Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Don Rodrigo
Sconcertata all’idea di un Manzoni cantato, mi sono dovuta in parte ricredere dopo aver assistito alla prima del Musical de “i Promessi sposi, opera moderna” messo in scena al Granteatro di Roma da Michele Guardì. Egli sembra aver scelto di interpretare la massima opera sotto una chiave romantica e coinvolgente, sottolineandone la modernità, riconosciuta dalla stessa critica letteraria di tutti i secoli, e ponendoci davanti agli occhi una storia d’amore quasi Shakespeariana inserita però nel contesto Manzoniano di una classe popolare bassa, traviata dalle ingiustizie dei potenti, dei pomposi avvocati. E’proprio nel canto continuo della giustizia solo sperata, nella richiesta di un perenne mutamento dello stato sociale, nella fame del popolo di Milano, nei lamenti degli appestati abbandonati moribondi per strada, che s’inserisce la voce di un Dio Manzoniano vivo nella figura del cardinale Borromeo (interpretato da Christian Gravina, anche nella parte di Frà Cristoforo) e nel suo canto, dalla potenza maestosa, capace di far prostrare un Innominato sulla via della conversione.
Il taglio teatrale dato all’opera appare adatto e capace di cogliere i punti salienti dell’intricato romanzo, anche se ci perdiamo, nel racconto della Monaca di Monza, il famoso e atteso omicidio della consorella, che ipotizziamo per motivi di tempo essere stato tagliato.
Un Don Rodrigo presuntuoso e deciso a conquistare la sua preda, spadroneggia sulla scena risultando assai convincente, tessendo una tela di intrighi affatto metaforica e orchestrando a suo piacimento l’attore che lo accoglie nel suo corpo, uno stimabile Giò di Tonno.
Concludo, apprezzando la rappresentazione del dolore fatta persona nella madre di Cecilia, vittima della peste; posto di fronte a tale semplice pura, e dunque Manzoniana, verità lo spettatore non pu far altro che annuire, ammutolire, e applaudire. Bravo Guardì, nei tuoi Promessi Sposi si sentiva Manzoni.
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