Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Allenamenti speciali per futuri campioni forzati
Ieri vedendo le lacrime di vergogna e disperazione del marciatore altoatesino offertosi alle telecamere in tutta la sua fragilità di ragazzo incapace di gestire il successo olimpico, nonostante tutto mi aveva fatto pena. Quasi tenerezza, lo confesso. Di fronte a quelle lacrime in mondovisione anche il disgusto per la ignobile bassezza di truccare il proprio corpo era stato intaccato, minacciando di volgere in comprensione.
Duro allenamento: la faccia dolorante della bimba mentre viene calpestata dal suo allenatore.
Poi ho visto queste immagini provenienti
dalla più importante palestra di Nanning, in Cina, dove cuccioli d'uomo e di
donna sono sottoposti ad allenamenti massacranti per farne dei campioni. Puniti
severamente, crudelmente si direbbe a vedere le immagini, per ottenere da loro
l'impegno che ne faccia campioni da oro nella ginnastica e nel nuoto.
Vincere a tutti i costi: i bimbi sosttoposti a vere torture pur di raggiungere l'obbiettivo del proprio coach.
Effettivamente i risultati poi arrivano, eccome se arrivano! Abbiamo visto una scheggia acquatica farsi beffe del pluridecorato Phelps e di altri campioni in gare di nuoto che hanno lasciato tutti a bocca aperta.
Abbiamo visto la rigida disciplina mostrata negli esercizi di ginnastica che ha portato gli atleti cinesi varie volte sul podio.
Il prezzo da pagare per questi esaltanti risultati è quello che vedete in queste foto: corpicini piegati innaturalmente fino dalla più tenera età per addomesticare legamenti, muscoli e articolazioni; lunghe e dolorose sedute (guardate i bimbi appesi alla trave con le braccia sollevate dietro la schiena, corrisponde alla famosa tortura della corda dei tempi antichi che disarticolava le spalle!) per addestrare il corpo al dolore e ad una assoluta e artificiosa mobilità.
Spietato: Ragazzi e ragazze che non hanno più di cinque o sei-anni che dondolano appensi in alcune sessioni di addestramento fisicamente logorante.
Poi quelli che ce la fanno vengono gratificati da uno scatto che li immortala con i piccoli corpi che mostrano orgogliosamente i muscoli guadagnati con tanta fatica.
Se invece qualcuno di loro non riesce...
Be' , il non riuscire non è contemplato, dove la volontà individuale viene
meno, interviene quella dell'allenatore che, senza tanti complimenti, forza la
posizione facendo uscire urla di dolore; l'immagine della bimba che urla
straziata dal piedone che le poggia con tutto il peso di un adulto sulle
gambette ancora in formazione, stringe il cuore, altro che lacrime di uno
stupido ragazzo incapace di gestire lo stress da attese di risultati!
Al top: la missione per superare gli americani e il mondo occidentale.
In altri casi il difetto di volontà o di risultato sembra rischiare punizioni tutt'altro che virtuali, l'allenatore che impartisce ordini munito di una specie di manganello non fa sperare niente di molto pietoso.
Insomma l'altra faccia degli entusiasmanti
risultati olimpici dei cinesi eccoli qui, in queste foto. Intendiamoci, i figli
del dragone non hanno inventato niente, già l'ex Unione sovietica, la Romania e
altri paesti dell'est, al riparo della cortina di ferro infliggevano ai loro
atleti trattamenti assai simili, e talvolta anche peggiori, imbottendoli di ormoni
trasformando per sempre e devastando i loro corpi, per una medaglia d'oro.
E gli allenamenti proseguona a casa...
Quindi non stupiamoci dei cinesi che fanno
cose anche peggiori a bambini e adulti (pensiamo ai laogai nei confronti dei
quali le nostre carceri, dichiarate inumane per il sovraffolamento e le
conseguenti condizioni, sono veri e proprio alberghi a cinque stelle
extralusso), non stupiamoci, ma pensiamoci ogni volta che rimarremo incantati
dai meravigliosi volteggi alla sbarra, o alle parallele, a corpo libero o in
una piscina, pensiamo quanto dolore non scelto (sono le famiglie che decidono
di sottoporre i figli a tali allenamenti) ma imposto, a quante punizioni subite
per arrivare alla perfezione.
Sanno anche volare?
E allora paragonate le lacrime disperate di Alex Schwarz, dopato per dare di più e quelle della ginnasta cinese esclusa dal podio del corpo libero che, dopo aver visto il punteggio ricevuto, si è abbandonata ad un pianto durato tutto il resto della gara.
Ora sappiamo il costo della vittora, ma anche quello più duro della sconfitta per gli atleti della Cina.
Inserito da Ringstorm il 11/08/2012 00:59:54
Loredana, quello che dici potrebbe avere senso in una realtà democratica, dove a ognuno è lasciata la libertà di scegliere se e quanto sangue e sudore versare per raggiungere la perfezione di cui parli. Ma qui si assiste a semplici brutalità perpretate ai danni di bambini indifesi che non hanno scelto di certo di farsi trattare in quella maniera pur di vincere l'oro. Quello che dici è semplicemente ridicolo! Io dico che il comitato olimpico non dovrebbe permettere la partecipazione di popoli che fanno tutto questo ai propri atleti e aspiranti tali! E così sarebbe dovuto essere anche negli anni '60 con i Russi e tutte le loro follie. Tutto in nome del potere. Ma andate a farvi benedire!
Inserito da Loredana il 09/08/2012 15:35:35
Credo si tratti proprio di punti di partenza completamente diversi. Nella mentalità orientale non è contemplata la sconfitta finale. Ad ogni caduta deve corrispondere una risalita, per quanto dolorosa. Quello che conta è la lotta feroce senza quartiere con se stessi, per migliorarsi ed emendare i propri difetti, a costo di sangue, ossa spezzate. Nessun prezzo sembra esagerato da raggiungere, secondo questa mentalità. Corpi e menti vengono davvero forgiati come se fossero tra l'incudine e il martello delle antiche officine. Non lasciano spazi a dubbi, che incrinerebbero queste corazze costruite con così tanti sacrifici. In Occidente spesso si lascia prendere il sopravvento al dubbio, che porta a sentirsi talmente inadeguati e schiacciati, da reagire in modo impulsivo e rovinoso, com'è accaduto a Schwazer. Mi domando come avrebbero preso in Cina un caso del genere...a giudicare da queste immagini, non sembrano particolarmente inclini al perdono.
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