Meno privilegi al personale di Camera e Senato

La Boldrini chiede una tirata di cinghia all'amministrazione e i sindacati insorgono

Questi indispensabili tagli dovrebbero colpire certuni privilegi francamente inimmaginabili, come gli appartamenti di servizio

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La Boldrini chiede una tirata di cinghia all'amministrazione e i sindacati insorgono

“Non aprite quella porta…”

Questo non è il titolo di un nuovo capitolo della saga horror del regista John Luessenhop, ma lo slogan del sindacato che, ogni volta gli proponi un taglio per questo o quel settore, indossa la maschera del serial killer e uccide ogni idea possibile in merito alla riduzione dei costi.

La Boldrini, infatti, ha tenuto a precisare che anche l’amministrazione dovrà tirare la cinghia con l’approvazione dei sindacati.

 Se, se, non l’avesse mai detto; tutte le varie categorie dei rappresentanti dei lavoratori sono scese sul sentiero di guerra con le solite futili argomentazioni in più, in un momento, ove certe buste paghe, per esempio quelle dei commessi parlamentari, sono paragonabili a quelle di un manager pubblico.

Le retribuzioni del personale pesano come macigni sul bilancio della Camera, e infatti parliamo di una cifra 4/5 volte sopra la media di un normale dipendente pubblico e ben 4 volte maggiore di un dipendente pubblico britannico.

Allora perché questa chiusura al neo Presidente della Camera?  

Questi indispensabili tagli dovrebbero colpire certuni privilegi francamente inimmaginabili, come gli appartamenti di servizio.

Ora tutti, in primis la Boldrini, vi hanno già rinunciato.

Tornando alla domanda di cui sopra, i sindacati hanno eretto questo muro semplicemente perché è nella loro natura, e cioè farsi vedere neutrali anche di fronte ad un loro simpatizzante, ma senza minimamente pensare che questi personaggi così beneficati  di tali concessioni dovrebbero anch’essi tirare la cinghia come sta facendo la stragrande maggioranza dei cittadini italiani.

No, impossibile, agli esponenti sindacali non importa che certi lavori siano pagati oltre il dovuto, l’importante è che gli altri non aprano quella porta

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    4 commenti per questo articolo

  • Inserito da SABYDA il 02/04/2013 13:48:19

    Dove vogliamo andare..........a parole siamo tutti buoni intelligenti, bravi e con molte aspettative da chi ci sta davanti........ma poi i fatti veri....quali sono i privilegi ognuno si tiene i suoi, le poltrone, i divani, le sedie e a noi basta anche gli sgabelli. Solo chi è veramente in terra sente sta seduto male e nn solo sente sia il ghiaccio che il caldo torrido.

  • Inserito da Loredana il 02/04/2013 12:48:59

    Certamente, un'altra costante italiana. Siamo davvero un popolo buffo (per non dire di buffoni): vogliamo il cambiamento, la rinuncia dei privilegi, il rispetto delle regole da parte di tutti. Tutto vero. Quello che ci dimentichiamo sempre, nelle nostre alte lamentele scandalizzate di fronte alle malefatte altrui, è di specificare il minuscolo, trascurabilissimo codicillo: per gli altri. Ovvero: tutte le regole devono essere rispettate, tutti i privilegi devono essere abbattuti. Per gli altri. Non per noi. Non sia mai: è lesa maestà bella e buona.

  • Inserito da Michele il 02/04/2013 12:10:02

    I sindacati insorgono perché se si continua a voler togliere i privilegi pure loro rischiano di doverlo fare cominciando dal dover presentare BILANCi PROPRIETA BENI e POSSEDIMENTI COSA CHE AL MOMENTO SONO una dei TRE privilegiati esenti dal farlo

  • Inserito da ghorio il 02/04/2013 11:01:51

    La vicenda dei dipendenti della Camera e del Senato conferma una costante italiana: quella della perpetauazione dei privilegi, con la"benedizione" sindacale. Del resto lo scandalo delle retribuzioni di questi lavoratori, che si considerano una risorsa, dura da quarant'anni, salvo non fare niente per eliminarli.Lo registriamo anche con la riforma previdenziale: i veri privilegi, vedi dipendenti Banca d'Italia, militari, magistrati, etc sono rimasti intatti, con la dimenticanza della stampa italica che, in una nazione priva di memoria storica, dovrebbe essere di esempio per combattere le varie caste, ma non a ondate, ma denuncuandolo tutti i giorni. Spero che questa volta i nuovi vertici del Parlamento vadano sino in fondo lasciando blaterare i vertici sindacali. Giovanni Attinà

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