Dagli anni '70 ad oggi

La vera,unica, indiscutibile storia della Magistratura italiana -Prima Parte-

Il periodo cupo degli attentati; i giudici ribattezzati "sepolcri imbiancati"; la corruzione endemica

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La vera,unica, indiscutibile storia della Magistratura italiana    -Prima Parte-

La magistratura italiana arriva alla fine degli anni ‘80 in una condizione estremamente infelice.

Esce dal famigerato periodo dei cupi anni ’70 ove si caratterizzava come la vera e sola mano armata della DC contro chiunque volesse contrastarla.

I magistrati verranno ribattezzati “sepolcri imbiancati” dal più famoso giornale di sinistra: gli anarchici verranno sbattuti fuori dalle finestre e si dirà che “si sono suicidati” apponendo il  sigillo dell’archiviazione, le persone a cui la polizia ha sparato senza un minimo ritegno saranno definite “ morti accidentali”  fino all’archiviazione grazie a giudici compiacenti…
Ma gli anni ‘80, si dimostreranno per la magistratura, ancora peggiori.

La struttura era visibilmente contaminata, l’ affaire dei pentiti si mostrava talmente immorale che la morte di Enzo Tortora porterà il nostro Paese all’approvazione di un referendum per la responsabilità civile del magistrato: se costui rovina un individuo ingiustamente, potrà essere citato a giudizio.

I pentiti erano dei veri e propri fantocci nelle mani dei PM: alcuni di questi delinquenti erano obbligati a ricordare eventi accaduti precedentemente alla loro fraternizzazione con la mafia, certuni facevano imprigionare un tale perché sollecitati da qualcuno in alto, altri si facevano belli facendo condannare una persona per avere uno sconto di pena.

Come ora, anche in tali anni, era oggettivamente impossibile avere una giusta giustizia, e il paese, come oggi, iniziava a perdere importanti investimenti con l’estero.

La magistratura di dimostrerà, come al dì d’oggi, un ente deteriorato, costosissimo, privilegiato, e tuttavia a cui non resta denaro per la carta da fotocopiare.

Pensate fosse un problema organico-strutturale? Macché, negli ultimi 20 anni se si era moltiplicato qualcosa era il numero di tribunali (dal TAR alle varie corporature giudiziali, dai giudici di pace ai tribunali del cittadino, e via dicendo) ma la capacità, invece, di accrescere diminuiva scandalosamente.
Le indagini per mafia andavano volutamente a rilento, in quanto certune, guaste e corrotte, procure siciliane erano, come oggi, piene di “corvi” che lasciavano trapelare i vari accertamenti giuridici dei giudici colleghi, fino al punto di ostacolarle pesantemente: l’Antimafia era talmente screditata che un celeberrimo intellettuale dell’isola arrivò a definirla, con profonda disistima, una forma di mafia.
Poi arriveremo agli anni ’90 con la stesura delle prime normative europee, con i relativi modelli giuridici, ove inizierà da parte dell’Europa tutta una metodologia per riformare la magistratura italiana. Dopo, come accennato sopra, il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, dopo l’intuizione di corruzione quasi endemica e dopo che ogni giudice dalle decine di incarichi extragiudiziari di arbitrato, che spesso era in conflitto con i propri interessi o con quelli di parenti ed amici, il problema della legge in Italia diveniva di primaria importanza; ma non per tutti! 


Fine Prima Parte


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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Uriel il 30/12/2013 00:48:56

    Kein Pfusch

  • Inserito da Loredana il 11/03/2013 18:59:34

    Da una parte sono contenta perché questo articolo mi aiuta a fare chiarezza in un ambito così controverso e difficile come la magistratura italiana, che ogni tanto mi sembra più incomprensibile del cubo di Rubik. Dall'altra, sono sconfortata: è sempre più vero che non si è evoluta affatto dall'Azzeccagarbugli manzoniano...? Eppure il diritto è nato in questo Paese! Evidentemente, diritto e magistrati non sono due cose che viaggiano necessariamente nello stesso scompartimento.

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