Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
tiamo vivendo una situazione politico-istituzionale in cui stiamo perdendo tempo, e questo mentre il mondo ci chiede di correre a velocità doppia» «Bisogna fare presto, la casa sta bruciando».
Non occorre essere geni della politica, grandi statisti, o amministratori illuminati per semplicemente registrare quel che è sotto gli occhi di tutti. E infatti le due dichiarazioni appartengono a Matteo Renzi e ad Angelino Alfano. La prima è stata fatta oggi dal sindaco di Firenze nel suo intervento al convegno per i 120 anni della camera del lavoro di Firenze, la seconda l'aveva espressa il segretario del Pdl due giorni fa.
Siamo tutti d'accordo, che né Renzi, né Alfano rappresentano l'eccellenza della prassi politica del nostro paese, nessuno dei due ha ancora mostrato (ammesso siano in grado di farlo) la stoffa dello statista, né tantomeno siamo di fronte a politici di buona levatura.
Eppure di fronte ai brontosauri che cercano di acchiappare le leve del comando in questo paese, Renzi e Alfano sembrano dei giganti di buon senso, almeno.
Fino a prima delle elezioni pensavamo che in Italia occorresse una rivoluzione che sostituisse la classe politica incancrenita in dinamiche parassitarie e dialettiche sterili.
Dopo aver visto con Grillo, che razza di "rivoluzione" è possibile per via democratica, forse è il caso di invocare una qualche forma di epidemia mirata che ci liberi dai criminali che continuano a giocare alla politica sulla pelle degli italiani.
A cominciare dal presidente della Repubblica. Napolitano, fingendo di indignarsi con Bersani per non aver trovato un'intesa costruttiva con le altre forze politiche, ha inventato il comitato dei 10 che non serve a niente se non a prendere tempo rassicurando i mercati che la situazione è sotto controllo.
Se il Presidente non fosse animato da una sostanziale affinità con il veteropartitismo di marca Pd avrebbe dovuto imporre a Bersani di formare comunque un governo.
Poiché il risultato delle urne è stato quello che conosciamo, ovvero ha reso impraticabile la soluzione bipolare, creando tre minoranze o forse tre maggioranze sostanzialmente in equilibrio quanto a consenso popolare, la soluzione che Napolitano avrebbe dovuto imporre era quella di un governo 40-30-30.
Esattamente, come nella dieta a Zona: 40 proteine (il Pd che di poco ma ha avuto più voti e quindi il premio di maggioranza), 30 carboidrati (i grillini) , 30 grassi (il Pdl).
Bersani avrebbe dovuto applicare nella formazione del governo quello che chiunque segua la dieta a Zona fa nell’ allestite ogni pasto e ogni spuntino.
Già direte voi, mai i carboidrati, cioè i grillini, hanno detto che non ci sarebbero stati, è vero, questo significa soltanto dover fare più fatica per sostituire i carboidrati (cioè i grillini) con sostanze, cioè forze parlamentari che fungessero da equilibratori dei grassi e delle proteine.
La dieta a Zona è una noia, ve lo dice chi la conosce bene, ripetitiva, complicata, ti costringe all'attenzione costante. Però funziona. I muscoli non si indeboliscono, l'adipe piano piano si riduce con esso alcune patologie dell'obesità.
Accade all'organismo quello di cui avrebbe bisogno l'Italia. Si sacrificano la ghiottoneria e la convivialità godereccia per restituirgli vigore e salute.
Ecco, Napolitano avrebbe dovuto pretendere da Bersani un governo a Zona, per il bene dell'Italia, perché gli imprenditori, i piccoli, non continuino a suicidarsi, perché la povertà non diventi l'incubo di un numero sempre maggiore di famiglie. E se Bersani non ci stava, come di fatto è accaduto volendo imporre una dieta di sole proteine che ammazzano reni e fegato, l'incarico Napolitano avrebbe dovuto passarlo ad altri che applicasse il giusto sistema.
E invece no, il Presidente fingendo, e sottolineo fingendo la rottura con Bersani ha creato l'inutile comitato dei 10, di cui ormai è certa la superfluità, per traghettare il paese alla elezione del nuovo presidente della repubblica che il Pd potrà imporre e dal quale Bersani pretenderà in pagamento dell'elezione un nuovo incarico.
A questo punto il segretario del Pd sarà libero di fare un governo che non rispetta i risultati delle urne, un affare para-golpista, che dia il via libera alla magistratura a far definitivamente fuori Berlusconi.
Nel frattempo al diavolo le necessità dell'Italia e degli italiani, l'importante è conquistare saldamente il potere, costi quel che costi. A noi, ovviamente.
Inserito da silvano il 05/04/2013 14:24:54
Sbagliato... La dieta a Zona prevede un 40 di carbodrati e solo 30 di proteine e 30 grassi. Forse le ultime elezioni erano taroccate.
Inserito da ghorio il 04/04/2013 10:48:04
La situazione politica di stallo è legata alla pessima legge elettorale. In una situazione diversa, sarebbe stato logico andare a nuove elezioni subito, anche se "il semestre bianco" non consente questa soluzione e bisogna aspettare il prossimo presidente della Rapubblica. Poi arriva il sociologo Luca Ricolfi e ci erudisce sulla questione politica italiana sostenendo che non è solo questione di legge elettorale. Tutto vero, ma una legge elettorale diversa non impedirebbe di reclamare a gra voce elezioni, considerato che non sono affatto un trauma, come a suo tempo sosteneva Giovanni Spadolini. In Gran Bretagna per un periodo ,tra gli anni 60 e 70, si votava ogni sei mesi. Ad ogni modo in questa situazione caotica in Italia scontiamo varie situazioni anomale, tra cui la posizione di Berlusconi, il quale si preoccupa dei suoi processi e delle sue aziende.Una situazione che si perpetua da tanto tempo. Personalmente non ho niente contro il Cavaliere, anche se i governi da lui presieduti non hanno risolto i tanti problemi degli italiani, come del resto quelli presieduti dal centrosinistra. Anche in questo periodo i dati statistici ci dimostrano che la situazione è grave ma i politici vecchi e nuovi si preoccupano solo dei loro interessi , non certo di quelli degli italiani.In Germania, in situazioni difficili, si è fatta la grande coalizione. In italia l'abbiamo fatta con il governo Monti, bravo a tassarci, salvo non fare niente per la crescita e non fare nemmeno quelle riforme necessarie per rilanciare l'economia, come per esempio le mancate liberalizzazioni, delle queli non parla più nessuno: nemmeno Bersani passato alla cronaca per le sue lenzuolate, ben lontane dalla soluzione del problema. Quanto ai saggi, adesso tutti parlano di perdita di tempo ma se costoro lavorassero per mettere a punto un programma di pochi elementi per rilanciare l'economia e dare efficienza allo Stato potrebbe essere anche la soluzione giusta.Del resto assistiamo ogni giorno alle tante contraddizioni di editorialisti autorevoli che cambiano opinioni e, a differenza del passato, non sanno davvero fornire direttive per il buon governo dello Stato. Non parliamo degli economisti, oramai davvero in disarmo. Giovanni Attinà
Inserito da Loredana il 03/04/2013 15:03:31
...tuttavia, sembra che stiamo scegliendo il digiuno (non so bene chi l'abbia deciso, ma tant'è), invece della dieta a zona. Non abbiamo dosi né di PD, né di PDL, né di grillini, ma uno sconfortante frigo vuoto, con l'improvviso apparire di 10 piselli saggi in scatola, tirati fuori dall'angolo più lontano e dimenticato della dispensa. Cambiamo decisamente dispensiere...mi sembra che questo attuale sia fortemente incompetente.
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