Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Mario Vattani
Il Tar del Lazio ha dichiarato ''improcedibile, per sopravvenuta carenza di interesse'' il ricorso proposto dall'ex Console italiano ad Osaka, Mario Vattani, per contestare il decreto con il quale il ministero degli Esteri il 21 febbraio lo richiamò a Roma dopo la notizia della sua partecipazione, insieme con un gruppo rock, a un concerto tenutosi nel maggio 2011 presso l'associazione CasaPound. Il ministero, però, e' stato condannato al pagamento delle spese di giudizio in favore dello stesso Vattani per complessivi mille euro. Anche perché, secondo il Tar, il rilievo mediatico della vicenda non era da addebitare a Vattani, come sostenuto dal ministero, piuttosto, ''alla presenza di una concertata campagna di stampa a contenuto denigratorio, ed alle apparizioni televisive del responsabile del Dicastero'', avvenuta peraltro dopo sette mesi dal fatto, quando cioè uscì la notizia della sua partecipazione al concerto. L'improcedibilità e' stata dichiarata dal Tar sul presupposto che il 'richiamo' di Vattani ha ormai avuto piena ed integrale attuazione, con il suo ritorno a Roma; lasciata impregiudicata però ''l'esercitabilità di separata azione risarcitoria'' laddove l'ex Console ''intenda far valere ragioni di pregiudizio patrimoniale quale diretta conseguenza dell'esecuzione degli atti avversati''.
Con la sentenza del Tar ''viene condannato una volta per tutte il meschino accanimento persecutorio condotto nei miei confronti per quasi un anno''. Ha detto l'ex console generale a Osaka Mario Vattani, commentando la sentenza n. 9877/2012 della I Sezione del Tar Lazio in merito al ricorso da lui proposto contro il provvedimento con cui il Mae ha disposto il suo immediato rientro in Italia dopo il caso scatenato dalla sua esibizione a un concerto a Casapound. ''Nel testo della sentenza si legge senza ombra di dubbio che il clamore mediatico, per il quale sono stato ingiustamente richiamato, va imputato non a me, ma 'a una concertata campagna stampa denigratoria e soprattutto alle ripetute dichiarazioni e apparizioni televisive del responsabile del Mae, che ha accreditato l'eccessiva rilevanza attribuita alla vicenda, senza che vi fosse stata alcuna decisione degli organi competenti''', sottolinea Vattani, che parla di una ''campagna violenta e dissennata per la quale, come si legge oggi nella sentenza, io e la mia famiglia abbiamo subito gravissimo danno morale, oltre che economico''.
''La decisione di oggi rafforza la mia convinzione che contro chi per mesi sulla stampa mi ha diffamato e' stato giusto non arrendersi finché non ha prevalso la verità'', aggiunge l'ex console, spiegando di ritenere di essere stato ''vessato e sanzionato pesantemente soltanto per aver espresso la speranza in un'Italia più libera e meno ipocrita, la stessa Italia per cui so di aver dato il meglio di me per oltre 20 anni di servizio diplomatico con impegno e orgoglio. Voglio ringraziare ancora i rappresentanti politici, dentro e fuori del parlamento, ed i pochi coraggiosi giornalisti ed opinionisti che hanno preso le mie difese in questa vicenda''.
Insomma, "con le loro dichiarazioni - spiega come già detto al Corriere della Sera - Terzi e De Mistura hanno solo alimentato un linciaggio mediatico. Diedi alla Farnesina ogni elemento per chiarire la mia posizione: nessun saluto romano, nessun inneggiamento, razzismo e tantomeno antisemitismo, mandai tutto al ministero per iscritto, ma la Farnesina ha fatto sparire tutto, senza comunicarlo a nessuno". L'ex console ha detto di essere in "congedo parentale" e di avere " l'aspettativa" al Ministero.
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