Editoriale

Riflessione dolente su un'Italia morente

E' inutile che i media nascondino la verità, il nostro Paese è sull'orlo del precipizio

 Totalità

di  Totalità

iò che argomentano i giornali e le televisioni, sono falsità che non rispecchiano la verità che tutti dovremmo conoscere.

L’Italia è in bilico sull’orlo di una voragine senza fine: uno strapiombo morale, immateriale, giuridico, economico, sociologico, ecologico, e chi più né ha più né metta.
Il Bel Paese è da tempo un insano paziente sofferente di egocentrismo, incapacità e panico.

E ha rimosso la propria basilare peculiarità che ha generato, nel passato in tutto l’emisfero terracqueo, con le sue concezioni capofila: ha smarrito il senso dell’armonia, del giusto e della verità.
L’Italia, col progredire degli anni, si è trasformata nel Paese, per sovranità, dei sobillatori e dei traviati. Le azioni più malevole hanno avuto il sopravvento nel mondo degli affari.
I rappresentanti del Paese, dalle cariche governative a quelle giuridiche, si eguagliano in fatto di disonestà palese.
Le nostre amate sponde stanno divenendo impraticabili e invivibili, nonostante i media cerchino di perorare la causa per questo o quello schieramento partitico o per quel potere autonomo e indipendente.

Il femminicidiosta raggiungendo numeri da terzo mondo, ma l’importante per coloro che manipolano le leggi, è spedire avvisi di garanzia a destra e a manca, magari scarcerando dopo pochi giorni un reo di omicidio o violenza carnale. 

Ma dove caspita è andata a finire la morale di certuni italiani eccezionali di anni addietro?
Passeggi per le vie di una qualsiasi strada italiana, e immantinente ti accorgi che sei circondato da persone isteriche e aggressive e, allora, un moto di rassegnazione e tristezza ti assale e non ti lascia più.

Il cittadino italiano è cambiato del tutto.

Gli eventi lo hanno trasformato in un individuo che mostra  impulsi senza controllo che trasgrediscono ogni dettame, anche il più comune incatenato al buon senso.

In qualsiasi luogo o ambiente ci sono persone che sbandierano il loro unico chiodo fisso: se stessi! Il narcisismo sta attecchendo in territori mentali dove non dovrebbe barbicare; uno su tutti la magistratura. Ora vogliono tutti fare carriera politica, mentre prima combattevano la corruzione all’interno di essa.

L’ultimo avamposto di una struttura che doveva tutelarci a 360°, a cui fare sempre affidamento, sta miseramente crollando sotto i colpi dell’arroganza e dall’arbitrio più totale.

Nei confronti degli indagati, di coloro cioè che ancora sono a tutti gli effetti degli innocenti cittadini, emerge un preoccupante senso di tirannia, che mette paura alla gente tutta.

Coloro che dovrebbero, con ogni mezzo, giungere alla verità si basano invece unicamente su fogli, telefonate anonime, prove non provate.

Manca oramai la salubre attitudine nel riconoscere un proprio sbaglio, magari archiviando la pratica in questio. No, si va a dritto, una pena tanto prima o poi si troverà.

Individui idonei a capire solo se stessi e portare avanti i propri intendimenti a discapito di un altro essere umano e del bene della collettività, esclusivamente persone che hanno smarrito completamente l’orientamento e si sono trasformati in macchine pericolosissime per l’intiero sistema sociale.

Ma quest’ultimo è già, da anni, formato da individui demoralizzati, persone divoratrici di droghe, fumo, antidepressivi, alcol, denaro, pornografia, sesso senza regole, mondi virtuali disorientanti.

E tale annullamento di se stessi sta producendo, come una catena di montaggio, esseri umani tutti uguali,  vittime dell’apparire, dell’estetica più pacchiana e bizzarra, della cancellazione delle rughe, alle rielaborazioni di orecchie, glutei, seni e via dicendo.

Per non parlare dei tatuaggi, alcuni volgarmente esagerati, dei piercing, che vengono propagandati da trasmissioni spazzatura come il Grande Fratello.

Ora, prima di tutto, conta apparire, ciò che siamo sta diventando solo un optional.

Non parliamo più, se non attraverso marchingegni sempre più sofisticati che ci hanno regalato gli sms, la mail, Twitter, Facebook, modelli di comunicazione che ci stanno appiattendo il cervello e che sono lontani anni luce dal vero contatto di cui l’uomo ha bisogno per sentirsi soddisfatto a livello affettivo e psicologico.

Questa sottospecie di umanoide, incapace di relazionarsi interiormente, urla e sbraita quasi sempre per farsi considerare, procede velocemente da uno stato di calma ad uno di ira, per poi passare all’uso della forza bruta o a ciò che può intimorire e generare paura verso la persona aggredita.

In tale sottospecie umana vi sguazzano gli stupratori di donne, che bestialmente pensano solo a loro stessi, cercando di far sfogo al dominante bisogno del momento, incuranti di tutti e tutto.

Andrebbero relegati in carceri psichiatrici per essere profondamente curati, ma andrebbero sanati anche coloro che si permettono di esprimere idee delinquenziali come “ le ragazze, le donne se le cercano, con quelle minigonne appena sotto l’ombelico. La carne è carne, se si vestissero meno succintamente non verrebbero molestate”.

Questa criminale, troglodita forma mentis è lo specchio di certa cultura soggiogante sia in Italia sia in molti Paesi del mondo.

Un problema che persiste, senza porvi rimedio, che si espande a macchia d’olio.
Certo esistono anche italiani in gamba, uomini veri, ma i bulli, i narcisisti, i furbi, coloro che non rispettano le regole, sono sfortunatamente una fetta importante della nostra popolazione.
Questa forma di mero egocentrismo è seriamente una realtà da cancellare, così come da far uscire l’Italia da questa pericolosa crisi antropologica. 

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 19/01/2013 13:31:58

    Condivido, purtroppo, il tenore dell'articolo perché queste riflessioni sono anche mie. Tuttavia, io sono ancora convinta che esistano persone degne di questo nome, per quanto in minoranza, e che persino negli isterici imbecilli di cui siamo attorniati esista una persona di valore, totalmente smarrita sotto strati di superficialità, menefreghismo e vuoto mentale. Si deve aiutare a tirar fuori, sempre che esista la volontà di migliorarsi nel soggetto in questione. Sono anche convinta che, avendo toccato ormai il fondo in ogni cosa, ora sia arrivato il momento di risorgere. Così capita dopo una guerra, e così capiterà ora, dove abbiamo passato anni a far la guerra alla buona educazione, il senso del rispetto per sé e per gli altri, alla solidarietà attiva (non intendo la carità ipocrita per mettersi a posto la coscienza davanti a qualche divinità), all'integrità spirituale. Piccole isole di resistenza, in cui si considera l'essere umano ancora come tale, e non una merce da usare, esistono sparse in questo nostro paese martoriato: dobbiamo riuscire a farle crescere e diventare CONTINENTI INDISTRUTTIBILI. Non sarà un lavoro facile, ci vorranno diverse generazioni, ma iniziamo a farlo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.