Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Federica Pellegrini
Ieri sera, Federica Pellegrini, è tornata a respirare l’aria benevola e salubre del Monte Olimpo.
La nostra Artemide non è ancora guarita del tutto, ma quella linguaccia alla fine della disputa nuotatoriala dice tutta su un’atleta che sembra ritrovare, gara dopo gara, lo smalto dei tempi migliori.
Ripeto, non è la solita Pellegrini, ma la grinta che le ha fatto difetto in questo approccio olimpico adesso è stata finalmente rinvenuta, e con essa un po’ di serenità.
Ha sul collo un tatuaggio della Fenice, per niente l’avrà messo no?
Due sere fa, è parsa lentamente assopirsi allo strapotere delle avversarie, ma nell’arco di 24h ha rialzato la testa guardando lo sciame di avversarie che si lasciava dietro, batteria dopo batteria.
Ormai ci ha abituati a questi sbalzi, e quella faretra priva di frecce pian piano si sta riempiendo nuovamente pronta, se non altro, a centrare almeno uno dei tre bersagli; lo hai fatto altre volte, riprovaci o divina Artemide anche in quel di Londra.
La vasca oceanica, iersera, non l’ha risucchiata al richiamo sinuoso di sirene tentatrici che la distoglievano dal porto tanto desiato; Federica si è ridestata cambiando la rotta sbagliata che la spingeva a Antemoessae, liberando la mente, nel vento della sua emozione ha ripreso la diritta via verso la gloria.
Sarà una finale, alla quale si presenterà con il quarto miglior tempo… ma sarà la finale, il suo ambiente naturale che l’ accompagnerà con tenacia allo start per far dire che lei non è una ex, ma la Fede nazionale, la donna pesce più veloce al mondo.
Artemide lustra i suoi dardi e dice al telecronista di Sky: “Mi dovranno amputare le braccia, ormai sono in finale e lì può succedere di tutto, ci giochiamo tutto: cuore, testa, tattica saranno tutt’uno in me…”.
Contro di lei tre sirene incantatrici che vorranno distrarla dall’inizio; la francese Camille Muffat, l’australiana Bronte Barrat e l’americana Allison Schmitt.
Lei ha già confermato massimo rispetto per tutte le finaliste, cominciando però a predisporre i tappi per le orecchie; poi si vedrà.
Conteranno più le lusinghe ammaliatrici o i dardi acuminati?
L’importante è che la ragazza ci proverà ancora a riprendersi quell’alloro che da anni incorona la sua testa, prima di tutto smussando quel torpore che le aveva invaso la testa e che ora vuol sostituire con l’entusiasmo di una forza ritrovata, e poi con la consapevolezza che la Pellegrini è lei, l’Artemide del nuoto mondiale, colei che potrebbe abbattere con le sue affilate frecce le infide seduttrici.
Stasera dall’alto dell’Olimpo, Zeus, si godrà il tentativo di Federica, l’Artemide delle vasche oceaniche, in terra di sua Maestà, di realizzare l’ennesima impresa che questa volta, però, saprà tanto di miracolo…
Noi ci crediamo ai prodigi…
Inserito da Loredana il 31/07/2012 17:19:19
Nonostante le sue debolezze, lei ha fiducia in se stessa. Dopo ogni caduta, si rialza. Cadi sette volte, rialzati otto volte, dice un proverbio giapponese, che lei mi sembra applichi piuttosto bene e alla lettera. Non m'importerà molto del suo risultato stasera, lei è comunque una lottatrice e vincitrice d'animo; m'importa molto, invece, quello che riesce a trasmettermi con il suo esempio.
Inserito da beatrice.g il 31/07/2012 13:55:10
ha le fragilità e i limiti di un essere umano, come tutti gli sportivi. Spesso lo dimentichiamo. Io invece ricordo benissimo i suoi attacchi di panico...
Inserito da VINCENZO il 31/07/2012 13:16:52
Troppe sc**ate e troppi Pavesini tra una vasca e l'altra. Poi tutta questa pressione mediatica Marin/Magnini/Pellegrini non giova.
Inserito da antida il 31/07/2012 12:38:42
Veramente un pezzo diverso e originale, sebbene non sopporti la Pellegrini
Inserito da amelia il 31/07/2012 12:27:08
Bellissimo, aulico, poetico e inneggiante.Fede è lei ,cosciente e consapevole di sè,della sua bestia nera i 400, sempre così lontani dall arrivo da sembrare un attraversamento oceanico perchè pur nell impegno , dà l impressione violenta di uno spazio enorme da attraversare.Ma , come previsto, è tornata con tutta se stessa e non avrà da pensare ma da agire al massimo di sè. é questa la vera FEDERICA
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