Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La squadra azzurra di fioretto maschile
Dopo le donne, a seguire, come si addice a degli squisiti gentiluomini, è toccato al team maschile di fioretto vincere la medaglia d’oro, trionfando in finale sul Giappone 45-39.
Questa disciplina della scherma, quindi, parla solo italiano sia a livello di gentil sesso sia a livello uomini.
Le medaglie d’oro, in totale, adesso sono 7, e tre provengono dal fioretto ( individuale donne, a squadre donne, a squadre maschile).
Aspromonte, Avola, Baldini e Cassarà, a differenza delle colleghe, hanno dovuto soffrire non poco per aver avuto la meglio sui tenaci giapponesi, ma alla fine la tecnica individuale ha prevalso e gli schermisti del sol levante hanno dovuto inchinarsi alla supremazia della compagine italiana.
Ma, poi, tutti incollati alla tv per la finale dei 100metri, ove il giamaicano Usain Bolt ha ancora una volta sbalordito il mondo: medaglia d’oro in 9"63, nuovo record olimpico e a un niente dal record mondiale (9”58).
Una finale elettrizzante con ben sette missili umani sotto i 10''.
Medaglia d’argento per il campione del mondo Yohan Blake, conterraneo di Bolt, in 9''75. Bronzo all’americano Justin Gatlin in 9''79.
E a breve i 200.
Quest’avvio positivamente inaspettato, a parte la super citata dèfaillance nel nuoto, per i colori italiani, ci fa riflettere se effettivamente l’Italia dello sport sia solo il calcio, o quantomeno una larga parte di esso.
In primis, c’è da chiarire che lo Stivale italico non è propriamente immenso nello sport in generale, ma allo stesso tempo c’è da dire che siamo un Paese di grandi atleti, di campioni, creati e non trovati per caso, diventati vittoriosi grazie ad una grande, ininterrotta, dura, scuola.
C’è quella dell’arco, con il grassoccio Michele Frangilli oro a squadre, e i suoi colleghi italici che ridono e si divertono pulendosi continuamente le lenti dei loro occhiali appannati dal sudore e non certo dalle lacrime.
C’è quella della scherma, che impartisce lezioni al mondo intero, si a livello maschile che femminile, una scuola, questa, sempre fra le migliori del mondo. L'epoca d'oro fu quella della Scuola Magistrale Militare di Roma (1884) diretta da Masaniello Parise, e la Scuola Schermistica Livornese il cui valore tecnico è qualcosa di veramente strepitoso.
Sono, quanto sopra, solo creazioni esclusivamente italiane perché non esiste in nessun continente qualcosa di analogo ai nostri tiratori con l’arco o ai nostri atleti schermidori.
Poi c’è l’accademia del tiro a segno con la medaglia d’oro di Jessica Rossi, poi la scuola di canottaggio, sempre fra le prime al mondo e con il magico Melmenti medaglia d’oro nel K1 slalom.
Sì, sto parlando di un’Italia diversa, quasi inabissata, una nazione più vera e spontanea che noi italiani da triviali quali siamo, se non sforzati da eventi mastodontici come i Giochi Olimpici, non riusciamo a percepire, ignoriamo, sminuiamo e rinneghiamo e, talvolta, subordiniamo ad altre sporche Italiette, permeate d’imbrogli, raggiri, furbastri allibratori, scommettitori e giudici corrotti.
Noi, di Totalità, scegliamo la prima, quella anche un po’ computista, avveduta e scaltra, che ha occhio nel selezionarsi sport non altisonanti, e lì riunire i campioni, più propensi allo sport puro che non a quello dei soldoni.
Pensavate avessi dimenticato il nuoto?
Macché, anche qui -tradizione e grande capacità tattica- hanno saputo portare la scuola italiana ad essere una delle migliori.
Tale disciplina è tra le più esercitate della Terra, alla quale, però, c’è da sottolineare manca il continente africano, in quanto laggiù le piscine sono prerogativa unica dei bianchi facoltosi, e così anche nel resto del pianeta. Dicono che sulla pelle nera scorra peggio l’acqua. Pensate, a chi appartengono tali affermazioni?…
L’ Italia nuotatoriadella Pellegrini e Co., ha mancato implacabilmente questo appuntamento importantissimo, ma ha comunque fatto parlare di uno sport di cui ne perdiamo traccia verso settembre e, in questo lungo letargo, viene spavaldamente seppellito dal calcio milionario dei super viziati scioperanti calciatori.
Insomma, viva il Bel Paese dei Melmenti, delle ragazze e dei ragazzi del fioretto, degli arcieri e dei canoisti. E anche della Pellegrini che, se anche perde, perde da ex campionessa del mondo e olimpica.
Per una volta, un grande evviva a tutti gli sport sommersi, ma dai quali continuiamo ad avere le più grande soddisfazioni olimpiche.
Inserito da Serafi il 06/08/2012 20:49:20
Caro Melani, potrebbe cortesemente parlare del caso Swartz? Grazie
Inserito da marina il 06/08/2012 12:19:13
Bellissimo pezzo, dove il calcio finalmente ne prende di santa ragione. Sei bello, bravo e competente, quasi quasi ci faccio un pensierone... dillo al tuo direttore e al tuo presidente editore
Inserito da morenofirmo il 06/08/2012 12:13:06
Eccellente articolo... oramai aSpetto i tuoi che posti mi posti
Inserito da GIOVANNI CUBEDDU il 06/08/2012 12:03:05
Mauro Giovanni Cubeddu Abbiamo superato ma Germani per numero di medaglie senza contare l argento che ci hanno rubato ieri gli inglesi nel cavallo con maniglie
Inserito da Loredana il 06/08/2012 11:52:40
Proprio ieri sera guardavo una delle martellanti pubblicità di Sky e dei suoi programmi di calcio, e mi chiedevo: "ma non sarebbe ora di smorzare tutta questa attenzione per uno sport che è chiaramente invecchiato e falso?" Dico invecchiato perché ha perso completamente il suo significato di sport: ora è molto business, marketing e troppo schiacciato da pressioni. Sotto questo bombardamento calcistico, con spot quasi da filmone epico, ci dimentichiamo degli altri sport, che finiscono poi per essere sorprese graditissime e vere e proprie ventate d'aria fresca. Gli ori del tiro dell'arco, dei fioretti (di cui non sono poi molto sorpresa: sono secoli che la scuola di scherma italiana è ritenuta di livello alto e raffinato), della canoa, del tiro a volo, mi sono sembrati così: aria fresca che irrompe in una stanza surriscaldata e maleodorante.
Inserito da vincenzo il 06/08/2012 11:42:28
Sono felice per questi risultati strepitosi, benchè sia rattristato per il risultato delle mie amiche Greta Cicolari e Marta Menegatti: non meritavano un sorteggio ai quarti di beach volley così ostico. Al limite affrontare le statunitensi in finale sarebbe stata tutt'altra musica.
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