Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Sotto un manto di stelle in una splendida notte, Firenze si stende mostrando a tratti la macchia d’ombra dei suoi misteriosi giardini di piante ed allori secolari che tanti accadimenti hanno visto, e, in piazze più ampie, il magico candore dei monumenti, sembra avvolgere, come un sudario, il trascorrere mutabile della storia.
Le persone allegre e vivaci corrono lungo via dè Tornabuoni. Poche auto. A piedi cammina il ricco, mescolato al campagnolo venuto alla grande città, portando panieri di beni o regali a parenti e amici. I suoi stracci pittoreschi e di vivo colore lo distinguono dal borghese benestante; le sue esclamazioni sonore risuonano nell'ambiente, chiaro e freddo come il vetro.
Intanto, la gente, spinge, corre si sovrappone come formiche: anche se non tornerà a casa fino all'alba, sa che però una cosa è sicura… Vuole presenziare, nel Duomo di Firenze, alla preghiera del Vescovo presso la culla del Bambin Gesù, che dorme nudo, con il volto rosa e i capelli biondi sul suo serico pagliericcio.
In tutta la Cattedrale non si avverte più rumore, se non il crepitio morbido delle candele e il mormorio di preghiera che inizia ad invadere ogni cosa.
Il piccolo sembra guardare compiaciuto verso le persone adoranti.
Una piccola bambina forzatamente in carrozzella a causa di un tremendo incidente stradale, tira la giacca al padre dicendo “ Babbo, Gesù Bambino e s’è mosso! Oi che vol dire?”
L’uomo asseconda la figlia dodicenne, ma una lagrima gli scende quasi ad avvertirlo che è solo la fantasia della piccola.
La messa continua, portando con sé le speranze e i desideri dei presenti, mentre il coro della chiesa, seguito da tutti i partecipanti, inizia a cantare Astro del Ciel… pargol divin,
Mite agnello, Redentor,
Tu che i Vati da lungi sognar,
Tu che angeliche voci annunziar,
Luce dona alle menti,
Pace infondi nei cuor.
Astro del Ciel, pargol divin,
Mite agnello, Redentor,
Tu di stirpe regale decor,
Tu virgineo, mistico fior,
Luce dona alle menti,
Pace infondi nei cuor.
Da fuori un leggerissimo, gelido vento si prodiga ad arruffare gioiosamente i riccioli del piccolo Salvatore della terra, mentre all’unisono i ricordi di altri Natali percorrono il cuore dei più sensibili.
Ancora una volta il Bambin Gesù sembra muoversi e indicare la giovane in carrozzella, la quale, adesso molto imbarazzata, racconta la cosa al padre e, stavolta, anche alla madre.
I genitori l’abbracciano con tantissimo affetto, ma con il cuore spezzato.
Poi la ragazzina: “ Mammina, Gesù ha alzato la manina dal basso verso l’alto e m’ha guardata. Oi che vol dire?”
La mamma, dolcemente, le risponde “ Vol dire che tu le piaci, e tu sei una bella ragazzina, sicché!?” Ma la sua anima piange disperatamente.
La messa è finita, e tutti escono felici e speranzosi per Natale sereno.
La bimba in carrozzella dà un ultimo sguardo al presepe, ma il Bambin Gesù è coperto dalla moltitudine di persone che vogliono toccarlo.
La giovane pensa all’ultimo gesto fatto dal piccolo dal suo giaciglio di paglia…
Quella mano che sembra dire “ alzati dalla tua carrozzella, alzati hai già sofferto troppo…”
Uno scatto, un dolore atroce alle gambe e alla schiena, ma la ragazzina è in piedi… I genitori quasi svengono… la madre urla di gioia, il padre non crede ai suoi occhi…
Tutta la gente, accortasi dell’evento, inizia a circondare i tre…
Dall’alto un Angelo, visibile solo alla bambina, le dice: “ Tu non hai mai fatto capricci, hai sopportato il dolore con dignità e forza morale; non hai mai incolpato tuo padre per l’incidente. Tu sei un angelo in terra, e se non puoi volare riprendi, almeno, a camminare…”
La ragazza, appena tornata a casa racconta anche quest’ultima cosa ai genitori… che l’abbracciano così fortemente dalla felicità che gli spezzano la schiena… la bambina crolla a terra come una marionetta.
L’Angelo da lassù può solo dire poche parole: “ Vatti a fidare degli umani”.
Inserito da Loredana il 21/12/2012 10:34:16
...sferzante! Il Raccontafavole si è prodotto in un'acrobazia spericolata e originale. La favola è molto dolce, ma rischiava di essere quasi irreale e "già vista": la dignità della bambina nel sopportare il dolore ricompensata sotto Natale con il dono di poter camminare di nuovo, il miracolo, anche se non nella 34a strada. Ed ecco il graffio della realtà, acida: la felicità dei genitori è talmente eccessiva che sciupano la meraviglia della guarigione, provocando un danno persino maggiore! Confesso che ci sono rimasta un po' male, di primo acchito...ma l'anticonformista che è in me non può non apprezzare l'ironia feroce dell'evento. Bravo Raccontafavole!
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