Glorificazione dell’imperfezione

Senza bruttezza, non c'è bellezza

L’equivalente odierno del difetto di bellezza è la distanza degli incisivi

di LORD BRUMMELL

Senza bruttezza, non c'è bellezza

Quentin Massys, L'orribile Duchessa

La perfezione è spesso molto faticosa.

Nell'ambito delle relazioni umane ancora di più, poiché la varietà, il rischio, la sorpresa sono molto più interessanti della prevedibilità e dell’ordine. 

Si consideri il neo, in origine un piccolo difetto superficiale che l'industria della moda ha, in seguito, utilizzato per sottolineare come correttivo alle facce di simmetria esile. Marilyn Monroe ne aveva uno che l’ha resa famosissima.

Questa necessità di coltivare le repliche dei difetti fisici è la prova che, in materia di visibilità, l’imperfezione è spesso preziosa come la calma e la rassicurazione.

L’equivalente odierno del difetto di bellezza è la distanza degli incisivi.

Una volta tal separazione era vista come brutta anomalia necessaria di urgente correzione.

Al giorno d’oggi, invece, è la cosa più chic e voluta dalle donne.

La super modella olandese Lara Stone, per esempio, e la collega Georgia May Jagger , figlia di cotanto padre Mike, usavano alcuni anni fa mettere tra i due denti anteriori una moneta con la speranza che il divario aumentasse ancora maggiormente.  Il loro modello era Vanessa Paradis, per intenderci.

Altri difetti popolari contemporanei coltivati comprendono il modello sopracciglia trasgressive, o gambe curve alla Pamela di Dallas per essere ancor più esplicativi.

" Bello e buono" era l’essenza della perfezione umana per i dotti dell’ Antica Grecia, una completa fusione fra etica ed estetica, che non siamo qui, certamente, a svilire.

Non c’è niente di rischioso a tendere al bello, ricorrendo anche alla chirurgia estetica, qualora non si abbia la forza necessaria per rendere il difetto come proprio punto di forza,  così da allontanarsi dalla perfezione per avvicinarsi all’essere affascinanti.

Viva, quindi, l’ imperfezione… che personalizza la bellezza; ed è tutto dire se l’ha capito anche Lady Gaga!

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 19/10/2012 12:04:49

    Alcuni difetti rendono davvero interessanti e belli, al di fuori dei canoni (inventati chissà da chi), delle modelle scheletro e delle statue neoclassiche. La stessa Cleopatra, secondo alcune fonti, non aveva un naso particolarmente piccolo, ma il suo fascino era potentissimo e andava oltre la questione delle dimensioni. Depardieu è sempre stato considerato un uomo affascinante, e i suoi lineamenti non assomigliano a quelli dei Bronzi di Riace, e la stessa Elizabeth Taylor non aveva la taglia di Kate Moss. Mi sembra che in questi personaggi, di ieri e oggi, le imperfezioni abbiano aggiunto vita e fascino, piuttosto che il contrario.

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