A Firenze si torna al baratto

Un ristorante dove si può saldare il conto con merce di scambio, si chiama L'è Maiala! traduzione: È dura!

Dalla fine di settembre in centro nella città di Dante. Siamo curiosi di vedere come pagano i fornitori e le tasse!

di  Totalità

Un ristorante dove si può saldare il conto con merce di scambio, si chiama L'è Maiala! traduzione: È dura!

Il baratto per mangiare

Lo si diceva da tempo: con la crisi che morde e i soldi che sono sempre meno torneremo al baratto, all'inizio era una battuta quasi scaramantica, ora è diventata realtà. Apre infatti a Firenze il primo ristorante dove si può scegliere di pagare con merce di scambio. 

Il nome del ristorante in perfetto vernacolo gigliato, "L'è Maiala!" che in lingua standard significa "È dura", esprime compiutamente il progetto emergenzial-gastronomico: visto che non ci sono soldi si accettano scambi per saldare il conto.

Il meccanismo dovrebbe essere questo: gli avventori potranno accordarsi, al momento della prenotazione,  su cosa, quanto e come barattare in cambio di una cena. Tra i generi accettati per lo scambio, sarà data priorità alle primizie contadine delle campagne toscane, ma anche ad artigianato locale, antiquariato e modernariato inclusi. Ma ben negoziati saranno anche oggetti di bricolage e di design. Inoltre "gli utensili più belli - affermano i gestori - saranno esposti all'interno del ristorante. E questo proprio per rafforzare l'idea di Ristorante concepito per la gente, quella gente che ha qualcosa da dire, da raccontare".

L'è Maiala!' sarà una piccolissima osteria in centro a Firenze che farà del suo punto di forza la classica cucina toscana dei nonni, dalle porzioni abbondanti e dai prezzi popolari, e si propone come punto di ritrovo, dove affacciarsi anche solo per un caffè, un amaro o un gottino di vino di categoria.

"La fase più divertente da vivere a tavola con noi - affermano i titolari di Stranomondo, agenzia di eventi e comunicazione ideatrice del locale, - sarà proprio quella di assistere a veri e propri momenti di mercanteggio pre e post-pasto, come avveniva un tempo nelle vecchie botteghe fiorentine. Inoltre come sapete amiamo i contrasti e per questo l'ambiente sarà originale, chicchettoso e chiacchierone, così come è il nostro Dna"

"Da tenere sott'occhio - avvertono i gestori - il menù della domenica e il servizio Take away, rosticceria e girarrosto, per chi desidera avere un pasto caldo pronto, economico e gustoso ma da mangiare per conto suo, al lavoro, a casa o in un giardino".

Ecco fatto, siamo tornati al baratto, il che è bello e istruttivo! Ma a noi poveri profani sorgono un paio di curiosità: se porto un comodino dell'800 in cambio di una cena per un certo numero di persone chi deve fare lo scontrino a chi? 

Se il sistema dovesse avere successo e tutti volessero pagare col il baratto,  non dubitiamo che i gestori avranno il loro bel daffare a  mercanteggiare, i suddetti osti come si approvigioneranno di materie prime? Sono già in contatto con fornitori che accetteranno a loro volta il baratto magari in cambio di pasti? Oppure avvieranno un fiorente mercatino dell'usato con quello che avranno "incassato"? 

E il fondo, e i camerieri e il cuoco? come faranno le buste-paga? L'Inps sarà già attrezzato a recepire i contributi in materia di scambio, che so: un quadro d'autore e un cassettone, come versamento per la pensione.

E l'iva? Mah forse potremmo dare allo Stato un cassetto del comodino usato nel baratto!

Vedremo, intanto aspettiamo la fine settembre e in centro a Firenze tutti da L'è Maiala! E sì è proprio così


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