Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
mpatia canaglia! Ma siamo proprio sicuri che ‘sto guru americano della comunicazione politica, David Axelrod, sia il genio che tutti dicono? Davanti a una birretta (senz’altro di marca tedesca) e, grazie alla complicità di una brillantissima Daria Bignardi che neanche Minoli ai tempi di Craxi; è partita la seconda fase della campagna di Mario Monti. Obiettivo: umanizzazione. Risultato surreale. Mancava solo che Geppi Cucciari irrompesse con un: “ dai Mario, famose ‘na canna!”
La storia del cagnolino (bianco e di razza, mica un trovatello salvato dal canile!) gettato in grembo al presidente del consiglio è stata, poi, agghiacciante: berlusconizzare Mario Monti è un’impresa titanica. Berlusconi ha forse un solo pregio assoluto: è naturale, nel bene e nel male. Sempre. Ma la “cagnara” non è finiti lì, ha un seguito narrativo non da poco.
"Ah, ah, ah, ah...". "Un'altra pipì?". "No, morde". "Il tappeto?". "No, il divano". Interno di casa Monti. Lo scambio di battute è, rispettivamente, tra il Professore e la signora Elsa.
L'oggetto dell'interesse è il cagnolino Empy, ripreso nelle sue prime peripezie in casa, postate su Facebook. "Dallo studio di Daria Bignardi alla mia nuova casa: mi sembra che anche qui ci sia parecchia empatia, soprattutto ci sono io!", 'dice' lo stesso quadrupede a commento del breve video che lo immortala mentre 'tormenta' gli arredi di casa Monti e viene invitato dalla padrona di casa, che si sta occupando dei rifornimenti anche per il nuovo ospite, a "non mangiare i miei pantaloni". Il tutto mentre Mario Monti picchietta sul trolley bianco in bella vista (con il logo di Scelta Civica) per richiamare l'attenzione di Empy. A proposito: Empy ha anche tanto di account Twitter @Empy_Monti!
Ecco i radical-chic accontentati. Finalmente hanno anch’essi la loro icona un po’ pop e un po’ piaciona (quel poco che basta) da adorare nei salotti. E già me li vedo tra un canapè al caviale beluga e un Flûte di champagne millesimato, con il loro gruppo di ascolto in adorazione di Fabio Fazio al festival di San Remo, a tuittare scemenze al cagnolino Empy.
Secondo me Monti s’è fatto ancora una volta intortare: prima Casini e Fini, poi Riccardi e Montezemolo, ora l’americano. Eppure, pensa un po’ come siamo ridotti, il futuro della politica italiana, al meno quello più immediato, dipende proprio dal risultato della sua lista.
Se, infatti, i numeri non saranno in suo favore e in maniera sostanziale - qualunque sia la strategia e qualunque siano ora gli accordi - tutto crollerà. Egli non si accontenterà di fare la piccola differenza, per sua natura vorrà pesare per legittimare la maggioranza, altrimenti rimarrà al suo posto. E fermo al centro non è grado di esistere.
Darà, ne sono certo, l’assalto al centro desta - ha ragione Antonio Polito nel suo ultimo saggio “In fondo a destra” - anche se attraverso la logica della fine delle due categorie politiche, il suo prossimo obiettivo di conquista sarà il bacino elettorale e il blocco sociale che fa riferimento a questa parte.
Ed è per questo che - nutrendo forti dubbi sulla tenuta e sulla la durata del Pdl, vessato da fratture insanabili e ancora in piedi solo dalla forza eccezionale di Berlusconi - plaudo alla nascita di un movimento chiaramente di destra (non nostalgico, ma tanto identitario quanto liberale) come “Fratelli d’Italia”. Saranno pur finite le ideologie, ma le idee vanno salvaguardate, rese moderne certo, ma custodite.
Se la lista Monti avesse un risultato superiore al 15 per cento, ovviamente il quadro sarebbe diverso. Il governo è bello e pronto. Quanto durerà? Ancora una volta dipende dal peso elettorale di Monti. E del suo cane Empy, ovviamente
Inserito da Max il 09/02/2013 12:57:40
Un cane con più dignità di altri.
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