I due volti dell' Italia

Gli Angeli sono intorno a noi

I volontari, dalle ali invisibili, li rivediamo immancabilmente ad ogni catastrofe

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Gli Angeli sono intorno a noi

Gli Angeli del fango, in missione a Genova

Sono trascorsi già diversi giorni dall’alluvione delle Cinque Terre, di una parte della Lunigiana e di Genova.

Quelle immagini televisive o fotografiche, provocano sempre le stesse sensazioni di angoscia e di fiducia allo stesso tempo. Sebbene le tragedie siano diverse.

Giovani con gambali di plastica, badile alla mano, immersi in un’acqua melmosa e maleodorante con milioni di residui che ostacolano questo loro dignitosissimo e non pagato lavoro.

Pochi, veramente esigui e marginali, i commenti sul volto lindo della nostra penisola: il volontariato. Generoso il contributo di questi ragazzi, e non più ragazzi, che fronteggiano i danni, aggiustano e alleviano le fatiche di chi non ha più niente di suo, chi ha visto spazzata via letteralmente la propria casa dalla furia rabbiosa dell’acqua o chi deve avventurarsi su stantie mulattiere e sentieri poiché le vie principali di accesso sono interrotte dal fango e dai detriti.

Questo è il volto che amo, che noi amiamo dell’Italia. Ma quanti rientrano in quel noi?

Sì, perché, poi c’è il grugno cupido, insensibile degli sfruttatori che fabbricano sopra i fiumiciattoli o su montagnole franose, deperendo in questo modo l’equilibrio geologico del nostro delicato territorio.

Chi mai potrà dimenticarsi dei cosiddetti “Angeli del fango”, dell’alluvione di Firenze del 1966. Magari molti di quelli visti ultimamente soccorrere le persone della Lunigiana, di Genova, e delle Cinque Terre, sono figli e figlie di quegli eroi -perché buon sangue non mente- che dal 4 novembre del 1966 contribuirono a risollevare la città di Dante dalle sabbie mobili.

I volontari, dalle ali invisibili, li rivediamo immancabilmente ad ogni catastrofe, sia essa un terremoto o un’alluvione; giungono nei luoghi colpiti dalle calamità umane, più che naturali, senza essere convocati, disposti da un animo che appartiene esclusivamente alla loro età, alla loro voglia di esserci, condottieri di una rivoluzione discreta e silenziosa.

Non fanno parte di alcun gruppo, né di associazioni o schieramenti: una telefonata, un messaggio tramite email ed eccoli pronti a imbrattarsi di fango e melma, offrendo il proprio tempo, rischiando la vita, piegandosi alla faticosa realtà della distruzione.

In contrapposizione, però, come nell’eterno gioco del bene e del male, appaiono gli abusivi, i briganti del territorio, che filtrano cemento sulle scarpate e infettano di bitume le foreste, in comoda attesa della solita sanatoria che gli permetta di giovarsi di uno dei molteplici condoni.

Avete già avuto occasione di leggere quanto sopra? Certo, è una vecchissima storia che si ripete nel tempo e che continua a restare impunita.

Ma intanto franano le colline, le dighe non reggono e il paesaggio viene criminosamente devastato.

Allora arrivano gli Angeli, e si ricomincia da capo.

Ma cosa importa, l’ Italia è travolta da cose “più importanti”: poteri forti, conflitto di interessi, professori e politici, la sobrietà di Monti e l’eccesso di Berlusconi, i nonsense di Bersani e i capricci di Brunetta! E nel frattempo, non meritandolo, gli angeli ci circondano.

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