Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Il dibattito su Itaca e dintorni non sembra volersi esaurire, anche se somiglia molto più ai tizzoni di un fuoco morente che non a una vampa decisa a illuminare uno scenario che più desolato non si potrebbe. “ Poca favilla gran fiamma seconda” recita il Sommo Poeta nel Paradiso, ma non sembra proprio che questo sia il caso.
Intendiamoci: ben venga qualsiasi cosa che possa portare un po’ di movimento in quella fetida palude che è ormai la Destra, o più in generale la politica italiana. Ma il dibattito su Itaca, se vogliamo continuare a usare una metafora peraltro non a tutti gradita, sembra prescindere da almeno un paio di elementi essenziali.
Punto primo: chi dovrebbero essere il nocchiero in grado di portarci fuori dalla livida palude? I pochi , pochissimi nomi che sono emersi sembrano non tener conto di un piccolo elemento fondamentale: che si tratta di gente che in un modo o nell’altro ha fallito. Siano infatti politici o intellettuali, sono tutta “brava gente” che bene o male ha assistito più o meno tranquillamente allo spegnersi del dibattito ideale, al venir meno di ogni tensione, accontentandosi magari di qualche prebenda minore. Basterebbe porsi un piccolo quesito: quando mai, in tutti questi anni, si è assistito a una provocazione intelligente,a una seria proposta alternativa, a un gesto eclatante come delle belle dimissioni clamorosamente sbattute in faccia? Vogliamo veramente pensare che fra i tutti i cd. leaders, i piccoli ras, i capibottega, i maestri di pensiero del centrodestra ci sia qualcuno che in tutti questi anni abbia dato prova di un minimo di credibilità per accreditarsi come possibile guida politica, culturale, morale o quel che si voglia?
Berlusconi, che molti tirano in ballo come capro espiatorio,ha sicuramente le sue colpe e responsabilità ma non è il solo. A lui si può soprattutto rimproverare una grande occasione perduta, la perdita di credibilità, l’essersi circondato di una banda pifferi e tamburi tale da rischiare di render credibile, davanti agli occhi assonnati e rassegnati degli italiani, persino il carro di Tespi delle sinistre; su questo non ci piove e certo non è poco. Ma … e l’acquiescenza degli altri? La spaventosa mediocrità che tutto il mondo della politica, a qualsiasi latitudine, ha sollevato alle stelle ? Vogliamo, solo per fare un esempio, vedere quali carneadi patentati e raccomandati siedano a presiedere alcune tra le più prestigiose istituzioni culturali, dove un tempo sedevano nomi come Eugenio Montale o più recentemente Enrico Ghidetti? (tanto per citare un caso fiorentino)
E’ l’intera classe politica italiana, compreso l’altrettanto maleodorante sottobosco che vi alligna da mettere sotto processo, non solo questo o quel leader. Non fosse che per un motivo: hanno fallito in pieno e quella specie di carrozzone tecno bancario che adesso ci sta allegramente dissanguando ne è la prova eclatante. In qualsiasi azienda, anche la più semplice, i dirigenti incapaci vanno messi alla porta; questo se si vuole sopravvivere. Qual è allora l’alternativa? La cosa è semplice e terribilmente difficile al tempo stesso: va costruita. Inutile aspettare un uomo della Provvidenza , il Veltro dantesco, Giovanna d’Arco o la Vispa Teresa.
E questo ci porta al punto secondo: costruire una nuova classe dirigente; che sia possibilmente anche onesta, cosa che non guasta affatto specie quando c’è da maneggiare fondi e cariche pubbliche, ma soprattutto capace; evitando magari certi genialissimi “tecnici” che non sanno cavare un ragno dal buco (ma solo quattrini sudati dalle tasche di chi li ha guadagnati faticosamente e onestamente), ma anche i professionisti della politica che spesso e volentieri non hanno lavorato un giorno in vita loro e comunque non hanno un mestiere o una professione a cui tornare una volta terminato il loro incarico.
Cercando di guardare un po’ oltre al semplice binomio destra – sinistra (dato ma non concesso che oggi come oggi abbia ancora un senso, soprattutto se posto in certi termini) e rivolgendosi a tutte le persone che, se mai, condividano una certa visione della politica e più in generale della vita, che non necessariamente (anzi!) stanno solo nella “destra” soprattutto quella di certi partiti e movimenti. E soprattutto cercando di coinvolgere quei pochi personaggi veramente liberi e pensanti, che non si sono mai piegati a servilismi e opportunismi col risultato di vedersi onorati e apprezzati ovunque tranne che in patria; come Franco Cardini, tanto per fare un esempio.
Infine, c’è un terzo e ultimo punto da non sottovalutare: il tempo. Le prossime elezioni sono molto, troppo vicine perché in pochi mesi si possa mettere in piedi qualcosa di autenticamente valido. Ma questa non è una buona ragione per differire, anzi. Vi sono, nella pleiade di quel mondo variegato che viene chiamato destra, diverse associazioni, gruppi, circoli. Oggi il web (almeno in questo, Grillo potrebbe insegnare qualcosa, anche se probabilmente non molto altro) consente possibilità un tempo impensate; una prima mossa potrebbe e dovrebbe essere un tentativo di coordinamento tra questo universo frammentario, che però punti non a costruire una riserva indiana, ma una decisa testa di ponte verso la società civile. In uno degli articoli comparsi sul tema Itaca, si suggeriva ai membri della vecchia classe politica di fare un passo indietro. No, devono proprio essere messi del tutto fuori gioco, con quelle poche degne eccezioni che possono certo svolgere un ruolo prezioso di esperienza e di consiglio.
Ma per scuotere l’ombra di Mordor che ormai minaccia l’Italia e l’Europa occorre veramente un cambio di rotta deciso e senza riguardi per nessuno.
Inserito da ghorio il 20/08/2012 18:25:36
Va bene che siamo ad agosto, ma il 1ilritornoad Itaca" non è che abbia dato frutti: soliti dibattiti, parole colte, riferimenti culturali di prim'ordine, ma poi noente di concreto. Quando parlo di concreto penso ad una rivista autorevole che dia la linea all'area di centrodestra, sempre più deludente. Giovanni Attinà
AMMINISTRATIVE 2019, IPOTESI PATTO PER FIRENZE? Se ne parla sottovoce, ma in molti ci sperano.
En Bien! La Francia alle urne... ma per andare dove?
L'Italia senza Renzi è un po' più seria ma molto più imbambolata, meglio che torni magari in dosi meno esagerate
Subito elezioni? Forse meglio di no. Spiegalo al centrodestra.
Intellettuali snob, sondaggisti, cantanti pseudo-colti, giornali: tutti gli sconfitti insieme alla Clinton