I Vip gratis allo stadio

Il malcostume, tutto italiano, dei politici, e personaggi famosi, gratis alle manifestazioni sportive

Solo una parola: Vergogna!

di Veleno Puro

Il malcostume, tutto italiano, dei politici, e personaggi famosi, gratis alle manifestazioni sportive

Politici allo stadio

Ormai, il polverone sollevato dal Pescara calcio in merito all’attribuzione dei biglietti gratis allo stadio sta facendo proseliti un po’ ovunque e anche società più blasonate stanno considerando questa presa di posizione: quella della società abruzzese che, nell’ambito della vicenda dei biglietti a sbafo, che solitamente vengono richiesti al Pescara calcio per l’ingresso gratuito allo stadio dei politici, si è ribellata a tale status.

La cosa eclatante, che ha fatto non poco rumore era collegata alla partita Pescara-Inter, di domenica 26 agosto, che aveva visto il tutto esaurito, ma alla quale i consiglieri comunali volevano assistere in ogni modo senza pagare.

C’è da dire che le tessere gratuite richieste dal Comune erano 150, praticamente il triplo rispetto al numero complessivo di giunta e consiglio comunale, e per questo, Fausto Di Nisio, consigliere comunale, si è recato nella segreteria del primo cittadino per chiedere i nominativi degli invitati alle partite del Pescara Calcio.

Il comune gli ha presentato un elenco di 54 nomi, facente riferimento ai componenti dell’apparato comunale che hanno diritto all’ingresso gratuito allo stadio: assessori, consiglieri, difensore civico…

Di Nisio, però, ha espressamente detto che tale lista la conosceva, voleva sapere chi fossero gli altri 100 nominativi non compresi.

Non ricevendo risposta ha dato mandato ai Carabinieri di interessarsi dell’accaduto.

La risposta da parte del sindaco Luigi Albore Mascia, non ha tardato ad arrivare confermando che quelli da lui conosciuti erano i 54 nominativi, di altri non sapeva.

Noi non consoceremo mai in quanti fossero, in realtà, segnati in quell’elenco, fonte di questa diatriba comunale, ma siamo certi che adesso altre società hanno preso spunto dall’azione del consigliere e stanno controllando assiduamente queste liste di prescelti.

Quindi, in molti stadi, si stanno organizzando per bloccare questo malsano vizio tutto italico.

La cosa di per se stessa non è drammatica, di fronte alle altre miriadi di preoccupazioni e problemi in cui versa l’Italia, ma una domanda ce la dobbiamo imporre d’obbligo:

-Perché i politici che presenziano alle partite dei vari campionati di calcio italiano non pagano il biglietto come tutti gli altri?

Perché si attribuiscono questo ingiusto diritto?

Non dovrebbero essere loro l’esempio a cui attingere visto quanto riescono ad estirpare dalle nostre tasche sempre più vuote?

E’ ormai uso comune, praticamente da sempre, invitare non solo politici, ma anche i cosiddetti VIP, quelli della televisione e del cinema; persone, insomma, che in un giorno guadagnano quanto un operaio dell’Ilva in un anno.

Quindi l’assioma della nostra, democratica, equanime, aperta società italiana è “chi meno ha più paghi, chi più ha sia il benvenuto gratis ad ogni evento”

Solo una parola: vergogna!

Tipo di vergogna che non esiste all’estero, in quanto non essendo gretti, come noi, non identificano il biglietto gratis, come uno status symbol, ma lo è acquistarlo contribuendo all’incasso della squadra di cui sono tifosi.

Questo purtroppo è il decantato modus vivendi dei nostri politici, un modo di vivere che esprimono apertamente con orgoglio e del quale sono strenui difensori; sì, perché glielo abbiamo sempre permesso, gli abbiamo consentito di ottenere posti privilegiati a sedere, mentre i poveri invalidi devono guardarsi la partita da posizioni innaturali e scomode.

Perché non devono fare la fila ai botteghini come tutti noi?

Come possiamo, lontanamente, auspicare che le persone recuperino fiducia nel mondo della politica, negli schieramenti, negli statisti in genere, se permettiamo ancora che le presunte autorità abbiano un ingresso riservato, senza mai pagare, mentre noi incolonnati ci ricordiamo la popolare battuta di Sordi, nell’indimenticabile film Il Marchese del Grillo: "che c'è volete fa', io so io e voi nun siete n'cazzo"?

Lui parodiava, loro lo fanno con fierezza.

Se, veramente, le società vogliono devolvere i biglietti tipo beneficenza, lo facciano con gli invalidi, le scolaresche, i disoccupati, chi non può permettersi nemmeno più una pizza con la propria famiglia.

Rendiamo, almeno in queste cose, la vita più facile a chi vive di stenti, e regaliamogli attimi di serenità grazie allo sport più amato del mondo: che si godano i goal di Milito, Vucinic, Totti, ecc., senza dover fare i conti con il costo del biglietto.

Quello facciamolo pagare a chi può, a chi ha i capitali nascosti all’estero, a chi ha gli yacht al mare, a chi…

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.