Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
«Devo un grande ringraziamento al capo dello Stato che è sempre stato prodigo di consigli discreti ma illuminanti per me e sull'azione di governo»..
Il Professore ha anche ringraziato i presidenti dei due rami del Parlamento, Renato Schifani e Gianfranco Fini, che «hanno aiutato il governo che non aveva esperienza parlamentare».
«Mi ero presentato qui il 4 dicembre 2011, a pochi giorni dall'insediamento, e vi avevamo illustrato i provvedimenti del Cdm quella domenica, con il quadro periglioso della situazione economico-finanziaria del Paese e gli indirizzi lungo i quali avremmo cercato di far superare l'emergenza». Comincia così Mario Monti il preambolo della sua conferenza stampa di fine anno, e termine mandato.
«Oggi - sottolinea il presidente del Consiglio dimissionario - è facile dimenticare, e forse da un punto di vista umano è anche bene che ci si dimentichi della drammaticità di quei momenti».
«Posso oggi rivelare - sottolinea - che nelle mie prime uscite europee come presidente del Consiglio italiano, verso la fine di novembre, mi sono trovato in una situazione per cui verso il nostro Paese era, forse a torto, così profonda la diffidenza che mi sono venute in mente le parole di De Gasperi alla Conferenza di Parigi del '46: “prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me"».
«Dopo un anno di lavoro posso dire che l’emergenza finanziaria è superata, gli italiani possono di nuovo essere cittadini d'Europa a testa alta. Non abbiamo usato la strettoia degli aiuti dell'Ue e del Fondo Monetario».
«Con Alfano, Bersani, Casini, con ciascuno dei tre ho avuto un rapporto personale franco, schietto, basato sulla cordialità ed è stato nostro comune intento lavorare per il bene paese. Sempre un governo, ed in particolare uno come il nostro, è tenuto a grande rispetto verso forse politiche ed il Parlamento».
Mario Monti dedica un passaggio del suo intervento durante la conferenza di fine anno a Silvio Berlusconi e si definisce "sbigottito" per alcune affermazioni del leader del Pdl sull'attività del governo: «esprimo una parola di gratitudine e di sbigottimento nei confronti di Berlusconi - ha premesso detto Monti. Talora però - ha aggiunto - faccio fatica a seguire la linearità del suo pensiero quando si tratta dell'apprezzamento o del non apprezzamento dell'attività del governo"».
«Ieri Berlusconi l'ha definita un disastro, nei giorni prima ho letto dichiarazioni invece lusinghiere. Rimane un quadro di comprensione mentale che a me sfugge - continua il premier dimissionario - e che non poteva costituire base per l'accettazione di una proposta peraltro generosa come quella di prendere la leadership dei moderati».
«Sono andato alla riunione del Ppe di Bruxelles per esclusiva iniziativa personale del presidente Martens». Ha tenuto a precisare Monti in aperta polemica con quanto dichiarato da Berlusconi nei giorni scorsi di essere stato lui a far invitare Monti alla riunione dei popolari europei
Mario Monti non nomina Silvio Berlusconi ma è facile capire a chi si rivolga quando dice «come si fa a pensare che dopo interventi così pesanti su pensioni, tasse, rinuncia al trattamento economico in settori nevralgici, che la crescita derivasse da questo?».
«Immagino –prosegue– che presto altre conferenze stampa saranno inondate da grafici con una visione gelidamente simultanea di fenomeni economici che daranno la percezione dei fallimenti, peraltro dichiarati, del governo rispetto a 12 mesi fa e vi sarà anche detto che se oggi lo spread è metà del 9 novembre ciò è dovuto per niente alla politica economica italiana ma alle scelte della Bce, dimenticando alcune cose» sottolinea ancora Monti.
«Il più grande costo della politica non è tanto quello di festini, irriguardosi di ogni dignità, e che determinano lo screditamento della politica quando c'è invece bisogno del suo rafforzamento, ma le decisioni non prese o quelle prese per interessi di breve periodo».
Mario Monti quindi spiega il suo manifesto per “L'Italia e l'Europa” rilanciando la riforma del lavoro e chiedendo un cambiamento di mentalità ai sindacati. Basta con gli arroccamenti e alla tutela di interessi validi nel passato ma ora anacronistici, dice indicando –per non svendere il futuro del paese e dei giovani– una “drastica semplificazione della normativa del lavoro” con un corpus più snello che tuteli i diritti, ma superi il dualismo tra lavoratori a tempo indeterminato e no. «Dovrebbe essere un anno il tempo medio del passaggio da un impiego all'altro»
«L'agenda consiste nell'evitare pericolosissimi e illusionistici passi indietro. Io sono molto convinto che l'Italia ha un grande potenziale. E' un paese che può sorridere perché ha risorse straordinarie, un capitale umano straordinario, tranne fenomeni gravi come la criminalità organizzata».
Il paese, aggiunge, «deve ritrovare quel tanto di fiducia che serve per fare più bambini. L'Italia si sta autodistruggendo».
"E' stato detto che ora è venuta la fase in cui la crescita l'equità e una politica progressista: non vorrei deludere nessuno, ma io sono d'accordo al 100 per cento su questo". Lo dice Mario Monti dopo aver premesso le istanze del Pd sulla crisi economica.
Monti ha citato un "ottimo" articolo dell'Economist, leggendone un passaggio in inglese, secondo cui "politiche radicali di centro sono necessarie per affrontare le diseguaglianze senza danneggiare la crescita". E quindi, ha aggiunto, «la ricetta è quella di liberalizzazione, concorrenza e sistema fiscale che funziona ma articolato in modo da favorire la distribuzione del reddito senza intaccare gli incentivi a produrre. Mi auguro - ha aggiunto - che da sinistra che per vocazione storica guarda con particolare attenzione a queste dinamiche, ci sia questa evoluzione».
Per la giustizia è meglio fare leggi «ad nationem che ad personam», lamentando in questo settore "blocchi non da sinistra".
Il premier ha elencato le necessità del Paese: «Credo che occorra un rafforzamento di disciplina del falso in bilancio, un ampliamento della disciplina del voto di scambio, un trattamento della materia della prescrizione, una disciplina sulle intercettazioni e una più robusta disciplina del conflitto di interessi».
E a proposito della sua candidatura ha detto:
«Mi sembra una questione minore. Non ho simpatia per i partiti personali. Mi interessa di più se l'agenda Monti serva a far chiarezza o ad unire gli sforzi: se qualcuno si richiama alle mie idee, non mi sottrarrò all'essere punto di riferimento». Così a chi gli chiedeva se si opporrà all'uso del suo nome in una lista elettorale da parte di qualche formazione politica.
Al giornalista del Fatto che invece gli chiedeva della casa di Grilli e delle 'pressioni' sulle scelte del presidente del Consiglio, tirando in ballo anche conti in Svizzera, ha replicato: «Temi di alta politica, vedo» quindi, entrando nel merito, Monti conferma di avere avuto un chiarimento con il ministro dell'Economia. Quanto alle minacce: «no, non ne ho avute. Attraverso la stampa ha avuto forme di leggera intimidazione e di leggera lusinga: “non sarà Presidente della Repubblica, del Consiglio, della Commissione Europea... Ovviamente, uno è condizionato nel senso che vede interessi, e questo è comprensibile, che spingono in una direzione o nell'altra».
Secca la chiusa sui rumors a proposito di conti svizzeri: «E' una cosa che è stata ripresa solo sul vostro giornale, e la trovo ridicola».
Infine il consiglio: «Un modo sicuro per sottrarsi ai sacrifici è sottrarsi alle linee guida dell'Europa, che si possono criticare e anche noi per certi aspetti lo facciamo, ma esistono. Ed io consiglierei ad un futuro governo, convinto come lo siamo noi che alcune vadano cambiate, di lavorare con pazienza all'interno del Paese per presentare un Paese sempre più credibile, con peso, capacità argomentativa e diplomatica verso gli altri paesi, per fare evolvere il quadro delle regole».
Inserito da pietro46 il 23/12/2012 23:07:50
Egr.Prof.Senatore Presidente del Consiglio Monti,oggi a mio parere e solo a mio parere,con un piccolissimo riferimento,ha proprio dato la certificazione di essere il Prof.di un'università Italiana,giustamente,all'86°posto nel mondo.Si è eretto a "salvatore"della Patria.Ha partecipato a vari G e,a suo dire,"osannato" e "considerato".Ha stretto le mani con i più grandi del mondo.Dà del Tu alla Merkel.A Hollande.A quel Von Roompey "chi ndi rumpiu a Berlusconi".A O B A M A in persona e poi...e poi oggi si mette a nominare e polemizzare con la quart'ultima fila del PD...con Niki Vendola,ripeto con Niki Vendola."Un anno da leone finito con un giorno da pecora."Possibile non Le sia venuto in mente di 'incaricare'uno dei tanti "scendiletto"in attesa e portati per queste mansioni?Un aspirante al "massimo" ,si confronta con i suoi 'pari',anche per non dimostrare una certa "debolezza",o no?Che fiducia infonde ai vari Casini,Montezemolo,Fini...Frattini.Daccordo che pur di poter conservare la poltrona digeriscono di tutto,anzi proprio non capiscono di "galateo politico",però...
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