Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
E Dio, fortunatamente, creò la donna!.. E, con essa, arrivò la gonna, un indumento basilare per la raffigurazione della sensualità femminile.
Dal 1900 in poi tale capo è andato via via accorciandosi, gettando un vero e proprio guanto di sfida al bigotto pudore della società.
Oggi, invece, molto più autonoma da normative imposte dalla morale, può essere re-interpretata in varie dimensioni e modelli.
La più elegante e sensuale, personalmente, è la longuette, quella per intenderci, adattata, come lunghezza, fino al ginocchio.
In pratica la madre della moderna minigonna.
La mini, se saputa portare, si dimostrerà sempre molto sexy: da abbinare a un maglione extra-long e ai tacchi alti.
Se avete gambe da urlo e chilometriche il vostro look diventerà veramente audace, ma con quel tocco di eleganza che bilancerà il tutto.
Ah, le gambe! E’ importante mandare a memoria che per tenerle scoperte devono mostrarsi praticamente inappuntabili, morbide e vellutate, prive di difetti e opportunamente snellite da un paio di scarpe ad hoc.
Non tutte le mini, ovviamente, sono eguali: la popolare gonna svasata è un passepartout per tutte, o meglio, quasi tutte, a differenza di quelle più strette, e ultra corte, che si addicono molto di più alle donne magre o dalle leve lunghe e a quelle meno stagionate.
Se non avete più 20anni puntate decisamente a sottane a pieghe o modello kilt, e se siete delle manager optate per colori scuri. Le minigonne, a vita alta, risulteranno perfette per coloro che lavorano in ufficio.
Le gonne più sportive, e appena sopra il ginocchio, possono essere accostate ad ogni altro vostro capo e portate quotidianamente.
Una cosa di vitale importanza è che se non vi sentite di indossare questo ridotto indumento non fatelo, non obbligatevi, perché la sottana deve essere, categoricamente, portata con leggerezza, senza tanti ripensamenti in quanto, quei pochi centimetri di tessuto, hanno –nolenti o volenti- creato una vera e propria rivoluzione nella moda femminile modificando in maniera essenziale la storia del costume in ogni sua futura evoluzione.
Questa, definiamola invenzione geniale, la dobbiamo alla famosissima stilista inglese Mary Quant, che nel 1962 la rese indossabile.
Mary Quant
L’anno dopo, dopo le ovvie presentazioni, iniziò a essere venduta, e dal quel giorno il cosmo della moda si diversificò globalmente, perché il successo mondiale di tale striscia di tessuto fu così roboante che al giorno d’oggi non accenna a quietarsi.
Da allora, è proprio il caso di dire, se ne sono viste di tutti i colori e tutti… i modelli.
E, in aggiunta, si cominciarono a vedere le gambe, quell’oscuro oggetto del desiderio maschile, finalmente affrancate da un tabù puritano e arcaico.
L’uomo principiò a adorare ancora di più la donna, a desiderarla di più, a capire che quelle leve, fino ad allora coperte, sono un vero e proprio strumento di fascino da venerare e non da nascondere.
Non c’è ma che tenga, la silhouette dallo charme irrefrenabile dipende tutto dal fatidico stacco di coscia.
Con il sedere, le gambe, sono la cosa più appetibile per un uomo, e niente di meglio di una sottana corta per evidenziare tutta la sensualità e l’irriverente eleganza che essa emana.
“L'omelia deve essere come la minigonna: breve, concisa e aperta al mistero”.
Sergio Angeli, Aforismi, invidia e aceto balsamico, 2005
Inserito da SABYDA il 28/02/2013 14:28:09
La minigonna resterà dai tempi dei tempi la più sensuale è un capo di abbigliamento che anche se portato scanzonato presuppone sempre un essere voluttuoso della donna................
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