Editoriale

Politica: donne e cultura, non pervenute!

Il fallimento del centrodestra maschilista e ignorante è totale. Ora fermi un giro e riorganizzarsi

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

n. Giovanna Melandri: al Maxxi senza meriti né competenze. Presidente (ex) Renata Polverini: in auto blu in senso vietato per andare a fare compere. On. Maria Rosaria Rossi: difende i politici dicendo che sarebbe come dire che se uno zingaro ruba tutti gli zingari rubano(!!!). Daniela Santanchè: occorre il ricambio della classe dirigente del centrodestra. On. Micaela Biancofiore: i maschietti hanno fallito (riferendosi al Pdl).

Con l'elenco si potrebbe continuare, ma vale la pena rimanere alle dichiarazioni e ai fatti degli ultimi giorni. Perché non vorremmo ricordare la scorta dell'On. Finocchiaro che spingeva il carrello degli acquisti all'ikea, né le lacrime della Fornero, o le bizze dell'On Carlucci.

Il quadro è abbastanza chiaro, le donne in politica sanno essere stupide o intelligenti quanto gli uomini, sanno essere bandite o rette quanto gli uomini, profittatratrici o rigorose come i colleghi maschi.

In generale. Perché se guardiamo in particolare nel centrodestra la faccenda si fa più complessa e sicuramente meno equilibrata.

Bene la Santanchè che ha dichiarato giunto il momento di rinnovare la classe politica del Pdl, anche se viene da chiedersi e da chiederle come mai non se ne fosse accorta prima continuando a scommettere su Berlusconi, Verdini, e compagnia cantante.

Bene anche la Biancofiore, sebbene anche per lei sia tardiva l agnizione del fallimento degli uomini del centrodestra.

Ma il resto? A che punto è la politica al femminile nel centrodestra?  Si vorrebbe dire: non pervenuta. Per due motivi, uno effettivo, letterale: non ci giungono notizie perché nessuno si premura di valorizzarle le donne in politica che, come la Donazzan, fanno il loro dovere in maniera apprezzabile e apprezzata con spirito di servizio e intelligenza. L'altro motivo è che il panorama è stato saturato da ragazzotte la cui intelligenza e preparazione era inversamente proporzionale alle doti fisiche, per non parlare della loro idea di politica (anche questa non pervenuta).

In Italia, come si sa, la gestione della cosa pubblica, amministrativamente e politicamente è ancora largamente maschile (non è un caso che si continui a parlare di inutili, o forse utili, comunque umilianti, quote rosa). Nel centrodestra peggio. Non potremo mai perdonare a Belusconi di aver riempito il  parlamento di donne solo giovani e carine con la scusa che erano laureate (ma per favore! dateci piuttosto un'analfabeta di buon senso), che rinnovavano (meglio l'usato sicuro!), che appunto erano donne (qualità certo valorizzata non per le perspicuità politiche, ma di altro genere).

Non c'è niente da fare, nel centrodestra le donne vengono trattate, mutatis mutandis, come gli intellettuali, alla larga se non sono fedeli esecutrici, se mostrano autonomia, se esibiscono iniziativa che non sia salottiera. Se poi sono intelligenti e anche carine, occorre fuggirle come la peste perché potrebbero guadagnarsi nonostante tutto una posizione di rilievo.

Gli uomini che hanno animato questo centrodestra, questa fallimentare e detestabile sentina di affarismo, ladrocinio, arroganza, presunzione, incapacità disprezzano le donne, le hanno sempre disprezzate come loro pari (ma apprezzare per la femminilità nelle varie declinazioni che essa può avere anche in senso non necessariamente triviale), nello stesso modo in cui hanno sempre disprezzato la cultura, della quale si sono riempiti la bocca per rivendicare una gloria passata a loro assolutamente estranea e ignota.

Donne e cultura in questo centrodestra al capolinea, e meno male, non hanno avuto asilo, figuriamoci se hanno avuto una casa, un riconoscimento, una valorizzazione.

Ora occorre che le cose cambino, fermi un giro per riorganizzarsi se si hanno idee progetti, forze, largo alle donne che devono imparare a prendersi i loro spazi, e adesso è facile visto il vuoto assoluto  che regna nel centrodestra, e magari cercando di investire nella cultura, faccenda che richiede tempi lunghi, ma c'è tutta una legislatura per riorganizzarsi.

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 23/10/2012 13:21:40

    Sottoscrivo l'editoriale della brava Simonetta Bartolini.Ho grande stima in generale delle donne e spesso mi domando perchè si continua a parlare e scrivere di "quote rosa". Le donne sono in maggioranza e pertanto quando si recano alle urne, a tutti i livelli, dovrebbero magari votare una donna , invece dei soliti uomini. Del resto non ho mai capito perchè si continui a festeggiare l'8 marzo con il recarsi alla pizzeria per una sera, per non dire di peggio. Che poi il centrodestra politico nei riguardi delle donne e degli intellettuali abbia sbagliato e continui a sbagliare non è una novità. Fa ridere la questione delle "donne carine", scoperta da Berlusconi. A parte il fatto che di queste carinerie la stampa italica ha davvero grandi responsabilità. Ricordo, quando venne formato il governo Berluscono , pagine e pagine sui giudizi della stampa estera(che, di solito, viene fatta passare per oro colato) , con "l'orgoglio di avere le ministre più belle del mondo". Cosa non vera e comunque opinabile. Del resto la stampa rosa italica usa la parola "bella" per le cosiddette vip"ad abundantiam", dimenticando che magari in un concorso di bellezza non avrebbero nemmeno iniziato le eliminarorie. Di conseguenza viva le donne ma c'è da sperare che si facciano rispettare a tutti i livelli e che magari votino le candidate donne.Giovanni Attinà

  • Inserito da Loredana il 22/10/2012 14:58:31

    ...e c'è da augurarsi caldamente che lo facciano, e che non perdano tempo a cercare inutili scuse o giustificazioni. In effetti le donne in politica (almeno quelle italiane) si sono dimostrate in larga parte inefficienti, o totalmente uguali a certi stereotipi snervanti di tipo maschilista. Abbiamo avuto la bella che va a sfilare in passerella, facendo parlare di sé per il corpo e i suoi flirt puerili, l'urlatrice sanguigna ma inconcludente, la discendente dell'uomo forte (o uomo della provvidenza, come venne chiamato in certi ambienti) capace di spaccare telefonini in preda ad eccessi di rabbia e a venire alle mani con le colleghe di opposto schieramento, la bugiarda faccia di rame a fare shopping contromano in pieno centro romano accompagnata dalla scorta (non auto blu, siamo precisi per favore). Una decente, no? Dobbiamo crearla come novelli Frankenstein, o dobbiamo importarla dall'estero?

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.