Stoici e neoplatonici

ll sesso nell'antichità. Viaggio in tre puntate da l'Epoca Preistorica, alla cultura Mesopotamica... (Seconda parte)

Il permissivismo sessuale maschile e la repressione delle donne. Edonismo greco-romano

di Tuarum  investigationum gratiâ

ll sesso nell'antichità. Viaggio in tre puntate da l'Epoca Preistorica, alla cultura Mesopotamica... (Seconda parte)

Con il sorgere della famiglia patriarcale si generano una serie di dualismi in merito al sesso :

Sul piano sociale, la sfera privata diventa zona limitata alle donne, essendo responsabili dell’ l'educazione dei figli - e la sfera pubblica, è di competenza degli uomini.

Il permissivismo sessuale maschile e la repressione delle donne, si rappresenta con quest’ultime obbligatoriamente vergini, in primis, e fedeli al marito dopo.

Doppia immagine della donna: la madre "buona" si dedica alla casa o è vergine, la "cattiva" è la donna pubblica dedita al piacere (inizio della dissociazione amore-sesso).

Doppio senso della sessualità: la riproduzione come giuridicamente e socialmente accettata all'interno del matrimonio, il piacere come forma valida per l'uomo al di fuori dell’ambito coniugale.

 Nel V secolo aC., in Grecia, la costruzione delle città e lo sviluppo dell’ artigianato e del commercio portano la gente a perdere il contatto con la natura e a dedicarsi più al tempo libero e all'arte. Allo stesso tempo, la sessualità continua a perdere il suo senso profondo e s’ incominciano a realizzare semplicemente orge che presuppongono, una liberazione di indole personale.

Si sostituisce il culto di Afrodite con quello di Dioniso e Bacco, rispettivamente dio della sessualità e del vino; ma, contemporaneamente, si adora il dio Apollo che caratterizza la saggezza e la tendenza alla moderazione degli istinti; con ciò, si cerca di trovare una parvenza di equilibrio tra i due estremi. Queste orge dedicate a Bacco sono, in un primo momento, rituali d'amore vero che chiedono e adorano la fertilità, le donne e la terra. Tuttavia, nel corso del tempo questa convinzione perde la sua base religiosa e si trasforma in eccesso d’ indole edonistica.

 Tuttavia, tra le molteplici facce della cultura grecolatina si vengono ad aggiungere i primi barlumi di educazione sessuale, col tentativo di formare i bambini nella conoscenza delle funzioni sessuali. Riconoscono l'importanza di sviluppare una sessualità piena e cercano di esaltare l'erotismo. All’interno di questa apertura generale, i Greci permettono certi comportamenti omosessuali tra adulti e adolescenti maschi, ma solo al recondito di un contesto educativo, in cui l'adulto ha la funzione di essere intellettualmente ed eticamente punto di riferimento dei giovani (paidegogous).

Inoltre, puntano al fatto che l'omosessualità maschile rappresenta una forma di ricerca della bellezza e dell'amore. Non si considera l'omosessualità come diminuzione della virilità, a patto che non vada a colpire il suo adempimento nelle continue guerre.

Come esempio si possono citare Zeus e Alessandro Magno

I romani adottano questa pratica con gioia per eccitare i loro piaceri di routine. Tuttavia, si disapprova l'omosessualità ed i contatti sessuali, se questi sono di carattere esclusivo tra uomini adulti; così come atti omosessuali con ragazzi impuberi, situazione punita a norma di legge.

A Roma, la corruzione della classe dirigente, e l'usura sociale delle guerre coloniali che impegnano l'Impero a tenere uniti molti popoli diversi, sta generando un bisogno ansioso di godere di piaceri diversi. 

Detto edonismo greco-romano è associato con la relativa accettazione dell'omosessualità, bisessualità e aborto.

In tale nuovo contesto socio-economico, l'unità familiare va distruggendosi e il quadro cambia completamente. Si trascurano i figli, la cui educazione è affidata a un domestico o a uno schiavo, si estende l'aborto come controllo delle nascite e si ricorrere al sesso e alla lussuria per la propria realizzazione personale, sia maschile che femminile, diventando l'ottenimento del piacere il valore supremo a cui tutto il resto è sottoposto. 

L’ adulterio (profetizzato da Ovidio nell’ “Arte di amare”) e ildivorzio sono accettati e praticati in molti casi.

 Benché l’immaginario di depravazione e perversione sessuale, con cui si identifica il mondo greco-romano, sia esagerato, effettivamente vi sono eccessi e avidità sessuale nell'ultima fase dell'Impero Romano, che - come contrappeso - porta alla nascita, al culmine dell’epoca imperiale, di una corrente contraria, guidata da stoici e neoplatonici

Con la cultura ellenistica, infatti, erano giunte e si stavano radicando idee orientali circa lo spirito e la vita dopo la morte, contribuendo a un costante interesse per il comportamento umano sulla terra, portando l'ascetismo a riscuotere fedeli e forza.

In questo senso, la cultura ellenistica rappresenta una specie di transizione tra il periodo oggettivo greco ed il medievale soggettivo.

Plotino, emerge come il convertitore del pensiero ellenico, influendo sui Padri della Chiesa e nelle fondamenta della dottrina agostiniana.

Infatti, in Grecia, durante la tarda antichità, fioriscono per brevi periodi, un gran numero di scuole filosofiche. Tra le più interessanti, dal punto di vista della sessualità, sono le scuole stoiche ed epicuree .

I filosofi post-aristotelici hanno tenuto due posizioni dicotomiche su come trovare la felicità. 

Gli Epicurei affermano che, siccome tutte le conoscenze nascono nelle sensazioni, la meta della vita è godere di quanti più piaceri sia possibile e, in maniera consistente, auspicano di minimizzare il dolore e la sofferenza degli altri.

Da parte loro, gli Stoici credono che lo scopo della vita sia quello di raggiungere la serenità spirituale, e la felicità deve essere trovata all'interno di se stessi, una volta che abbiamo imparato a dominare le passioni, che sono considerate disposizioni dell'anima e non forze esterne. Lavirtù si raggiunge attraverso la prudenza, la giustizia, la temperanza, il coraggio, l'auto-disciplina e il compimento dei doveri.

Nella polarizzazione prodotta tra edonismo e ascetismo, il cristianesimo trova terreno fertile per svilupparsi. L'introduzione della morale stoica, condurrà vari pensatori e governanti a condannare varie pratiche sessuali dell'epoca. Dopo le invasioni barbariche e il declino territoriale ed economico subito dai Romani, il cristianesimo finalmente trionfa, imponendo un'etica sessuale con idee molto restrittive, che avranno effetti significativi e conseguenze sulla sessualità dei secoli a venire.

Il cristianesimo primitivo, consiste nella fusione del giudaismo con lo stoicismo greco, la struttura imperiale e la normativa giuridica romana.

Gli antichi testi del secolo I in Nag Hammardi, Egitto, evidenziano le differenze nelle credenze e pratiche dei primi gruppi cristiani. Questa sarà ricordata come un'epoca di credenze, di autorità, di sottomissione e di accettazione, decisiva nella predominanza di una ferrea ed unica morale sessuale.

Quando il cristianesimo diventa la religione ufficiale dell'Impero Romano, essa si sta formando come una forza politica repressiva, assumendo -con la Chiesa- competenza sul matrimonio, lasciando che sia una questione civile, e, andando a dettare regole di comportamento sessuale basato sul concetto di sesso come peccato. La castità è esaltata come un simbolo di purezza e il sesso è considerato peccato, anche all'interno del matrimonio.

E’, appena sopportato, perché è essenziale per la procreazione, considerata un dovere sacro. Affinché il piacere risulti in minima parte, e col fine di evitare la visione del corpo nudo, le donne devono indossare una camicia da notte che ha, all'altezza della vagina, un orifizio attraverso il quale il marito doveva introdurre il pene

Nella Bibbia si esorta a crescere e moltiplicarsi, essendo il sesso riproduttivo un obbligo ed il sesso senza figli, un'offesa e una maledizione. 

D'altra parte, lì si condannano la prostituzione, l'omosessualità e la masturbazione.

A differenza del giudaismo, il quale non distingue tra l'amore fisico e l'amore spirituale, la dottrina cristiana s’incammina a seguire i passi dei modelli greci, esponendo da una parte - l'eros o "amore carnale" e - dall'altra parte l'agape o "amore spirituale", non materiale.

Ripudia i piaceri mondani e promuove il godimento puramente spirituale.    

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