Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La crisi economica ha portato molte persone a fare cose folli, come come la donna indiana che ha venduto le sue tre figlie a 3 $ cad.
Stavolta, invece, la notizia -sempre sconvolgente- di una signora che ha messo all'asta i suoi organi vitali per pagare l'affitto.
Una donna disabile spagnola, con gravi problemi finanziari, sta subastando i suoi organi -non vitali- per mantenersi a galla finanziariamente.
Anche madre di una figlia, la 44enne, ha detto che venderà uno dei suoi reni, le cornee, un polmone e un pezzo di fegato poiché non può permettersi di pagare l'affitto mensile e lo sfratto è imminente.
Ha riferito, al quotidiano El Mundo, in un'intervista: " Tutto quello che voglio è una casa , un lavoro adatto a me, e abbastanza denaro per sostenere mia figlia negli studi ".
Sebbene sia stata anche fotografata, ha comunque voluto tenere nascosta la sua identità: "Devo solo fare quello che posso per mia figlia, la sua vita è più importante. Non mi preoccupo per me. "
La donna, abitante a Valencia, può rischiare fino 12 anni di carcere per "traffico illegale di organi".
Ella, ha un certificato medico che attesta la sua infermità al 66%, dovuta ad un grave problema di schiena, e ciò significa che ha un campo molto ristretto di possibilità lavorative.
Ha contattato un medico, ma finora nessuna risposta alla sua offerta. Questo perché è quasi impossibile vendere gli organi, in quanto illegale in molti paesi.
Ha vissuto un "inferno" con il marito che l’ha picchiata per 15 anni, sebbene una sentenza del tribunale abbia respinto tale accusa.
Tutto quello che possiede è il suo corpo, e quella è la ragione per la quale vuole vendere i suoi organi.
Inserito da Loredana il 14/11/2012 15:02:40
Essere spinti a vendere pezzi di se stessi per poter vivere e addirittura provvedere alla propria famiglia fa capire bene quanto sia diventato pesante vivere. Sembra davvero di essere in guerra: fame, angoscia e decisioni drastiche senza ritorno. Non è ora di smetterla di torturarci così?