Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Anna Maria Castelli
Il canto e la scena: alleati ormai da secoli, da quando un greco geniale, ispirato da Dioniso, fece scoccare la magica scintilla che dette vita alla tragedia e alla commedia, ovvero ala storia del nostro teatro. Ma non è facile, oggi, trovare bravi attori che sanno anche cantare e viceversa. Una specialista in questo senso è Anna Maria Castelli, nata a Milano ma da anni residente a Firenze, creata nel 2008 Cavaliere della Repubblica per meriti artistici, con un curriculum di altissimo livello. E come tutti gli artisti “di razza”, si è posta il problema di formare persone che possano a loro volta continuare sulla sentiero tracciato dai loro predecessori. Nasce così l’idea di un “ corso di specializzazione sull’interpretazione vocale” e di una “masterclass indirizzata agli attori”. La prima è rivolta a un pubblico non specializzato, ed ha obiettivo, afferma la Castelli, di “individuare le proprie capacità vocali e corporee, iniziando un percorso di approfondimento e consapevolezza al fine di utilizzare al meglio tutte le proprie risorse mettendole al servizio della propria vocazione. Strutturato in parte vocale e parte interpretativa, affronterà aree tematiche quali il “teatro canzone”, il jazz e l’ambito cantautorale.” La seconda invece “articolata in 12 lezioni è indirizzata agli attori che intendono l'acquisizione e l'approfondimento delle proprie capacità canore come arricchimento del proprio bagaglio recitativo teso ad utilizzare altre espressioni, liberare nuove energie, dare musicalità e dinamicità al proprio recitare. Non è solo una questione di intonazione o di tecnica, è un diverso approccio ch, come per la recitazione, va appreso non solo imparando le tecniche canore ma capendo il canto, cogliendone tutte le sfumature, indagando veramente la propria voce.”
Le lezioni inizieranno alla fine di ottobre, con qualsiasi numero di iscritti, e si svolgeranno alla Scuola di musica di Sesto Fiorentino. Si tratta di corsi che non hanno precedenti a Firenze o in Toscana e probabilmente non molto in tutta Italia. In essi Anna Maria Castelli vuole veramente profondere un’esperienza che parte da molto lontano e passa attraverso numerose esperienze e collaborazioni: dal jazz con Giorgio Gaslini e Renato Sellani al tango con Luis Bacalov e Ulises Passarella; la Chanson Française con l'interpretazione de L'Opéra du Pauvre con la Lithuanian State Symphony Orchestra, ma anche i Virtuosi italiani con il progetto dedicato a Edith Piaf; per non parlare poi del genere teatro canzone: “quel genere creato da Giorgio Gaber che ha dato ad artisti come me la possibilità di utilizzare una forma espressiva completa sia nel canto che nella recitazione”, anche se l’attrice tiene a sottolineare il fatto che per lei l’eredità di Gaber non consiste in una mera “imitazione”, ma nel raccoglierne lo spirito con creazioni originali.
A questo proposito, significativo il suo CD uscito poche settimane fa, pubblicato dalla casa discografica romana Mare Mosso: Se io ho perso chi ha vinto? Che propone testi originali tratti da un omonimo spettacolo che ha raccolto lo scorso anno un vivissimo successo in vari teatri italiani. Testi amari e graffianti, come quel Girotondo su testo di Abner Rossi in cui la condizione umana viene contemplata con amaro e lucido disincanto ( Mari inquinati, cieli ormai strappati/dormi bambino che ti racconto il mondo/siamo animali privi di cervello/siamo maiali e distruggiamo il bello). La voce della Castelli, armoniosa, a tratti un po’ aspra come a voler sottolineare le dissonanza nel testo (che riflettono quelle del mondo) dà veramente vita a un nuovo “recitar cantando” ricco di grande fascino. E se riuscisse a costituire una scuola per trasmettere i segreti dell’arte sua, sarebbe … l’ennesimo capolavoro.