Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Un genere letterario e cinematografico che, da anni, non conosce crisi è quello dell’ horror.
La predilezione per l’emozione ad alti livelli equipara moltissimi individui, da data immemore. Se ci mettessimo a riflettere sui molteplici miti dell’età antica, percorrendo l’Inferno di Dante e i numerosi romanzi gotici, fino a giungere alle nuovissime uscite cinematografiche horror, è facile constatare un sentimento comune che caratterizza l’essere umano: l’inclinazione ad avere paura, o meglio ancora, il piacere della paura.
Essa è un'emotività innata, efficiente per la sua stessa conservazione.
La paura è, dai più, definita come una sensazione estremamente negativa, per il contesto insopportabile che si verifica di fronte a un impulso che valutiamo come pericoloso; eodem tempore, però, ci aiuta a capire in merito i nostri limiti e come fare a cambiare in meglio.
E’ innegabile che in tutti noi esista una versa e propria attrazione verso il presentimento, lo sgomento, il panico, la paura e ogni cosa che può portare a generarla.
Iniziamo, da giovanissimi, fino all’età adulta, ad ammantarci di impulsi e stimoli angosciosi che ci tengono sospesi in situazioni di estrema eccitazione.
Poi, ci sono anche gli individui che vivono tale esigenza come fosse un testare continuo forti emozioni, e investigare alacremente frangenti a rischio nell’intento di appagarli.
Queste persone, sono più soggette alla noia e perciò, puntano ogni loro ricerca verso stimoli sensazionali, come un film horror o un libro di paura: tutto ciò per sfuggire al loro nemico più grande, la monotonia.
Nel corso della vita l’essere umano è affascinato dalla letteratura e dai film di paura, ma soprattutto in età adolescenziale, non a caso, vi è maggiore predisposizione.
I giovani, praticamente, in questa loro stagione di vita, si vedono come dei veri e propri mostri, essendo alle prese con tutti i mutamenti fisici della loro età. La crescita, dei peli, il cambiamento della voce, la scoperta del sesso, le mestruazioni, il continuo sviluppo del corpo, fanno sentire come esseri diversi, parificandosi ai mostruosi personaggi di film e libri.
E, in primis, non si sentono né bambini e né adulti, e sono proprio questi loro primi passi, verso un incerto futuro, che li intimoriscono e che si basano sull’energica ricerca dell’eccitazione.
La personalità dell’adolescente è paragonabile a quella di un vampiro o lupo mannaro, cioè molto vicina a quei personaggi delle storie dell’orrore: non sono uomini, animali e non sono spettri, ma sono incroci paurosi, indistinti e, dunque, inspiegabili e sfuggenti.
Da ciò ne deriva, che certa preferenza, da parte dei giovani, per questa tipologia di letteratura non è esclusivamente legata al gusto personale, o al serial killer del momento.
C’è da porsi invece la domanda se tale letture, o visioni raccapriccianti, non rappresentino dei veri e propri culti di consacrazione, come traversata dal mondo felice dell’infanzia a quello impressionante , ma attraente degli adulti.
In questo passaggio il ragazzo mostrerà di essere diventato grande e di avere superato certe paure infantili che fino a pochi mesi fa lo obbligavano a tenere la luce accesa di notte.
Alla stregua dei riti iniziatici del passato, in sostanza, ma in una maggiore posizione di sicurezza, poiché chiuso il libro o letti i titoli di coda, si torna alla vita di ogni giorno.
Inserito da sheryxie il 10/01/2018 03:32:49
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Inserito da College Jerseys il 04/01/2017 02:09:30
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Inserito da bea il 11/03/2013 13:54:37
A mio parere: un'analisi perfetta e certamente provabile. Nella mia infanzia non esistevano in tale quantità ne la letteratura ne film horor, a meno non li ho cercati o visti. Adesso come adulta mi piace leggerla, ma di più perche sono molto affascinata dalla fantasia infinita di uno scrittore. A volte mi viene la pelle d'orca... Ed è quello l'arte di scrivere le storie d'orror che provocano quest'ansia. I film orror, non mi interessano. Mi piace più leggere perché è molto stimulante per la mia propria fantasia.
Inserito da Loredana il 11/03/2013 13:29:04
In effetti, la paura può essere un'emozione talmente forte e attraente nella sua potenza, da essere persino affascinate e ricercata, perché la sensazione fa sentire vivi. E qualche volta può anche essere utile...almeno finché non si è guidati dalla paura, che rischia di paralizzare, per cui ci si sente morti in vita. Sono molto interessanti le conclusioni dell'articolo, secondo cui letture e film horror sono una sorta di accompagnamento nel passaggio dalla vita infantile (abbastanza inconsapevole, dove ci si affida agli adulti e si vive un mondo fatto di regole e sensazioni proprie) a quello adulto, affascinante sì, ma anche pieno di pericoli imprevisti.
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