Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Alcuni dei 9 magistrati candidati: Foto grande Grasso; Dall'alto verso il basso Lo Moro, Ingroia, Ammirati, Russo.
I magistrati sono, come nessun altra categoria di persone, dei soggetti sui quali si verifica plenus il cosiddetto conflitto di interessi, poiché affidando un'alta responsabilità decisionale a costoro, che hanno coinvolgimenti personali o professionali in conflitto con l'imparzialità richiesta da tale attribuzione, rischiano di venire meno verso i propri interessi in causa.
Argomentatemi, voi lettori, il caso in cui Grasso o Ingroia siano eletti e divengano responsabili di questo o quel ministero e, dall’altro lato, i capi opposizione Berlusconi e Maroni, vi si rivolgano per l’approvazione o meno di qualche disegno di legge e il ministro in questio bocci ogni loro proposta.
Il giorno dopo, un altro disegno di legge presentato dal PD viene, invece, accolto in toto.
Il verificarsi di un conflitto, di per sé, non costituisce una prova che vi sia stata slealtà o scorrettezza, però, come nel caso sopra esposto, può costituire una facilitazione nel momento in cui si cerchi di condizionare il risultato di un provvedimento, o decisione, affinché ne tragga beneficio la parte nella quale uno è schierato politicamente. Poi, aspetto molto rilevante, è la differenza dell’essere in conflitto d’interessi e approfittare del proprio incarico, in quanto una persona coinvolta, potrebbe non comportarsi mai in maniera riprovevole o impropria.
Rimane però indiscutibile che tale conflitto esiste, pur accantonando che ad esso segua una comportamento inadeguato o consono.
Ancora di più nei confronti degli ex giudici, ex al momento, che oltre a detenere il potere decisionale, in merito a questioni legali prima, adesso se lo vedranno crescere smisuratamente.
Un magistrato che in precedenza combatteva apertamente la casta, adesso si ritrova praticamente all’interno di essa, con i suoi adepti prima combattuti e, ora, appartenenti alla stessa cerchia.
Per non dire della peggiore ricaduta, dell’entrata in politica dei magistrati, i quali appartenenti a uno dei tre poteri dello stato, quello giudiziario, hanno sempre strepitato invocando il diritto all’autonomia dagli altri due, quando il potere politico ha cercato di intervenire con leggi appropriate per modificare lo status giuridico-giudiziale, le fatidiche riforme della legge.
Ora, ben 9 magistrati su 9000 in funzione si candidano in parlamento portando quindi una commistione a loro favore fra potere giudiziario e quello politico. Si dirà che la legge lo permette, già, ma è quella legge che loro hanno sempre combattuto insieme alla responsabilità civile e penale dei giudici e alle altre riforme che tutti ben conosciamo.
Non si chiama conflitto d’interessi questo?
E poi chiediamoci: quanti casi di politici che diventano magistrati si contano nella storia della Repubblica?
Un giudice che soppesava e giudicava un soggetto della parte opposta in cause passate o, addirittura sempre attive, come si sentirà davanti all’opinione pubblica se darà contro, sebbene in una controversia difficile da redimere, a questa persona - non approvando determinate considerazioni e prese di posizione da parte del richiedente?
Qualunque decisione avallerà, sarà un vero fallimento: per il gruppo opposto che lo vedrà mal disposto verso di loro, e per il proprio schieramento che penserà silenziosamente che il conflitto d’interesse appartiene a tale decisione.
Gli ordinamenti giuridici democratici internazionali, mostrano con assiduità una forma di garantismo totale verso lo sfruttamento della propria posizione per interessi personali. Essi dispongono di leggi specifici che non permettono l’attuarsi di tali conflitti.
E ai magistrati sono vietate precise funzioni pubblico-istituzionali.
Appunto in Europa, noi siamo l’Italia.
Inserito da Notorius il 19/01/2013 13:06:30
9 magistrati che si candidano non sono un problema in linea di principio. Il problema è che si candidano i vertici istituzionali e politici della magistratura e quelli impegnati in inchieste che coinvolgono il sistema. E soprattutto che si candidano tutti da una parte.
Inserito da luisa il 09/01/2013 17:34:17
Comprendo la questione del conflitto di interesse, e anche quella più larvata, della mancata corrispondenza con ciò che si predica con quello, che invece si pratica. Ma via, mi sembra di tornare nel giardino incantato di Alice nel paese delle meraviglie, crediamo ancora alle favolette? Non è la prima volta che magistrati, anche di un certo calibro, abbandonino la toga per gli scranni del Parlamento. Eppure sembra di capire che stia succedendo proprio questo. Se la memoria non mi inganna, ricordo un giudice divenuto ministro della giustizia, in un governo Berlusconi. Sempre se ricordo bene, si dava un gran da fare con ispezioni e provvedimenti disciplinari a carico di molti ex colleghi che mostravano il vizietto di voler sbaragliare il Cavaliere a suon di inchieste. Non giova avere la memoria corta, sappiamo che un orientamento politico può indirizzare verso una scelta non non sia super partes. Ma c'è qualcuno che lo sia stato mai, o lo sia davvero...attualmente, al di sopra delle parti? Si parla molto di conflitto di interesse, se ne discute ampiamente e se ne ridiscute, si elaborano teorie e strategie, si abbozzano norme...ma immancabilmente dopo tanti schiamazzi, si mette tutto a tacere. Chissà perchè nonostante le accuse più o meno fondate, le esternazioni al vetriolo e le invettive reciproche di destra, sinistra, e centro schierato equamente a metà, non cambia mai nulla?! Sono maliziosa se penso e dico che alla cosiddetta casta, di questo problema, non importa niente di niente? In fondo, diciamolo che non interessa poi così tanto, neanche al popolo degli elettori! Sono solo disquisizioni strumentali per screditare oggi una tal persona, in attesa di poterlo fare, il giorno dopo con qualcun'altra. Il solito teatrino della politica che tutti noi contribuiamo ad alimentare!
Inserito da Loredana il 09/01/2013 12:10:22
Parliamo moltissimo di conflitto di interessi, forse l'abbiamo inventato grazie a Berlusconi e alla sua entrata in politica. Dopo aver atteso tanti anni una soluzione per questo conflitto, o almeno aver intravisto un tentativo di farlo, sono giunta alla conclusione che non ne abbiamo alcuna intenzione. Ne parliamo tanto perché siamo eccezionalmente bravi a crearne di sempre nuovi, e questi ultimi nove magistrati (non uno, ben nove) non fanno altro che dimostrarlo, oltre al fatto che abbiamo la memoria corta. Italiani, popolo di santi, navigatori, poeti, bugiardi, opportunisti, voltagabbana, razzisti, ipocriti. E non è nemmeno un giudizio, ma una semplice constatazione di fatti...
Inserito da lilith il 09/01/2013 12:08:10
Non ci resta che piangere e andarcene da questa Italia.......siamo in mano a dei folli pasticcioni.......