A letto con il nemico

Diritti Umani calpestati: ecco la storia!

Le politiche neoliberiste hanno creato una nuova forma di violenza contro la dignità di uomini e donne

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Diritti Umani calpestati: ecco la storia!

Le fonti più antiche, circa i Diritti Umani, si possono trovare nella cultura greca e romana.

Esse hanno sviluppato il concetto di legge naturale, vale a dire l'insieme di regole che gli uomini deducono dall’intimità della loro coscienza e considerano espressione della giustizia.

Da quelle prime espressioni di riconoscimento della persona, sono nate le prime lotte per la dignità umana. Tra esse emerge la “Proclamazione del rispetto della libertà di tutti gli uomini” elaborata da Cicerone.

Tuttavia, questi diritti furono concessi ai cittadini, vale a dire a uomini liberi che possedevano delle proprietà, e ne furono pertanto esclusi gli schiavi, gli stranieri e le donne. Nel caso della schiavitù, essa rimase fino al Medioevo, quando l'emancipazione degli schiavi riuscì a trasformarli in servi.

Le donne, però, non ebbero stessa sorte, così da rimanere sotto completa tutela degli uomini.

Alla caduta dell'Impero Romano sorsero manifestazioni di protezione di certi diritti e garanzie individuali, tanto nel diritto canonico come nelle rivendicazioni di gruppi o settori sociali di fronte al sovrano e alla nobiltà.

Si produsse un'importante legislazione dei diritti umani come limite all'azione governativa, come la Petition of Rights, del 1628, che obbligò Carlo I d'Inghilterra ad ampliare i principi della Carta Magna; e l’ Habeas Hábeas Amendment Act, del 1679, con il quale si creò il primo ricorso per la liberazione da una pena arbitraria.

Ma ciò che caratterizzò quell’epoca fu senza dubbio la lotta contro gli abusi di potere da parte dei governanti: il famoso Bill of Rights , che postula l'esistenza di una serie di diritti e libertà nei confronti del monarca.

Con l'emergere di movimenti rivoluzionari che ebbero inizio in Francia e si diffusero in tutta Europa, così come i movimenti di indipendenza in America, iniziarono le grandi dichiarazioni dei diritti umani che chiaramente affrontarono la questione di tutti i diritti. 

Così venne stipulata la Bill of Rights, in Virginia, Stati Uniti d'America, nel 1714. E la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789, fu il risultato della Rivoluzione francese, ed entrambi i documenti imporranno ulteriori limiti alle autorità dello Stato.

A quel tempo i diritti umani avevano raggiunto la sua universalità, tanto da inserirli nel quadro costituzionale di quasi tutte le nazioni.

Attualmente essi hanno sperimentato una spinta per ampliare il campo di applicazione e comprendono i diritti di carattere sociale, economico e culturale. Il risultato di questa evoluzione è stata la firma di dichiarazioni, convenzioni e trattati a livello internazionale o continentale, e il monitoraggio, attraverso le commissioni, degli impegni che i governi hanno acquisito.

La promozione e la tutela dei diritti umani diverrà una delle principali preoccupazioni delle Nazioni Unite dal 1945, data in cui i paesi fondatori dell'Organizzazione deliberarono che gli orrori della seconda guerra mondiale fossero del tutto seppelliti e non potessero più ripresentarsi.

Tre anni più tardi, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo ha stabilito che il rispetto dei diritti umani e della dignità umana "è il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo".

Nel 1950 l'Assemblea Generale ha invitato tutti gli Stati membri e le organizzazioni interessate a osservare il 10 dicembre di ogni anno come Giornata dei diritti umani

Ma mai come oggi il rispetto dei diritti umani e il rispetto irrinunciabile del diritto internazionale ha subito così tanti ostacoli.

Se abbiamo ancora l’eco riflesso delle parole dell’ex segretario Kofi Annan, che dicono: "Una delle eredità più importanti del XX secolo è stato lo sviluppo di internazionale (umanitario, penale, dei rifugiati e dei diritti umani) che nel complesso, se ben compreso e applicato in modo efficace, serve per proteggere le persone da ogni tipo di ingiustizia, trattamento arbitrario e attacchi alla sicurezza di base”.

Ben sappiamo, però, che molto spesso, queste leggi non vengono rispettate e certune norme nazionali sono alterate per coprire con un manto di legittimità violazioni dei diritti umani fondamentali, e violazioni delle libertà civili.

Da segnalare che oggi questo diritto si applica ai punti di forza e a quelli di debolezza della comunità dei Paesi che compongono la geopolitica globale.

Qui sta l'importanza della sua applicazione. 

Perché la forza dello stato di diritto è il potere di applicazione universale e fino a oggi lo strumento più efficace per lottare contro il terrorismo, e contemporaneamente la migliore garanzia di sicurezza e libertà.

I recenti avvenimenti in Siria, Israele, le guerre e gli attacchi terroristici lasciano prove che nessun paese è libero dal terrorismo, e quindi è buona cosa mettere in moto gli strumenti che abbiamo costruito nel corso degli anni per il rispetto dei diritti umani in modo che non rimangano lettera morta.

Ora, in questa ricostruzione storica di ciò che è stato lo sviluppo degli strumenti di regolamentazione, non possiamo lasciare senza aiuto l’emisfero della donna, di ogni donna del mondo intiero.

Una lotta indipendente che è al momento ancora incompiuta e costituisce senza dubbio una delle principali sfide internazionali. 

Specialmente se pensiamo che solo nel 1993, durante la Conferenza Internazionale su Diritti umani a Vienna, si riconobbe che:

"I diritti umani delle donne e delle bambine sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei diritti umani universali. La piena partecipazione sulla base della parità delle donne nello sviluppo politico, civile, economica, sociale e culturale a livello nazionale, regionale e internazionale e l'eliminazione di ogni forma di discriminazione basata sul sesso, sono obiettivi prioritari della comunità a livello internazionale. La violenza in tutte le sue forme di molestie sessuali e di sfruttamento, comprese quelle derivanti da pregiudizi culturali e tratta di schiave a livello internazionale, sono incompatibili con la dignità della persona umana e devono essere eliminate. "

Leggi bellissime, parole leggendarie e sublimi, ma…

Quante donne vengono ancora uccise nel mondo dalla violenza maschile. 

A livello intercontinentale, la violenza contro le donne, invece di diminuire, cresce a dismisura ogni giorno, con le forme di crudeltà sempre più orribile, come smembramento o addirittura uccisione dei propri figli per causare alla donna il massimo dolore possibile. 

Un'altra forma di violenza, meno appariscente, che non si legge sui giornali o guardando la TV è di natura economica. Le politiche neoliberiste stanno costringendo le persone a lavorare senza diritti, in situazioni che in alcuni casi ricordano la schiavitù e colpisce nella maggior parte dei casi il sesso femminile che porta, tra le altre cose, alla fatale conseguenza di arrivare alla pensione in una situazione di precarietà economica che sta conducendo centinaia di donne, in molti casi, all'esclusione sociale.

Diversi governi, come il nostro, con Monti e compagnia bella, sono anch’essi colpevoli di tale violenza economica contro le donne, del taglio delle pensioni, sopprimendo politiche di uguaglianza o congelando aiuti a donne vittime di violenza di genere, con la scusa, già intollerabile, dell'austerità e del risparmio.

Dovremmo essere scioccati, nel vedere, le ingenti somme di denaro pubblico che si intascano sempre i soliti, visite papali in aerei privati in aeroporti senza aeroplani, e continui tagli in materia di parità e di sicurezza per tutte le donne che subiscono violenza di ogni genere con le loro nefaste conseguenze.

Questa crisi economica, dunque, colpisce soprattutto il sesso debole, provoca la violenza maschile che in questo status di precario equilibrio è sempre più accentuata; ora le donne hanno meno possibilità di sfuggire all'inferno degli abusi: verbali, fisici e psicologici; la mancanza di opportunità e la situazione di impotenza in cui alcune giovani hanno paura di venirsi a trovare, per cui molte di loro, oggi, optano per la sofferenza silenziosa e la dissimulazione; la scelta di continuare la lor vita "A letto con il nemico", invece di uscire da questo inferno e denunciare la situazione di abuso, che ogni giorno, diventa un po’ più difficile; con le spese del tribunale a martellare soprattutto le donne con minori risorse economiche e a spingerle a non prendere quella decisione così dura e coraggiosa allo stesso tempo. 
In Italia, solo nel 2012, sono state uccise ben 106 donne dalla violenza maschile.

La vita delle donne, dunque, sta peggiorando in tutto il mondo, ma aumenta la tratta delle giovani orientali e dell’Est, la prostituzione, il fondamentalismo religioso… chiari segni di ciò che dobbiamo ancora migliorare riguardo al rispetto verso e per le donne.

Questa mattanza deve finire, e devono unirsi non solo le donne, ma anche tutti gli uomini.

Dobbiamo lottare per educare questi animali al rispetto, all’uguaglianza, per eliminare il modello patriarcale esistente nel nostro paese da migliaia di anni, in un mondo in cui la scienza e la tecnologia hanno raggiunto importanti progressi, e le persone, uomini e donne, non dovrebbero rimanere, o tornare, alla forma primitiva di dominio e violenza. 

Dobbiamo lottare insieme contro la violenza di genere; tutte le mani sono necessarie affinché non ci sia più nemmeno una morte!

Noi di Totalità lo facciamo…e voi?

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da Gianpaolo Biagini il 12/12/2012 14:09:36

    Il governo Monti avrebbe calpestato i diritti civili ? Ma dove ? Perché ha effettuato alcuni tagli di bilancio sui bilanci della sanità e della scuola? Certo è vero; ma che ci azzeccano i diritti civili. A parte che diritti civili e sociali hanno due storie e due sviluppi completamente diversi anche se paralleli. I primi nascono dalla storia e dalla lotta politica ed ideologica: i secondi ne sono forse una virtuosa conseguenza, ma sono prodotti dal benessere e quantificati in base alle possibilità economiche della comunità che, al momento, li gode. Monti ha soltanto dovuto ricondurre nei limiti delle possibilità attuali i bilanci delle spese sociali irresponsabilmente dilatati dai governacci di “centro sinistra” dominanti nella prima repubblica. Si potrà anche maledire il neoliberismo, il globalismo, e l’ottimismo di Adam Smith, ma qui, il problema, è “ terra…. terra ” : infatti sia chiaro che senza tale intervento, entro breve tempo, sanità, pensioni e scuola sarebbero tornati al paleolitico della storia dei diritti. Qui ed ora i diritti alla salute e alla cultura si difendono colpendo i vergognosi sprechi a vantaggio di certe categorie e lobby a danno della comunità. La soluzione è semplice e banale :amministrare le risorse possibili senza sprechi e furti. E’ la casta politica e burocratica che ha provocato il danno e Monti non ha certo la forza o la possibilità storica di distruggere un sistema di dissennata spesa pubblica che solo la stessa classe politica dovrebbe distruggere, dopo averla instaurata. Ma figuriamoci, manco a parlarne ! Un’osservazione finale : quando si parla di violenza c’è sempre qualche omissione. Nessuno osa denunciare le stragi dei Cristiani in India e nei paesi islamici; silenzio!”. Nessuno condanna i palestinesi che periodicamente scaricano missili sulla testa degli Isdraeliani ( i quali in verità contracambiano con l’interesse ) , ma anche qui silenzio! Nessuno osa denunciare le continue violenze criminali dei romeni: silenzio ! Nessuno osa parlare delle manifestazioni comuniste dove vengono regolarmente mandati all’ospedale decine di Agenti e Carabinieri con la vergognosa licenza e complicità di una magistratura ridotta ad un partito della sinistra. La violenza sulle donne è oggi soltanto un’aspetto ( doloroso) della violenza generalizzata che non so da quale girone infernale esca fuori, ma non vedo che cacchio c’entrino con Monti e il neoliberismo. Ed ora vi lascio alle vostre “lotte”, sempre inutili, ma per lo meno, da parte vostra, e sono convinto, del tutto in buona fede.

  • Inserito da Loredana il 11/12/2012 18:12:04

    Una storia bella e brutta allo stesso tempo. Man mano che la leggevo, mi ricordavo degli studi di storia delle scuole, quando si toccavano questi momenti importanti di stesura di trattati per i diritti umani. Ogni volta mi sembrava che l'umanità avesse fatto passi avanti enormi, fino ad arrivare al nostro tempo, dove tutti siamo liberi, belli, bravi, abbiamo le stesse opportunità. Ehm. No, non sono ubriaca, e nemmeno febbricitante. Ho solo estremizzato un po' le condizioni in cui UNA PARTE, e molto piccola, dell'umanità si trova, estendendola anche a chi dovrebbe goderne, in teoria, ma si trova al di fuori del cerchio d'oro perché non ricco, non bianco, non bello, non potente, ecc. C'è ancora moltissimo, moltissimo da fare. E' brutalmente vera la parte delle donne e delle infinite violenze che subiscono, in ogni dove, anche nell'emisfero occidentale, cosiddetto civilizzato e pacificato. Quando non si tratta di violenza sessuale, botte domestiche da parte di piccoli uomini inferociti nella loro meschinità, si tratta di datori di lavoro che pagano poco, che fanno stupide battute a sfondo sessuale, perché "tanto le donne sono tutte meretrici, in fondo", o che attendono il momento della maternità per licenziare a tradimento e far sentire la donna madre una sottospecie di criminale da mettere al rogo. E questa è solo la crosta ammuffita della torta ancora più rivoltante al di sotto.

  • Inserito da Luisa Grasso il 11/12/2012 16:39:25

    L'ho letto tutto d'un fiato. Mi piace il contenuto, mi piace il cuore e la passione che traspare dalle parole. Che dire? C'è ben poco da aggiungere, hai toccato i punti salienti. L'unico che forse hai soltanto sottaciuto, riguarda l'istruzione negata, spesso, alle donne. Così da lasciare inalterato il dominio dell'uomo, su un essere che ignora i cambiamenti del mondo, che non conosce lo sviluppo dei costumi, che ignora le nuove tecnologie e che frequentemente non legge e non scrive. Antica e subdola forma di schiavismo: l'ignoranza che impedisce e frena l'emancipazione, anche economica dal "padrone"!

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