Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Fattispecie dell’Art. 186:[1] ALCOOL, PATENTI E GIOVANI. Tre elementi strettamente correlati. Da questa “alchimia” non rimangono immuni le altre fasce di età.
Un sabato o un venerdì sera: una discoteca, di città, di periferia, di paese se si preferisce …. In fondo non cambia poi granché; c’è sempre il desiderio di divertirsi, di rilassarsi, di cercare qualche avventura …. Questo almeno per alcuni, forse per i più.
Ma c’è anche chi cerca altro. C’è il ragazzino o la ragazzina quindicenne che ci va per la prima volta o quasi e difronte a una consumazione che costa sempre e comunque la stessa cifra, innocente succo di frutta o Negroni che sia …. E allora, vuoi mettere? In fondo anche l’alcol sballa e a differenza dal” fumo” non è neppure illegale …. Spesso l’alcool è il primo indiziato alla base di risse e futili discussioni: carburante della macchina anti divertimento, anti sociale, anti intelligenza . E anche per questo ci vuole …. Carburante : gin and tonic. Vodka Lemon , basta che bruci!
Non è certo un caso del resto che , in una rilevazione del 2009 effettuata dall’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcool, circa sei giovani su dieci (58%) abbiano indicato come giorni della settimana in cui si concentra il consumo di alcolici sabato (80%) e in misura assai minore il venerdì e la domenica. L’Italia avrebbe poi un poco invidiabile primato: il primo contatto con le bevande alcoliche avverrebbe in età molto precoce. Secondo un’indagine svolta sui comportamenti dei ragazzi in età scolare di 40 stati europei, i ragazzi italiani di 11, 13 e 15 anni sono ai primi posti per il consumo settimanale di alcol. [2] C’è da chiedersi se alcuni non vengano allattati a vin santo ..,
Già, le statistiche: freddi numeri dietro i quali si nascondono vite spezzate e progetti cancellati per sempre. Perché se i dati del 2009 parlavano di 121.000 morti in Europa per incidenti d’auto (e buona parte delle vittime sono giovani ….) un motivo ci sarà pure …. O no?
Certo, non è tutta colpa dell’alcool, ci mancherebbe. In Toscana poi la cultura del vino è di casa e risale agli etruschi; un buon bicchiere a pasto aiuta le digestione, e se salutisti e medici ipercritici non sono d’accordo … beh ci sono certi vispi e arzilli vecchietti novantenni e ultranovantenni a smentirli! Certo non è una buona ragione per conservarsi …. sotto spirito: l’alcol è un pessimo padrone e non bisogna mai permettergli di divenire tale. Ma non si tratta certo di diventare proibizionisti, solo di usare il buon senso e quando questo non basta intervenire con la legge.
L’Italia si trova ancora una volta a essere fanalino di coda in uno dei tanti grafici, in uno dei tanti studi: non sono altro che cifre incolonnate e appaiate che però raccontano, danno concretezza alla realtà. Tanto per fare un esempio, in Italia verrebbero svolti annualmente circa trentamila controlla contro gli ottantamila della Francia; che il Bordeaux sia più …. dinamitardo di Chianti o Barbera?
In realtà, il problema è dovuto in buona parte al ritardo nell’attuazione delle forme preventive, in particolare per la guida in stato di ebbrezza, il che significa una popolazione ancora non “civilizzata” sotto questo punto di vista. Misure rigorose sono state applicate nel 2007 e poi inasprite nel 2010, ma in altri paesi europei si iniziò ben prima, fine anni 80, inizio anni 90.
Non solo giovani, certo. Ma il ritorno da una serata in cui magari si è dato fondo a varie bevute (e al portafogli) può innescare un processo senza ritorno: del resto basta bere molto poco per ad abbassare la soglia di attenzione; soprattutto, la percezione del pericolo: un giovane, se poi impugna da poco un volante di un’auto o il manubrio di una moto tende a lasciarsi andare, a scoprire il fascino della velocità, della manovra azzardata …. Se poi magari si è in un gruppo di macchine o di moto, come resistere alla tentazione della manovra “a effetto”, della bravata spavalda?
A volte, le conseguenze finiscono sulle pagine dei giornali; altre volte invece si notano pattuglie di carabinieri che, magari a ore antelucane, controllano documenti e preparano etilometri. Talvolta forse, con severità persino eccessiva, ma se si pensa a quel che può succedere e sin troppo spesso accade ….
L’alcool è pericoloso per la guida e i suoi effetti, oltre quelli già notati, sono tanto devastanti quanto ignorati dalla stragrande maggioranza delle persone: da prima riduce il capo visivo, rallenta i riflessi, i muscoli perdono tonicità, ragion per cui negli incidenti le conseguenze sono aggravate: la muscolatura non protegge né sostiene (per questo difficilmente si vedrà un ubriaco ben saldo sulle gambe) ma diventa burro nei confronti di vetro, lamiere ecc.. Infatti nei gruppi di ragazzi più saggi (o che magari hanno avuto qualche brutta esperienza, di incidente o ritiro patente) uno solo per macchina guida, rassegnandosi a una serata astemia o poco più, mentre gli altri corteggiano Bacco con più o meno ritegno a seconda dei casi … comunque sia, gli si permette di guidare solo le danze e questo è già moltissimo.
Poi ci sono i cambiamenti e le innovazioni di costume:l’’aperitivo e lo shottino; a questo proposito non sono “eventi” italiani ma un costume importato dall’estero, che nonostante ben renda nelle tasche dei commercianti ha però provocato un grande cambiamento del “modus bibendi”: la moda dell’aperitivo pare coinvolga ben 16,5 milioni di italiani e certo in sé non avrebbe nulla di male:molto popolare trai ragazzi è sicuramente ormai un momento diffuso di socializzazione e di relax. Lo Spritz è senz’altro il più diffuso, non è troppo forte ed è molto gradevole ma anche qui è bene non esagerare e ricordarsi di non bere a stomaco vuoto … Certo questo può creare problemi di linea, ma tutto non si può avere (non si può ottenere botte piena e ragazza briaca, per parafrasare un vecchio proverbio). Del resto, un rispettabilissimo sito parrocchiale ricorda che un gruppo giovanile di una Unità Pastorale si ritrova la domenica alle 11 “per prendere l’aperitivo in compagnia e per dialogare su alcuni problemi da loro scelti come interessanti per la loro vita.” Interviene pure un biblista e si presume pure lo spirito …. Santo!
Scherzi a parte, senza voler demonizzare nulla o nessuno, occorre ricordare che l’alcool influisce sia sul funzionamento della mente che di conseguenza sui meccanismi di controllo del corpo, in misura variabile a seconda della quantità assunta, corporatura, età, sesso e predisposizione personale: ci sono infatti persone che si ubriacano più facilmente, e non sempre questa variabilità di reazioni è collegata all’abitudine o all’assuefazione a bevande alcoliche. Bere con moderazione e intelligenza non fa sicuramente male agli altri e forse neppure a chi lo fa, anche se i pareri su questo sono discordi; ma a dar retta a certi “talebani della salute” farebbe male persino respirare. Ma in caso contrario, il bere può trasformarsi un una dipendenza, tra l’altro perfettamente legale e addirittura” venduta” dallo stato stesso, che fa le campagne di prevenzione (poche, a dir la verità) e contemporaneamente ci lucra. Ci sarebbe da arrabbiarsi ma infine …. Beviamoci sopra!
[1]Codice della strada. Ovviamente l’articolo del codice non si riferisce solo ai giovani, ma dato il contesto …
[2] Secondo l’indagine internazionale HBSC, (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), svolta in collaborazione con l’OMS.
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