Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
L'assassino e il rubagalline
La magistratura italiana la vede in maniera totalmente diversa da tutte le altre istituzioni legali del mondo.
In galera devono marcire coloro che se sono stati accusati per aver intascato delle mazzette, aver truffato, pur senza prove ineluttabili e via dicendo.
Chi stupra, uccide con la propria auto un pedone, ammazza la fidanzata, in un modo o nell’altro riesce ad uscirne sempre.
Quindi, il dio denaro su tutto, anche di fronte alla morte!
Chi truffa, corrompe, estorce denaro deve essere punito, se effettivamente colpevole, ma non con pene paragonabili a chi sevizia e, poi, uccide.
Invece, in questo caso, la giustizia italiana non c’è, non ci assicura di sacralizzare la nostra fuggevole esistenza, garantendo una difesa certa e sicura per chi è stato offeso in profondità e umiliato fin dentro le viscere. Nel distacco quasi collettivo, appare molto chiaro che certuni avvenimenti siano ritenuti meno importanti da chi deve emettere un giudizio, propinandoci ogni Santo giorno situazione e prese di decisione al limite del paranoico.
Un qualcosa d’inconcepibile che, come minimo, dovrebbe allarmare, ma che purtroppo, come persone sedate da potenti psico-farmici, abbiamo assorbito e tolleriamo come prestabilito, come una specie di castigo in terra.
Cosa, veramente, di poche ore fa, la notizia - che l’assassino Ruggero Jucker, il famigerato rampollo della Milano bene, è già fuori a piede libero, nonostante nel luglio del 2002 maciullasse la giovane fidanzata Alenya con un coltellaccio.
Un assassinio così brutale, meschino, riprovevole, è stato riparato da una pena di soli 10anni.
Il coglioncello di nome Fabrizio Corona per alcune foto fatte a persone smodatamente ricche e famose dovrà sorbirsi 8anni, con l’aggiunta di altre pene susseguenti alla vicenda: per alcune miserabili foto fatte da un rubagalline rompipalle.
A questo punto occorre dire, non sottovoce, ma gridandolo che la nostra giustizia è un misto tra giacobinismo e bizantinismo all’estrema potenza.
Con il macellaio Jucker ha, coerentemente, messo in mostra la stessa creatività comportamentale di sempre, comminandogli in prima istanza 30anni, per poi scendere a 16 in appello, poi a tredici con l’indulto, per poi ritrovarsi libero per buona condotta.
Il tutto si sta trasformando in un disgustoso gioco di sangue, con il criminale più atroce e cruento che grazie ai bonus della legge si vede, in men che non si dica, all’aria aperta mentre altri che si sono intascati mazzette, soldi al nero o che hanno conti bancari alle Cayman, scontano la loro pena per intero.
Ormai, amici lettori, non è più un verdetto che fa la storia di questo o quell’imputato, ma bensì l’astrattismo, la creatività del giudice che lo emette.
Ci sono persone, tenute agli arresti domiciliari mesi e mesi per paura che inquinino le prove, e assassini spietati posti in libertà per buona condotta.
Quest’ultimi, ora ritornati in possesso della loro franchigia più incondizionata, chi li limiterà ad impossessarsi, ancora una volta, di un coltellaccio da cucina e…
Ma no, non pensiamoci, riflettiamo invece sulla tetra filantropia di chi giudica!
Inserito da Loredana il 14/02/2013 11:31:14
In questo caso, conta anche il nome. L'Azzeccagarbugli che ha ritenuto ormai pagato il debito "verso la società" (bella espressione di maniera, vuota come il suddetto personaggio) contratto da uno sballato fuori di testa armato di coltello, che in fondo ha ucciso SOLO la sua fidanzata, deve essersi lasciato impressionare dal cognome in ballo. Come al solito, naturalmente, in questa Repubblica delle Banane Marce. 10 anni sono troppo pochi. Ma sono più che sufficienti, quando non capitano a noi di persona: massì, ha fatto il bravo, ha promesso che non lo farà più, altrimenti gli facciamo di nuovo te-té sul sederino e lo mandiamo a letto senza cena. Mi piacerebbe che il suddetto Azzeccagarbugli andasse a spiegare tutto questo alla famiglia di quella ragazza. Sono certa che si dimostreranno comprensivi. Credo che uno scempio giudiziario così sia difficile da eguagliare. Per quanto riguarda Corona...anche qui c'è uno scempio senza fine. Pare che la parte offesa (altra parolona...) non avesse nemmeno sporto denuncia, ma il rubagalline (definizione azzeccata) viene punito con una durezza "ritrovata". Forse era quella smarrita durante il processo Jucker. Complimenti, magistrati italiani. Siete davvero incredibili: nel senso che all'estero, se tentassimo di spiegare il vostro operato, non ci crederebbero mai.
Inserito da Patrizia Rametta il 14/02/2013 11:26:23
finalmente un articolo che condivido questa è la giustizia italiana!
Inserito da claudio il 14/02/2013 11:23:52
Direi proprio che non manca niente, se non il buon senso di chi amministra la legge
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