Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
na lettrice ci scrive perché stufa del sistema giuridico italiano del quale lei fa parte essendo un avvocato.
Queste le sue parole alle quali cercherò, in breve, di dare una risposta:
“Sono Carla,
appena laureata volevo fare il magistrato ma per opportunità diverse mi è capitato di fare esperienza come avvocato, cioè dall'altra parte della barricata. ITALIANI, aprite gli occhi come ho fatto io: non sono gli avvocati ma certi magistrati a mandare in malora la giustizia. Alcuni di loro sono degli ignoranti abissali, stanno con la testa fuori del mondo, sono fanatici, esaltati e... Sono circa tre anni che pratico la professione e sono già demoralizzata e disincantata, con venti anni di anticipo rispetto all'avvocato presso il quale ho fatto pratica, questo è molto significativo. Vi faccio alcuni esempi: un giudice donna, fortemente attratta da un avvocato ma non ricambiata, stravolge il codice in danno di quel povero malcapitato; un poveraccio aspetta da circa due anni la sentenza di una causa durata dieci anni perché il giudice, che doveva depositarla entro 30 giorni, se la prende comoda; un p.m., che come molti altri magistrati odia gli avvocati, rifiuta di disporre il sequestro di certi assegni, causando così il tracollo economico di un avvocato truffato da balordi; per una causa durata tre anni, nel corso della quale sono state svolte innumerevoli attività, vengono compensate le spese; in un'altra, durata circa un mese, viene liquidata in danno del povero creditore (in virtù di una becera eccezione di incompetenza territoriale) una discreta somma a titolo di spese, ecc. Sono schifata, il mio più grande desiderio, dopo aver sacrificato gli anni più belli della mia adolescenza al fine di entrare a far parte del mondo della giustizia italiana, è quello di uscirne al più presto e di poter espatriare da questo paese che mi ha rubato ogni speranza nel futuro, che si tiene in piedi grazie ad una drammatica parete di ipocrisia. Amavo questo paese ma lui non ama me, quindi ho deciso di divorziare da lui per sempre”.
Che dire se non che la legge in Italia è una macchina da tempo, oramai, inceppata, inadeguata nell’assolvere pienamente ai suoi doveri.
In primis, certa opinione pubblica influenza a dismisura questa pigrizia nei processi.
La causa scatenante è senz'altro la stampa e certe televisioni che, per vendere e fare ascolti, spettacolarizzano senza scrupoli o discernimento taluni fatti di tale importanza che per essere giudicati e chiariti nella loro pienezza meriterebbero una maggiore discrezione, valore che oggi non sussiste più.
Al contempo ritengo vi siano altre cagioni, quali il dilettantismo di alcuni giudici e la malafede di altri, la scarsità di complessi atti a permettere la custodia di documenti e reperti –così da evitarne la manomissione-, la separazione delle carriere.
Un ricco, in Italia, può rimanere impunito, mentre una persona normale può ritrovarsi in galera senza aver fatto nulla, o ben poco.
Non ho memoria di aver mai letto di ricchi finiti per errore in carcere, mentre di miseri innocenti, rimasti incastrati nella viscida rete della giustizia, si è perso il conto.
Insomma, troppe persone abbisognano di una Giustizia fatta e costruita appositamente per i loro desideri, e quindi si gettano sulle problematiche dei rappresentanti della legge perché sanno di incastrarli e nello stesso tempo possono farli star meglio.
E, perciò, come fanno ad essere equi?
I valori sono totalmente cambiati, in quanto molti anelano una legge mercificabile, più malleabile e flessibile.
Inoltre, c’è anche da considerare l’ipotesi per la quale non si tratterebbe solo di disponibilità economica il restare non puniti, ma influirebbe altresì l’effetto "ignoranza" degli interessati. Per ignoranza intendo non consapevolezza della Legge; chi si affida a un legale fiducioso per la sua glorificata abilità, non è a conoscenza che pure un ottimo legale, esperto e convinto, nulla può contro il dominio incontrastato dei PM e delle "modifiche" create dai giudici mesmi.
Per "modifiche" intendo quei reati non previsti dal CP ma "inventati di sana pianta" da certuni magistrati per confermare le loro illogiche supposizioni; basti pensare ad alcuni "delitti tentati"... o peggio... concorso in tentativi di reati mai avvenuti e mai commessi.
Potremmo scrivere pagine intiere su questo argomento e riferire di oscure sentenze …
Non è un teorema da risolvere se la Legge è o non è uguale per tutti.
Chi deve giudicare deve, per necessità, interpretarla.
Da ciò, essendo uomini e giudici allo stesso tempo, possono, quindi, sbagliare.
Nondimeno accade che chi commette pene alquanto gravi, nel lasso di poco tempo è già fuori a infierire nuovamente; di contro, chi ha compiuto illeciti lievi, in molti casi, espia la pena maggiore disciplinata per quel tipo di reato.
In Italia manca spesso la certezza della pena, dai più ostentata continuamente.
Allora viene spontaneo chiedersi non "se la Legge è uguale per tutti", ma se per i giudici "esiste una sola Legge".
Due le soluzioni importantissime:
1) una vera e adeguata riforma della Giustizia;
2) un "elenco" delle condanne, senza che una pena preveda da anni a anni o mesi.
Tale considerazione indurrebbe il giudice ad applicare pene diverse per lo stesso reato.
Insomma ci vuole tanta, ma tanta trasparenza e tanta umiltà d'animo per applicare la Legge, cara Carla.
Inserito da suzie il 23/08/2012 12:49:14
incredibly beautiful, both the book and the writer. Suzie!
Inserito da angela Passera il 22/08/2012 18:14:48
pochi giorni fà l Avvocato Taormina , che non é Perry Mason, ha dichiarato che un imputato accusato di aver dato uno schiaffo, è stato condannato ad una pena superiore a quella comminata ad Anna Maria Franzone per un delitto. qui è tutto da rifare , si è tanto sperato nella separazione delle carriere , ma è stato inutili. i pm i giudici non vogliono essere giudicati, controllati e corretti da nessuno. Sono li ,attori di delitti eclatanti come prime donne, intoccabili da sempre tanto meno dalla loro coscienza che risulta assente, dopo accurate indagini,nella maggior parte di loro.
Inserito da massimiliano il 22/08/2012 17:28:27
Bestialità e insensibilità. Bellissimo pezzo che racchiude la cattiveria di una categoria di persone
Inserito da Loredana il 22/08/2012 17:22:47
La lettera è spaventosa. Nel senso che questa ragazza ha scoperchiato un vaso di vermi non indifferente e che, purtroppo, mi conferma l'idea ancora più spaventosa, che la nostra situazione italiana non sia cambiata molto da quando Manzoni la sferzava tramite il suo odioso personaggio di Azzeccagarbugli. Società civile moderna? Certe cose non capitano più? Forse in qualche film di fantascienza, magari uno dei derivati di Avatar. La conclusione della lettera mi intristisce molto. Da una parte le vorrei dire di fare subito i bagagli, andare all'aeroporto più vicino, scegliere una destinazione che le piace, raggiungerla, strappare il passaporto italiano, dimenticare la lingua e chiedere asilo politico. Dall'altra, vorrei esortarla a restare. Se è rimasta a schifata dai vermi, e non ha sentito l'impulso a schierarsi con chi li alleva e li ingrassa, allora abbiamo bisogno anche di lei per aiutarci a disinfestare il nostro paese in putrefazione...oppure, dobbiamo proprio rassegnarci a vederlo marcire e morire?
Inserito da giuseppe il 22/08/2012 17:17:35
Bellissimo articolo, come lo scrittore. Giuseppe
Non possiamo nn dirci conservatori, e allora attenti con la santificazione della tecnologia
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