Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
on era sufficiente un Natale di povertà? Non bastava un panorama politico da voltastomaco? E poi la sottrazione di sovranità da parte dell’Europa che decide chi si deve candidare alla guida del Paese (attenzione, non temono Berlusconi, ma Bersani anche se nessuno qui lo dice, a Bruxelles l’endorsment del Ppe è stato contraPd, informatevi!); e le profezie dei Maya, tormentone catastrofista demenzial-popolare, e l’Imu, e l’iva che crescerà…
NO, non bastava tutto questo, ci volevano anche gli imbecilli del “religiosamente corretto”. Non sapevate che esistessero? Esistono, esistono e orgogliosamente proibiscono i Presepi negli asili e nelle scuole.
Atei alla guida degli istituti di istruzione? Neppure per sogno, solo degli imbecilli che temono di destabilizzare le testoline innocenti dei bimbi non cristiani le quali di fronte a quella terribile provocazione che è la rievocazione con statuine e lucette della nascita di Gesù, potrebbero essere turbati perché credono in Maometto o chi altri diavolo vogliono.
E badate bene non sono loro, i bimbi non cristiani o le famiglie, a chiedere l’epurazione del Presepe, no detta epurazione è un moto spontaneo delle anime belle che fanno loro da insegnanti e da presidi.
Non ci credete? Fatevi un giro a Firenze, nelle scuole elementari e negli asili della cintura, Antella, Bagno a Ripoli, se vi è scomodo leggetevi il Corriere Fiorentino (dorso locale del Corsera) che riporta senza un commento o magari un parere a favore del povero Bambinello sotto sfratto, la incredibile notizia.
Ma ancora più incredibili sono le giustificazioni, anzi le affermazioni, perché gli imbecilli non sentono la necessità di giustificarsi essendo certi di essere dalla parte del giusto nell’affermare l’obbligo della laicità della scuola. Laicità, parola magica di cui tutti si riempiono la bocca senza conoscerne le vere coordinate semantiche.
Ecco cosa ha dichiarato una inqualificabile direttrice di circolo didattico ( un tempo si chiamava così ora non ne sono sicura) a chi le chiedeva perché nelle scuole che dirige non ci sono i presepi: «La festa ha il senso dell’affetto, del calore umano, i simboli religiosi li evitiamo, i bambini vengono da religioni e culture molto diverse»
A parte il fatto che verrebbe voglia di rispondere a questa esimia signora, e chi se ne frega se vengono da culture e religioni diverse, sono in Italia dove la maggioranza festeggia il Natale non come festa del calore degli affetti, ma per ricordare la nascita di un Bambinello in una grotta, un Bambinello speciale che si incaricò di cercare di salvare il mondo sacrificandosi sulla croce 33 anni dopo esser nato. Un Bambinello che cercarono di far fuori appena nato e che sfuggì alla strage degli innocenti perché aveva un destino da compiere.
Certo, questo per chi ci crede, e non è un obbligo crederci. Come non è un obbligo festeggiare il Natale che è una festa degli “affetti e del calore” proprio per il messaggio di bontà legato a quella nascita.
O forse la signora preside pensa che Natale sia il nome proprio dell’inventore delle stufe (perciò festa del calore) fortunosamente festeggiato il 25 dicembre che essendo un mese invernale è il più adatto a tale celebrazione?
Rimane il mistero del perché si debbano festeggiare gli affetti in quello stesso giorno, ma la spiegazione sta nelle imperscrutabili vie cerebrali della suddetta Preside.
Poi ci sono stati i più realisti del re che hanno deciso di far fuori anche babbo natale, al posto di presepe e babbo natale mercatini equosolidali!
Imbecilli, imbecilli dannosi che in alcuni casi, per quanto riguarda babbo natale sono stati contestati, e allora il vecchietto portatore di doni è stato riabilitato in quanto non è un simbolo religioso!
Se non fosse tragico sarebbe anche comico, se non ne andassero di mezzo le feste più belle dolci ed educative dei bambini potremmo anche riderne, come di solito fa ridere la stupidità umana, come ci ha insegnato Flaubert con Bouvard e Pécuchet. Purtroppo la dimostrazione sempre più diffusa della fine della civiltà non fa ridere.
Speriamo che quel Bambinello nella sua infinita bontà ci perdoni come chiese di fare al Padre che stava nei cieli anche noi gli chiediamo: Gesù, perdona loro perché non sanno quello che fanno, be’ tu porta pazienza, ci inc…mo noi abbastanza.
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