Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Celestino V
Ogni anno, alla fine di agosto, si celebra all’Aquila “La Perdonanza Celestiniana”,
una singolare manifestazione d’origine medievale in ricordo di un avvenimento
storico, quando inaspettatamente, il 5 luglio 1294, il Sacro Collegio eleggeva Papa
l’eremita Pietro da Morrone, che viveva sul monte omonimo in Abruzzo.
D’origine contadine Pietro, che era nato in Molise, mostrò fin da giovanissimo
una straordinaria predisposizione all’ascetismo e alla solitudine, ritirandosi nel 1239
in una caverna isolata sul Monte Morrone, sopra Sulmona, da cui il suo soprannome.
Il 29 agosto, con il nome di Celestino V, fu incoronato all’Aquila, nella Basilica di
Santa Maria di Collemaggio, ma dopo cinque mesi preferì ritirarsi perché incapace a
destreggiarsi fra le insidie e gli inganni dei potenti.
All’Aquila però, per i tanti benefici che aveva portato alla città, non lo si è mai
dimenticato: ad esempio riuscì a ottenere dal re di Napoli, Carlo II d’Angiò, la
revoca di tutti i provvedimenti che gravavano sugli aquilani dopo il loro tentativo di
trasformarsi in libero comune.
Dopo la sua abdicazione, raggiunto dai soldati nel suo eremo, fu rinchiuso nella
rocca di Fumone, in Ciociaria: in quel castello, proprietà della famiglia Caetani,
morì il vecchio Pietro da Morrone il 19 maggio 1296, quasi novantenne, fortemente
debilitato dalla deportazione. Venne sepolto nella chiesa di Sant’Antonio di
Ferentino.
Nel 1313 venne proclamato santo a furor di popolo da papa Clemente V e quattro
anni dopo, nel 1317, per volere degli aquilani, il corpo fu traslato alla basilica di Santa
Maria di Collemaggio dell’Aquila dove tuttora è venerato.
E dove tuttora vi riposa, nonostante il terremoto del 2009 che fece crollare la
volta della basilica, provocando il seppellimento della teca con le spoglie del santo,
recuperate poi dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione Civile.
Uno dei primi atti ufficiali di Celestino V fu l’emissione della cosiddetta “Bolla
del Perdono” che elargiva l’indulgenza plenaria a tutti coloro che, confessati e pentiti
dei propri peccati, si recavano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, nella città
dell’Aquila, dal tramonto del 28 agosto all’imbrunire del 29.
Fu così istituita “La Perdonanza”, una manifestazione religiosa che anticipò di
sei anni il primo Giubileo del 1300, e che tuttora si celebra nel capoluogo abruzzese.
In pratica, Celestino V istituì a Collemaggio un prototipo del Giubileo romano,
successivamente ideato dal suo successore Bonifacio VIII.
Basilica di Collemaggio
Ogni anno, dunque, fra il 28 e il 29 agosto la popolazione aquilana ricorda
la intronizzazione di Celestino V e l’emanazione della Bolla che concede tuttora
l’indulgenza plenaria a chi, come scriveva il santo Pontefice, “veramente pentito e
confessato entra, dalla Porta Santa, nella chiesa di Collemaggio dai vespri della vigilia
della festività ai vespri che seguono la festività”: ovvero dal crepuscolo del 28 al
crepuscolo del 29.
Attualmente la tradizionale “Perdonanza” si è arricchita di molte altre cerimonie
e manifestazioni collaterali tant’è vero che l'Aquila intera è in festa per sette giorni.
Si comincia con la cerimonia dell’accensione di una fiaccola proprio all’eremo
celestiniano del Morrone, un luogo “magico e sacro” da visitare assolutamente, con
la quale si accende il cosiddetto “Fuoco della Pace” sul tripode in cima alla Torre di
Palazzo della città.
Ma la vera celebrazione religiosa comincia il 28 agosto, alle 16, quando si
muoverà il “Corteo Storico della Bolla di Celestino V” che porterà la “Bolla del
perdono”, custodita nei forzieri del Comune, fino alla Basilica di Collemaggio.
E alle 19 in punto si aprirà la Porta Santa della Basilica per dare inizio
alla “Perdonanza Celestiniana” con la Santa Messa Stazionale all’interno del tempio.
E alle 24, 30, animata dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale Giovanile, darà
inizio la “Veglia nella notte della Perdonanza” che, come già detto, è una sorta di
Giubileo che si ripete da oltre settecento anni e che non nemmeno il terribile sisma
del 2009 è riuscito a fermare.
Collemaggio dopo il terremoto
Le celebrazioni continueranno anche il 29 agosto alle ore 6.00 con la Santa
Messa dell’Aurora. E poi, dalle nove del mattino, si susseguiranno le varie cerimonie
della Perdonanza – dello Sport, della Scuola e Università, delle Aggregazioni
Laicali, dei Malati – e infine, alle ore 18, avverrà la cerimonia di Conclusione della
Perdonanza con la Santa Messa Stazionale presieduta da S.E. Mons. Giuseppe
MOLINARI Arcivescovo Metropolita di L’Aquila, animata dal Coro Diocesano e il
Rito di chiusura della Porta Santa.
Fuochi d’artifizio, degustazioni delle specialità gastronomiche abruzzesi, concerti,
mostre, tavole rotonde fanno da contorno ogni giorno a questa manifestazione unica
al mondo in uno dei luoghi più affascinanti dell’Italia.
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