendere nota la sua gravidanza. Ma, in particolar modo, le frasi ciniche di Draper che scoprono un uomo che si benda gli occhi, pur di non rispettare le indicazioni mediche sulla nocività delle sigarette, ma anzi esaltandole a tal punto da dire che esse mantengono snelle le donne e donano serenità agli uomini. Insomma, la pubblicità che non si ferma di fronte a niente, nemmeno alla salute; avidità che prevale sul buon senso. Caratteri, pertanto, evidenzianti fermenti di cambiamento anche nel settore pubblicitario stesso, con il Maggiolino Volkswagen "Think Small", campagna pubblicitaria questa respinta da molti della Sterling Cooper, perchè la casa produttrice è di origine tedesca e “ noi non vogliamo reclamizzare quelli sporchi mangiatori di crauti.” Anche se Don Draper, però, punti talune volte al valore nostalgico e potenziale del mercato così da rinominare 'ruota' la Kodak proiettore per diapositive come la Kodak Carousel.

Temi dell'alienazione, della mobilità sociale e della spietatezza sostengono il tono, sempre realistico, dello spettacolo. Draper, in particolare, ama passeggiare su una corda tesa in ogni episodio, quando contemplando con auto-ammirazione la sua carriera manageriale cerca di nascondere quella parte della sua vita umile e ingannevole che ha condotto per arrivare al potere e alla ricchezza e, di frequente, allieva questa sua pressione morale bevendo eccessivamente, a volte in modo incontrollato. Spesso, Don Draper è del tutto ignaro del dolore che suscita negli scontri verbali con Betty, la sua bellissima ex-moglie e non riesce a notare il disagio di sua figlia adolescente. Il lavoro e l’alcol lo consumano e lo assorbono del tutto. Le litigate con Betty, Peggy, gli impiegati dell’ agenzia, coi suoceri e con un equipaggio di segretarie a rotazione, comprese quelle con le quali ha dormito, lo rendono a tratti disumano sebbene, quando l’ adorabile ma subdolo amico alcol lo abbandona per poche ore, pensa con sgomento a come viene visto dagli altri.

Bellissima e originale la sequenza grafica d’apertura, con i titoli e i nomi dei personaggi, di un uomo d’affari che cade da vertiginosa altezza, tutto circondato da grattacieli riflettenti immagini e cartelloni pubblicitari d’epoca, accompagnata da un’ incantevole colonna sonora che ti rimane facilmente impressa.

Il manager che cade appare in bianco e nero, tipicamente vestito da colletto bianco. I titoli rendono omaggio al grattacielo pieno di graphics designer di Saul Bass e lo stile visivo ricorda molto i titoli di apertura del grande Alfred Hitchcock in Intrigo internazionale (1959) e  Vertigo (1958).

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