Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Dopo la girandola di consultazioni con i più disparati enti e le molteplici associazioni, delle quali, però, si è dimenticato di interpellare quelle femministe e i vari movimenti per la donna, dimostrando ancora una volta quanto sia poco portato a fare il leader, Bersani sembra pesare più ai dirigenti del PD che a quelli della destra.
In seno alla sinistra c’è una grossa spaccatura e la bilancia, ora come ora, pende più per un Bersani out che dentro.
Da ciò se ne deduce che, con Matteo Renzi, il centrosinistra avrebbe fatto ben altri passi e sorriso ad altre coalizioni disprezzate, invece, dal segretario PD, ossessionato da un’unione con il M5S. E i risultati sono davanti agli occhi del mondo intiero.
La sinistra si è affidata a Pierluigi Bersani durante le Primarie, ma pensando intensamente anche al sindaco fiorentino.
Però, è inutile negarlo, chi è del Partito Democratico, di fronte alla scelta vecchio o nuovo, rimane bellamente spiazzato in quanto optare verso il nuovo vuol dire spostarsi definitivamente al centro e rinnegare decenni di storia di masochismo vanificante.
Matteino da Rignano sull’Arno però, statene certi sta facendo finta di eclissarsi, dando frecciate a Grillo e allo stesso Berlusconi, ma allo stesso tempo lasciando la porta aperta al dialogo con il Cav.
Renzi ambisce ad aprire un colloquio con il centrodestra, per il semplice fatto che lui si rivede nel Berlusconi prima maniera, interpretandone la parte a menadito: scattante, simpatico, furbo, partorito da quella Toscana che ben poco ha delle feste dell’Unità e del pugno alzato, e che molto si rivede in una cultura più centrista, più kennediana e molto meno marxista.
Il sindaco di Firenze, ha intuito da subito che il PD per arrivare a vincere davvero deve in un certo qual modo berlusconizzarsi, diventare più paraculo, più piacevole e meno arrogante e pedante.
Con questo non voglio dire che Renzi è la copia del Cav., voglio solo cercare di spiegare che la sua “sinistra” è uno schieramento tendenzialmente alla Balir, portato verso un’ “anglicizzazione” della res, ad un modus “Obamiano”, con maggiore predilezione verso un Marchionne che un Della Valle o un De Benedetti.
Se Renzi si foste spostato a destra, dopo le Primarie, il PDL avrebbe stravinto ed è questo, che sin dall’inizio ha intuito Berlusconi.
Egli, non è qualcosa di straordinario, di speciale, di innovativo: Matteo piace...e piace a tutti.
Renzi, e i cosiddetti renziani, non disprezzano il paragone con il Cav., perché anch’essi amanti del successo duraturo, non di una toccata e fuga; amano specchiarsi nell’acqua come il Narciso del Caravaggio, eh sì… amano il potere.
Renzi, vorrebbe che Bersani dialogasse con Berlusconi, soprattutto per vederne la risolutiva caduta, il crollo politico di un uomo che fino a poche ore prima definiva il Cavaliere suo nemico giurato.
Se l’Italia tutta auspica un Governo di larghe intese, il sindaco di Firenze ancor di più, perché l’avverarsi di tale situazione proporrebbe un Bersani alla stregua di tutti gli altri politici, e l’unico veramente da considerare per la sua credibilità, finora intatta, sarebbe lui, Matteo Renzi.
Inserito da angela il 27/03/2013 13:31:23
Magnifico articolo, non solo perché è quello che penso da sempre anch io, ma soprattutto perché è pura verità , è inutile girarci intorno . Bersani alle primarie ha fatto tutto quanto in suo potere per non far vincere Renzi impedendo di votare al ballottaggio chi non lo aveva fatto la prima volta , rinunciando perfino all obolo richiesto. La sinistra intesa come marxismo non ha più motivo di essere, escludendo una sana e reale azione dei sindacati , ormai tutti ai vertici del potere, tutti mirano a Renzi che c è , non è il massimo , ma non ha rivali a destra che perciò lo prende volentieri in affidamento.
Inserito da Loredana il 27/03/2013 12:05:13
Ecco chi mi ricordava, Renzi, con il suo modo di fare un po' sornione, un po' da saputello, un po' da "rinnovamento mandato dal Cielo". Oh, dei. Quindi, questo vuol dire che nella politica italiana siamo destinati ai corsi e ricorsi di un solo tipo?! Che pensiero frustrante...
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En Bien! La Francia alle urne... ma per andare dove?
L'Italia senza Renzi è un po' più seria ma molto più imbambolata, meglio che torni magari in dosi meno esagerate
Subito elezioni? Forse meglio di no. Spiegalo al centrodestra.
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