Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Alla fine abbiamo temuto che ad andarsene fosse Santoro, dopo una serie di battute e finte e vere arrabbiature che ci hanno fatto pensare di trovarsi di fronte a Totò e Peppino intenti a recitare un copione di Age e Scarpelli.
Da una parte Santoro con tono enfatico da gag da commedia all'italiana, se la prendeva con Bonaiuti e con chi aveva scritto la contro lettera che Berlusconi aveva chiesto e ottenuto di leggere dopo quella consueta di Travaglio. Dall'altra Berlusconi che riguadagnava la sua sedia - i due, Berlusconi e Travaglio, si erano scambiati di posto - e con gesti enfatici ed esagerati la spolverava e ripuliva dalla contaminazione....
Diciamolo, è stato il momento più alto della trasmissione, impossibile non ridere di gusto di fronte ad un siparietto che ha sostanzialmente lasciato Travaglio basito (ha replicato, certo, ma quando non legge non è efficace e al massimo gli scappa una battutina ben assestata: « non sono un delinquente abituale altrimenti lei mi avrebbe già candidato in Parlamento» ha sibilato al Cav).
I primi lanci di agenzia raccontano di un Santoro arrabbiato che ha rimproverato Berlusconi, «Sta leggendo una scartoffia che le hanno scritto e non sa nemmeno cosa sta leggendo. È vergognosa» Berlusconi in effetti stava leggendo un papiello che aveva dichiarato di non aver scritto, ma frutto dei suoi collabori del mattinale sul quale seguiva col dito quasi compitando l'elenco dei procedimenti giudiziari avuti da Travaglio.
«lei si dovrebbe vergognare [Travaglio] è un diffamatorie professionista e lei se lo tiene qui»
La televisione, si sa, è il luogo della mistificazione del vero, niente è come appare o come lo fanno apparire, e il sospetto che si tratti solo di spettacolo, come avevamo anticipato oggi presentando lo scontro catodico è quasi una certezza. D'altra parte dopo la prima meta della trasmissione - trascorsa tranquillamente con un Berlusconi inizialmente teso poi sempre piu sciolto fino a diventare il mattatore comiziante dei tempi migliori- il conduttore aveva lamentato la noia del confronto tanto da esclamare: «Travaglio avvicinati, ci stiamo annoiando. Mettiamo un po' di pepe...» e il pepe è arrivato, ma a starnutire francamente non è stato Berlusconi.
Secondo noi neppure Santono, nonostante l'apparenza, la mano non data a Berlusconi che gliela porgeva dopo il battibeccco sulla lettera, i fischi del pubblico chiaramente ostile al Cavaliere quando questo ha fatto il siparietto della sedia, e reagito ai fischi dicendo: «Non sapete nemmeno scherzare» beccandosi da Santoro il rimprovero: «Lei non sta rispettando le regole che ci siamo dati», «Quali regole?» chiede il cavaliere. E Santoro spiega: «Quelle che non saremmo entrati nel merito dei suoi procedimenti»
Già ma era stato Travaglio che nel secondo intervento aveva chiamato in campo i processi di Berlusconi facendo lo spiritoso sulle sue vicende dicendo senza dire. E Berlusconi figuriamoci se ci è passato sopra! Non sia mai!
Insomma, l'audience è stata sicuramente alta, lo spettacolo garantito, la politica ovviamente ha latitato ma tutti i protagonisti lo sapevano: non si sarebbe trattato di fare un dibattito sulle cose serie ma uscire con meno danni possibile.
Berlusconi, che rischiava più di tutti, ne è uscito sicuramente con una vittoria ai punti: ha sorriso, ha finto una rilassatezza e una scioltezza che forse non aveva, è riuscito ad imporsi come mattatore; e se l'arrabbiatura di Santoro non faceva parte di una farsa a beneficio dello share, era dovuta al vedersi scippare di mano la conduzione della trasmissione da parte di un cav in grande forma.
Aspettando il confronto televisivo fra Santoro e Berlusconi
E così ci siamo, tutti attendono per questa sera l’epico incontro televisivo fra Berlusconi e i suoi “nemici” di sempre: Santoro, Travaglio e Vauro.
Con il primo gli scontri sono stati diretti e spesso assai duri, il giornalista del «Fatto» non ha mai fatto mistero del suo antiberlusconismo nato alla scuola montanelliana della fallimentare «Voce» e poi allevato e nutrito nelle stanze delle procure; il vignettista pistoiese infine, da comunista irriducibile... inutile aggiungere altro, non poteva certo apprezzare il cavaliere e non farne bersaglio prediletto della sua già appuntita matita.
L’ex premier per sua parte non ha mai risparmiato “fatwe” intolleranti nei confronti del trio che oggi anima la trasmissione de La7, Servizio Pubblico.
È una vecchia storia che tutti conosciamo e che in queste ultime 48 ore i mezzi di informazione non hanno mancato di ricordarci in tutte le salse, fino ad arrivare ai consigli che il critico televisivo Aldo Grasso (un altro che verso il cavaliere non ha proprio quella simpatia tipica del supporter) ha dispensato dalle pagine del Corsera, stilando un decalogo francamente imbarazzante quanto a banalità e ovvietà sparse a piene mani.
Grasso consiglia di evitare i battibecchi, di non abbandonare lo studio, di non abbandonarsi a noiosi monologhi, invita Travaglio a non fare il magistrato ma il giornalista, e suggerisce a tutti di non fare i martiri o i vessiliferi unici della libertà.
Francamente queste sono regolette che dovrebbero valere in assoluto per qualunque talk show televisivo a prescindere da chi siano gli intervenuti, e in questo caso la dottrina teorica sui media televisivi, proferita dal prof Grasso non ci sembra si sia espressa ai più originali livelli.
In queste ore comunque i consigli al cavaliere non sono mancati, i suoi supporters si sono divisi fra coloro che lo sconsigliavano caldamente dall’andare in quella che reputano la tana del leone, e coloro che invece lo esortavano a non lasciarsi intimorire.
Brunetta pare sia stato nominato allenatore del Cav. , ci auguriamo solo dal punto di vista del merito degli argomenti: lavoro, economia, numeri ecc; perché quanto a diplomazia e savoir faire con i giornalisti l’ex ministro non sarebbe proprio il consigliere migliore, viste le infelici sortite che gli sono spesso scappate di bocca davanti a taccuini e telecamere.
È ovviamente impossibile ipotizzare come andrà il confronto, soprattutto perché Santoro pur essendo uomo di parte, è ancor prima e ancor di più un giornalista con il fiuto per l’audience, nonchè assai attento a non compromettere, in questa fase storica della sua carriera che dopo la parentesi politica si è concentrata sul giornalismo, la propria immagine di buon conduttore e produttore (la trasmissione è sua anche come produzione).
Dunque l’interesse di Santoro sarà soprattutto quello di attestarsi come interlocutore giornalistico certo non amico, ma neppure da evitare come la peste nella futura campagna elettorale dalla quale cercherà di trarre i maggiori risultati in termini di share sia per la trasmissione che per la rete che la ospita e che non gode certo di numeri lusinghieri.
Se stasera Santoro saprà, e le qualità non gli mancano, fare spettacolo informativo vivace, ma non becero; ficcante ma non eccessivamente partigiano, brillante ma non supponente, sarà lui il vero vincitore, insieme al La 7 i cui vertici già si sfregano le mani scommettendo sul numero di teleutenti della serata.
Inserito da Loredana il 10/01/2013 15:58:31
Uno scontro tra titani, un Maelström di energie che si sta formando negli studi televisivi, in attesa di vorticare di fronte alle telecamere. Di sicuro, una gran bella sfida intensa per Santoro, ci vorranno i nervi di titanio del Professor Monti e la sua leggendaria mimica facciale pressoché azzerata per sostenerlo. Non solo perché il Cavaliere con aspirazioni da "prezzemolina" non è uno dei suoi esseri umani preferiti, ma anche perché ultimamente la sua vena polemica si è trasformata in una piena travolgente e anche un po' bugiarda. Voglio dire che Berlusconi, recentemente, oltre a comparire praticamente dappertutto (mancano sul serio i cartoni animati), si è lasciato andare a dichiarazioni più o meno fantasiose, e a comportamenti infantili-dittatoriali, come ha sperimentato Giletti. Riuscirà l'arcigno Santoro a non cadere nella tentazione di mettere a posto l'ingombrante interlocutore? Se fossi uno scommettitore, avrei problemi seri nel puntare...
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