Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Berlusconi durante la conferenza stampa a Milano
Tanto tuonò che piovve, ovvero la tanto attesa rivelazione shock sul programma berlusconiano per la prossima legislatura è stata finalmente resa nota, nel corso dell’attesissima conferenza stampa milanese di cui da giorni da giorni si favoleggiava facendo ipotesi su ipotesi.
Abbiamo visto i giornalisti cercare di estorcere qualche informazione ai candidati del Pdl, con le lusinghe, con la furbizia, con il piccolo inganno di qualche artificio dialettico. Niente da fare, per giorni le bocche sono state cucite, Maroni addirittura ha dichiarato: «Io lo so, ma non lo dico».
Al solito sarebbe tutto divertente, e al solito poco serio, se non fossimo in Italia e se non si trattasse del nostro immediato futuro, futuro che a sentir Berlusconi – che ha parlato in veste ministro dell’Economia in pectore, «Se Alfano mi rinnoverà la fiducia», ha celiato il Cav –, che dovrebbe essere meno nero di quanto si teme grazie al primo provvedimento che dovrebbe attuarsi nel primo Consiglio dei ministri, ovvero la restituzione dell’Imu pagata dagl’italiani nel 2012, compreso quello riguardante il settore agricolo, non in forma di conguaglio, ma in moneta sonate, ovvero accredito bancario o assegno.
Per coprire l'operazione di restituzione dell'Imu «chiuderemo l'accordo con la Svizzera per la tassazione delle attività finanziarie detenute in Svizzera da cittadini italiani: il gettito è una tantum di 25-30 mld e poi all'anno un flusso di 5 mld» ha spiegato Berlusconi .
Quindi ulteriore manovra sarà la graduale riduzione per giungere in cinque anni all’eliminazione dell'Irap: « è un'imposta rapina che grava sulle nostre imprese» ha commentato con la solita verve. Non ci sarà nessun intervento sui patrimoni e stop all'aumento dell'Iva.
Per finanziare questo non indifferente pacchetto di alleggerimenti fiscali Berlusconi ha detto che contestualmente, quindi sempre nel primo Consiglio dei ministri, verrà proposta «l'abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti»
Bello, bellissimo se potessimo crederci! Francamente crediamo che l’intento di Berlusconi sia autentico e il proposito di attuarlo veritiero (come crediamo chelo siano le promesse e gli intenti di Bersani, Monti, Ingroia, Vendola e compagnia cantante), ma questa è l’Italia dove chi vince le elezioni non governa perché a prescindere (come diceva Totò) chi sta all’opposizione fa la propria guerra senza quartiere al vincitore, anche se questo costa lacrime e sangue agli italiani.
In Italia nessuno si è mai rassegnato a perdere e a fungere da opposizione con ruolo di controllo, né mai lo farà anche se è in ballo il bene del paese.
Nessuno voterà l’abolizione totale del finanziamento pubblico dei partiti, e quando si porterà in Parlamento ci saranno almeno i soliti franchi tiratori che impallineranno il progetto con grande soddisfazione di tutti, così avverrà anche per l’accordo con la Svizzera e via dicendo.
Poi si potrà dire che Berlusconi, o chi per lui, non mantiene le promesse e si riavvierà un’altra campagna elettorale rutilante di parole, densa di promesse, scintillante di polemiche mentre il paese, cioè noi, continuerà a sprofondare nella m....
Inutile, questo sistema non funziona con gente come quella che si dedica alla politica in questo paese, quindi urge cambiarlo. Costituente, costituente costituente!
Inserito da Loredana il 04/02/2013 17:20:52
Se questo fosse un paese normale, non si parlerebbe di proposta shock, ma di buonsenso e attenzione per il benessere della comunità, anteposto a quello delle proprie tasche. Così come mesi fa ci fu scalpore e incredulità altrettanto grandi quando un calciatore si rifiutò di vendere la partita. Forse, vivendo immersi nella melma da secoli, abbiamo dimenticato dove stanno di casa le cose di buon senso e rispetto. Già l'annuncio della proposta, chiamandola "shock" la dice lunga su come lo stesso Cavaliere vede le cose in Italia. In ogni caso, nella remota ipotesi che dovesse vincere (non darei il risultato per scontato come fa lui, che ci creda o che s'imponga di crederci per esigenze di marketing), niente di tutto questo capiterà. In Svizzera cascheranno dalle nuvole ("conti italiani qui, da noi?! Ma com'è possibile??"), i partiti si rivolteranno e metteranno picchetti al Parlamento all'idea di perdere la loro principale fonte di rimborsi di barattoli di nutella, videogiochi per i nipoti, assorbenti per le mogli e le amanti. E l'IMU? Improvvisamente non si troveranno più i soldi versati per quella tassa...e invece si scoprirà che non si potrà togliere, perché ci sarà sicuramente un'altra banca d'incompetenti da salvare, che diamine!
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