Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Donna Glover
Una rara malattia, l’iper-sessualità associata a carestia brutale, sta colpendo una residente del Regno Unito.
A Donna Glover, 40enne, fu diagnosticata un anno fa col nome di “Sindrome di Kleine – Levin” una patologia neurologica che colpisce una persona ogni 6 milioni. Ancora oggi la patologia, caratterizzata da episodi ricorrenti di eccessiva sonnolenza e comportamento molto imbarazzante, l’ iper-sessualità, non ha lasciato la signora inglese. Viene anche chiamata “ Sindrome della bella addormentata”.
La donna britannica, infatti, aveva dormito, in un anno, con 150 uomini; e dormire non è certo il termine più appropriato.
Durante la forma acuta di questa patologia è arrivata a coricarsi fino a 20 ore al giorno.
Al suo risveglio, Donna, sperimenta ogni volta un desiderio sessuale incontrollabile ed un senso molto sviluppato verso la fame.
Questa sua voglia irrefrenabile la costringe ad avere rapporti sessuali con partner occasionali con cui la donna si incontra nei parchi e nei supermercati, quando è alla ricerca di cibo.
Dopo di che, viene travolta da un terribile senso di vergogna.
" E’ proprio così – dice la donna- io sono stata a letto nel medesimo anno con 150 uomini, e questo nonostante fossi stata sposata e abbia avuto una lunghissima relazione con un partner”.
Durante i periodi di riacutizzazione la Glover, attualmente in cura, spenge il telefono, non va più online e cerca di non lasciare il suo appartamento. Se, forzatamente, deve apparire in pubblico, ella abbassa la testa e cerca di non guardare gli uomini.
Mentre il pensiero del sesso, molte volte al giorno può sembrare divertente per alcuni, la voglia di un profondo avvicinamento fisico-intimo, con gli uomini, sta rovinando la vita di a questa signora inglese.
Mrs. Donna Glover, descrive la sua esperienza ad una radio locale: "Quando ho un episodio della malattia, tutto quello che voglio fare si riassume in una parola: sesso. Non importa dove sono, con chi sono o quali saranno le conseguenze. Io pretendo solo uno o più maschi che mi soddisfino appieno”.
Oltre a non essere in grado di mantenere un buon lavoro, ha anche distrutto ogni sua passata relazione, costringendola alla solitudine più assoluta.
“Ero commessa in un supermercato, e quando un uomo è entrato in contatto visivo con me, ci siamo ritrovati distesi sul prato del parco, non lontano dal negozio, a fare sesso”, ha detto con sgomento la Glover.
"Mi piaceva da impazzire andare a chat room e cercare uomini che hanno solo una cosa nella loro mente. Questo per me andava benissimo. Mi piaceva fare l'amore nella loro casa, in alberghi e persino sull’erba. Non mi importava del luogo. La mia unica preoccupazione era il mio insistente bisogno intimo ".
Ora che è consapevole della sua condizione, prende misure per prevenire le recidive, toglie le batterie dal suo telefono, rimane distante dalla televisione e soprattutto cerca di evitare di uscire.
Un caso triste, del quale il più delle volte si ride e ci si scherza sopra, mentre nella realtà della donna il tutto si trasforma in un incubo senza uscita.
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