Social network e volgarità

Malato di Parkinson, il cardinale Touran su facebook è diventato soggetto di gruppi che lo ridicolizzano

È proprio vero la democrazia di fb il più delle volte è uguale a quella che si esercita sulle pareti dei cessi pubblici

di Tommaso Luigi Bedini

Malato di Parkinson, il cardinale Touran su facebook è diventato soggetto di gruppi che lo ridicolizzano

Il Cardinale Tauran mentre dà l'annuncio del nuovo Papa

“Habemus Papam!”. Era il 13 marzo, qualche giorno fa. Tutto il mondo aveva gli occhi puntati sul terrazzo della Basilica di San Pietro per salutare il nuovo Papa. Dopo un'ora dall'elezione, avvenuta alle 19.06, le luci del corridoio che porta al terrazzo si accendono, le tende rosse si muovono, si aprono le porte-finestre, esce il cardinale che annuncerà colui che è stato designato successore dell'Apostolo Pietro. 

La folla esultante, assiepata in Piazza San Pietro, pian piano si acquieta per ascoltare e scoprire il nome del nuovo Pontefice. Il cardinale Tauran, questo il nome di colui che prende la parola, incomincia: “annuntio vobis.....”. Appare provato, sicuramente è emozionato, cammina male, deve essere aiutato da un maggiordomo. Subito dopo si affaccia Papa Francesco per il bagno di folla, viene amato da tutti fin da subito. 

Qualche ora dopo la benedizione, nasce su facebook un gruppo, creato per far ridere, per sdrammatizzare il momento molto solenne come quello dell'elezione di un Papa. Questo gruppo, però, non è dedicato a Francesco, ma al cardinale Tauran, il protodiacono che ci ha annunciato la “grande gioia”, si chiama “il tossico che ha annunciato il Papa”, a una settimana dalla sua creazione riceve 45.600 “mi piace”. Poco dopo ne nasce un altro, “il cardinale che si è fatto la fumata bianca”, questo, di “mi piace”, ne riceve circa 10.000. I titoli si riferiscono chiaramente alle condizioni di Tauran durante l'annuncio: difficoltà nel parlare, difficoltà nel camminare, difficoltà nel controllare i movimenti del volto. 

Queste condizioni, però, non sono dovute all'uso di stupefacenti, come “simpaticamente” insinuano questi due gruppi, ma ad una malattia: il cardinale Tauran, infatti, è affetto dal morbo di Parkinson. Questi ignobili personaggi, creatori dei gruppi e gli altrettanto ignobili 55.600 follower, dovrebbero sapere che il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, dovuta alla morte di alcune cellule per cause ancora sconosciute, i sintomi più evidenti sono tremore, lentezza nei movimenti, difficoltà nel camminare, disturbi del linguaggio. 

Nonostante ciò, il cardinale protodiacono Tauran, ha portato a termine il suo incarico in maniera impeccabile, nonostante la sua condizione e il momento solenne e con gli occhi del mondo fissi su di sé. Un segnale importantissimo per tutti coloro che soffrono di questa grave malattia, un incoraggiamento a continuare a lottare e a non essere emarginati da compiti anche molto importanti. Tauran è un esempio ammirevole, come lo fu Giovanni Paolo II, come Michael J. Fox, come Muhammad Ali e come tantissime (purtroppo) persone comuni e come anche le loro famiglie. Beffarsi di qualcuno malato, indipendentemente dalla confessione o alla non confessione a cui si appartiene, è ignobile. Prendendosi gioco del protodiacono ci si prende gioco di tutti i malati di Parkinson. 

Di contro troviamo centinaia e centinaia di commenti, sulle pagina degli stessi gruppi, di indignati che protestano contro i creatori e contro i fallower. Ci auspichiamo, a questo punto, che questi gruppi e altri simili vengano rimossi quanto prima da facebook, anche se siamo pienamente coscienti che la mamma di 55.600 cretini è sempre in cinta. Per quanto ci riguarda, ci sentiamo di esprimere la nostra solidarietà e vicinanza al cardinale protodiacono Tauran e a tutti coloro che sono affetti dal morbo di Parkinson.

 

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da jo il 20/03/2013 14:35:47

    ...questa gente non merita nemmeno d'esser mangiata dai vermi...

  • Inserito da Cosma Ferrarese il 20/03/2013 10:05:03

    La democrazia di fb mostra l'uomo per ciò che realmente è, senza retorica. Quando lo si guarda senza retorica ci si accorge, sovente, che l'uomo fa schifo. Se si considera che questi sono i cittadini creati da settanta anni di libertà e di pubblica istruzione obbligatoria, si rischia di precipitare nel pessimismo; soprattutto se si considera che, quando è libero, l'uomo esprime la parte migliore di se.

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