Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
«Le scadenze sono quelle previste e restano quelle», ha risposto il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli. Non ci sarà la proroga consigliata e richiesta dai Caf. (centro assistenza fiscale)
Il problema consisterebbe nelle aliquote non chiare e soprattutto non ancora dichiarate. La conseguenza è di facile deduzione: si prevede un tilt dei punti di assistenza ai contribuenti che saranno presi d’assalto in massa tutti insieme per farsi aiutare a compilare i moduli. Senza dimenticare che quasi tutti i comuni non hanno inviato le delibere e i regolamenti approvati: “ Nei Comuni che non avranno deciso in proposito entro il termine del 30 novembre l'imposta municipale propria si pagherà con l'aliquota già decisa dallo Stato” ha dichiarato il ministro. [1]
«Spero - ha detto inoltre in
un’altra occasione - che i ministri che non hanno deliberato lo facciano
presto, ma non è possibile spostare la scadenza, altrimenti si mettono a
rischio gli obiettivi di deficit».
A tal proposito potrebbero essere molti gli occhi che ritornano quasi
“increduli” all’inizio del precedente capoverso, dato i recenti scandali
riguardanti denaro e partiti.
I commenti sul web dei futuri paganti sostengono questo pensiero; si legge infatti:
“quando c’è da lavorare sono lenti, celerissimi invece
quando si tratta di spartire finanziamenti” e ancora “quando c’è da riscuotere
le scadenze sono ferree e inderogabili mentre per le riscossioni dallo Stato
bisogna raccomandarsi ai posteri”.
«La riduzione delle tasse e del cuneo fiscale è un obiettivo e con la legge di stabilità è iniziato questo percorso. Riteniamo la nostra politica economica giusta e l'unica possibile da fare per il nostro Paese, considerate le fragilità e le incertezze dell'economia e dei mercati» continua nel suo intervento il ministro Grilli.
L’incombenza della riscossione ha fatto si che ieri a Torino nella Sala Rossa si sia affrontato l’argomento Imu, giungendo alla modifica di alcuni articoli del Regolamento comunale attraverso un’apposita delibera.
Con 24 voti a favore e 0 contrari sono stati rivisti 3 articoli del Regolamento:
ARTICOLO 2 - La novità più significativa riguarda l'esenzione per gli
stabili delle Onlus, le associazioni o enti che svolgono un'attività commerciale
non a fine di lucro. L'esenzione, chiarisce il Ministero, può essere
riconosciuta soltanto a favore delle Onlus proprietarie del fabbricato stesso,
che ne facciano direttamente uso per lo svolgimento dell'attività. E' esclusa
dunque l'esenzione se il proprietario dell'immobile è un'altra Onlus. Per
questo motivo è stato soppresso l'articolo 2 del Regolamento comunale.“
ARTICOLO 4 - E' definita con più chiarezza la condizione di inagibilità di
un immobile per poter usufruire della riduzione del 50% della base imponibile.
Sono ora dettagliati i casi in cui sussiste la condizione di inagibilità: i
casi di degrado strutturale,
il genere di lesione orizzontale ai solai e ai tetti di copertura e quelle
verticali, ai muri perimetrali o di confine.
ARTICOLO 8 - Modificato l'articolo sul versamento dell'imposta dei contitolari soggetti all'Imu. Sono inserite delle direttive per il pagamento nei casi finora non esplicitati dalla norma, in particolare nei casi di eredità giacente e per i versamenti degli amministratori condominiali.“ [2]
Molte realtà hanno poi deciso di intervenire su alcuni casi specifici. Proprio Torino, ad esempio, ha stanziato un fondo di solidarietà di un milione per le famiglie in difficoltà a causa della crisi. Per gli appartamenti di persone anziane o disabili ricoverate in istituti di cura l’aliquota sarà del 5,75 per mille; per i fabbricati inagibili e non utilizzati l’imposta sarà ridotta del 50 per cento. Agevolazioni anche per gli immobili concessi in uso gratuito a parenti di primo grado (7,6 per mille). Un’aliquota agevolata (5,75) è prevista anche per gli affitti a canone concordato.
Il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi ha dichiarato che gli effetti che la nuova tassa avrà sui bilanci delle imprese: Con l’Imu le imprese manifatturiere artigiane e quelle industriali pagheranno quest’anno oltre 1.500 euro in più all’anno per ogni azienda. Andrà invece un po’ meglio per gli uffici e per i negozi commerciali. Per i primi l’aumento medio in capo agli studi professionali sarà di 949 euro, per i secondi il maggior prelievo che graverà sui commercianti sarà di 569 euro. Complessivamente, comunque, l’applicazione dell’Imu provocherà una salassata che rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema produttivo Paese”.[3]
In effetti, questo balzello sulla casa oltre che ingiusto e odioso è decisamente curioso. Tutti infatti concordano che l’abitazione sia un bene primario; altrettanto si può dire di determinati fondi aziendali e commerciali. Sarebbe come se si imponesse un’imposta su ogni figlio, salvo poi raccomandarsi contro il calo della natalità e la crescita zero! Per non parlare poi dei “bamboccioni” che rimangono a casa con i genitori . Possono considerarsi fortunati se almeno padre e madre possono permettersi un’abitazione propria; per quanto riguarda i ragazzi di oggi, forse di questo passo dovranno aspettare di essere nonni! Forse possono anche esserci vie d’uscita dalla disoccupazione, accontentandosi di lavori cosiddetti “umili”; ma come si può pensare con circa mille Euro al mese di resistere all’assalto delle tasse e magari pagarsi un mutuo anche solo per un monolocale?
[1] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-31/grilli-sprona-comuni-decidano-100754.shtml?uuid=AbksHfyG
[3] Raffaele GUERRA, IMU: ecco le cifre per le aziende. Oltre 1500 euro la tassa per le imprese, forexinfo.it
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