Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
E’ da tutti risaputo che Babbo Natale vive al Polo Nord, e siamo anche a conoscenza che è molto famoso e amato in tutto il pianeta terra.
Cosa, invece, che pochi sanno è che al Polo Sud, proprio dall'altra parte del
mondo, vive una strega di nome Abnoba che non solo non crede nel Natale, ma prova
moltissima invidia per l'amore che ogni persona nutre per Babbo Natale.
Abnoba, è molto invidiosa, ma pure molto debole. In ogni caso, non è
l'unica differenza tra lei e Babbo Natale, la difformità più grande è nella sua
anima e nel cuore, perché non le appartengono i buoni sentimenti. Si
muove, talvolta,
accompagnata da altri due stregoni più giovani la cui unica cosa che fanno è
quella di darle sempre ragione e ripetere ciò che dice.
Tutti gli anni per Natale, succede la stessa cosa: al Polo Nord tutto si trasforma in allegria e preparativi, mentre al Polo Sud tutta tutto è cosparso di gelosia ed invidia.
“ Non ne posso più di questa storia; ogni 365 giorni sempre la stessa minestra riscaldata di Babbo Natale. Tutti che parlano di lui. Maledizione!” confabula tra sé e sé la strega.
“ E portami questo e portami quello! Ma, i bambini non hanno nient'altro di divertente nelle loro vite che scrivere lettere chiedendo giocattoli e dolci? Non hanno proprio nient'altro da fare?”
E gli altri due stregoni giovani altro non fanno che assecondare le parole di Abnoba, aggiungendo, anzi, fuoco al fuoco e istigandola ancora di più contro il vecchietto tanto amato.
“Dalla rabbia non sto più in piedi, sono debolissima… questa nenia deve finire al più presto”, dice ora a voce alta ai due aiutanti.
“ Quest’anno mi porterete da Babbo Natale. E vi garantisco che non ci saranno più regali per i bambini della terra, e sarà finita l’era di scrivere quelle minuscole odiose lettere”, urla con collera l’invidiosa strega.
I due stregoni si guardano tra sé, domandandosi come faranno a portarla da Babbo Natale, dall'altra parte del mondo. Come se indovinasse i loro pensieri, Abnoba tira fuori da una cesta un brutto e malfatto razzo, costruito con le proprie mani, ma dalla velocità supersonica.
I due stregoni mostrano molti dubbi nel guardarsi, ma ormai non gli resta, come sempre, che obbedire.
Partono dunque verso il Polo Nord, e grazie alla velocità del razzo arrivano ben prima del previsto.
Ciò che vedono, quando scendono dal razzo, li meraviglia molto. Tutto è gioia nella bottega di Babbo Natale, con gli elfi che vanno e vengono carichi di giocattoli, tutti sorridenti e cantando. E’ ovvio che quel lavoro metta felicità.
Inutile parlare di Babbo Natale, il cui suo sorriso è quasi più grande della sua pancia, mentre sta chiacchierando fitto fitto.
I suoi occhi sono dolci e quasi trasparenti. Quello che più richiama l'attenzione degli stregoni è che nessuno da ordini, tutto viene chiesto per favore, un insieme di cose a cui loro non sono abituati.
Attraverso l’inganno ed avvalendosi della bontà di BN che crede alle loro bugie, riescono, con molto sforzo, a metterlo sul razzo e a condurlo al Polo Sud. Un folletto, che si accorge di tutto, da una delle terrazze dell'officina, racconta a tutti gli altri quello che è accaduto.
“Che cosa faremo ora senza il nostro Babbo Natale?”, cominciano a domandarsi tra di loro.
Cosa succederà ai bimbi in attesa dei loro doni? E che
Natale sarà mai quest’anno?, si lamenta uno degli elfi più vecchi.
“Dove lo avranno portato?”
“ A questo punto dovremo andare in pensione?” singhiozza Ballerina, una
delle renne che teme di non fare il viaggio.
“Calma signori, state calmi!” Interviene Ausir, gnomo
giovane ed energico. “E’ tutta questione di organizzazione, ci divideremo
in due gruppi: il primo cercherà Babbo Natale, e il secondo si occuperà del
lavoro come se lui fosse qui”.
“ Sostituirsi a Babbo Natale? Io non lo faccio, e poi mi manca qualche
chilo”, afferma un elfo timido, magro e preoccupato.
“Nessuno prenderà il suo posto, faremo solo in modo che nessun bambino sia lasciato
senza regalo la notte di Natale, tutto qui!”, risponde Ausir.
Così viene fatto, e i due gruppi si dividono i compiti assegnati.
el frattempo, al Polo Sud, il razzo atterra con Babbo Natale colpito da comprensibili vertigini, e non per quello che sta realmente accadendo.
Appena a terra, la strega incalza BN: “ Così vecchio e grasso, eppure tutti ti vogliono e ti cercano!”
Per quanto BN tenti di spiegare, è impossibile far capire a Abnoba e agli stregoni, che l'amore e la fiducia di qualcuno niente hanno a che vedere con la sua età o i suoi chili. Che l'amore è nato e vive nel cuore della gente e che il Natale ha a che fare con tutto questo.
“ Bene, dopo il tuo discorsetto, t’ informo che quest’anno non ci saranno né il Natale, né i regali per i piccoli…niente!”, urla soddisfatta la strega.
“ Sono così stufa di tanta carta, di tante carezze, di tanta bontà, così ho deciso che tutto quanto è finito, per sempre!”
BN, tristissimo, risponde d’impeto: “Non capisco,… cosa ci guadagneresti in tutto questo?”
“ Che non ti scriveranno più, che non ti ameranno più, come stanno facendo con me”, continua ad urlare Abnoba.
“ E poi non è giusto che uno grasso e vecchio come te abbia tutto questo successo, mentre noi stregoni giovani siamo da tutti odiati”, dice uno dei due aiutanti della strega.
BN: “Se anche non potrò consegnare i regali quest’anno, nonostante questo, il Natale esisterà sempre e con esso l’illusione, l'amore e la speranza”.
“ Vedremo, vedremo”, rispondono in coro i tre brutti ceffi.
Babbo Natale diventa pensieroso e cupo, ma molto triste per l'atteggiamento della strega, che si basa solo su un suo stato d’animo, spalleggiata dai due stregoni.
Il lasciare i bambini senza doni spezza il cuore al vecchio e panciuto gentiluomo.
Arriva il giorno di Natale, le slitte del riscatto non sono partite, e Ausir, lo gnomo deve agire.
D’un tratto s’impadronisce di un abito da BN che c'è di scorta in magazzino e, benché, gli rimanga troppo grande, lo indossa con brillante orgoglio.
Sale sulla slitta, insieme ai due folletti più rapidi del posto scelti per aiutarlo nel compito, e partono.
Bisogna dire che le renne, adesso, possono volare più rapidamente perché il peso è notevolmente diminuito, e il viaggio non ha inconvenienti, tutti, ma proprio tutti i regali vengono ripartiti e ognuno di quei sogni soddisfatto.
Intanto, BN prega affinché un miracolo possa far sì che i regali vengano consegnati nonostante la sua assenza. Non appena alza lo sguardo al cielo e vede la sua slitta e i suoi folletti che muovono le mani per salutarlo, inizia a gridare dall’allegria, ma ripensando che la strega e i suoi campari stanno schiacciando un pisolino, lascia i festeggiamenti ad altro momento.
Sale sulla slitta e ritorna, con i suoi salvatori, al Polo Nord.
Quando atterrano in casa, la notte di Natale è ormai passata. Pesta la neve bianca della sua terra, e nota come la sua slitta discenda, con a capo la renna Cupido, lievemente con due folletti dall’aria molto stanca ma felice.
La soddisfazione è così tanto grande quanto le grida di Abnoba quando si rende conto che Babbo Natale è andato via.
Tutto è in ordine, nessun bambino è rimasto senza doni.
Ausir viene abbracciato forte forte da BN che si complimenta per l’ottimo lavoro svolto.
“Lo sapevo, lo confidavo che la mia gente non avrebbe mai deluso i bambini, non ho parole per ringraziare per quello che avete fatto”, dice commosso BN.
Questo è l'amore, di fare tante cose per gli altri, sia sostituirsi a chi non può, rispettare la consegna di un regalo, mantenere un'illusione, rendere possibile un sonno o tutto ciò che sia.
Quando c'è amore, tutto è possibile, come attraversare con la slitta da un polo ad un altro, di guidarla per la prima volta, di far si che le renne non si spaventino.
Per un po', all'altra estremità si sono continuate a sentire le urla di qualcuno che non capisce niente dell’amore e del Natale, sempre propenso a invidiare gli altri.
“Non ce l’ho fatta! Sono stata vicina, ma non ce l’ho fatta. Nemmeno con l’aiuto di voi due, giovani e goffi stregoni dei miei stivali”, grida ininterrottamente la strega Abnoba.
Per la prima volta, i due stregoni sembrano cambiare la modalità dei loro discorsi ripetitivi:
“ Non ci sei riuscita e non vi riuscirai mai!” , disse uno dei due.
“ Finché ci sarà l’amore, la speranza e l’illusione in questo mondo, nessuno smetterà di amare e di credere a Babbo Natale”, disse l'altro.
Inserito da Loredana il 12/11/2012 16:27:04
Fa bene ricordarsi che è l'amore che conta, sempre, anche quando la realtà e la malignità irrompono, cercando di distorcere e distruggere tutto. Anche questa volta il Raccontafavole è riuscito a creare un gioiellino di fiaba!
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