Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Cosa c’è di più corroborante del solito abitudinale spuntino del dopo sonno: questa preziosa consuetudine vale pure per il fatidico buco nero della galassia NGC 4845, preso con le mani nella marmellata a trangugiare un oggetto celeste 30 volte più grande del pianeta Giove, subito dopo il risveglio da un decennale sonno.
Tale cosmica “merendina”, come fa presente Ansa.it avuta luogo a 47
milioni di anni luce da noi, è stata attentamente osservata dal satellite Integral
dell'Agenzia spaziale europea (Esa), così come dai telescopi della
Nasa, XMM-Newton dell'Esa e Maxi (Monitor of All-sky X-ray
Image) dell'Agenzia spaziale giapponese Jaxa.
La scoperta è avvenuta per caso poiché alcuni astronomi
stavano infatti osservando un altro sistema stellare, quando si sono invece
accorti di uno zampillo di raggi X provenienti da un'altra zona del quadrante
che stavano studiando.
''L'osservazione era del tutto inattesa da una
galassia che era quiescente da almeno 20 o 30 anni'', afferma Marek Nikolajuk,
il ricercatore polacco dell'università di Bialystok che ha descritto per la
prima volta il fenomeno sulla rivista Astronomy & Astrophysics.
Analizzando le caratteristiche di questi raggi
X, gli astronomi hanno capito che erano stati emessi da un alone di materiale
intorno al buco nero della galassia NGC 4845, impegnato a ingurgitare un
oggetto dotato di una massa pari a 14-30 volte quella di Giove.
Viste le dimensioni, poteva trattarsi di una
nana bruna, un oggetto non abbastanza grosso per dare vita alla fusione
dell'idrogeno al suo interno e 'bruciare' come una vera stella. I ricercatori
non escludono però che questo corpo celeste abbia avuto una massa ancora più
piccola: potrebbe quindi entrare anche nella categoria dei pianeti gassosi
giganti.
Il buco nero al centro della galassia NGC 4845
dovrebbe avere una massa pari a 300.000 volte quella del Sole. Proprio come un
gatto col topo, sembrerebbe anche giocherellare con il suo 'spuntino': ci
sarebbe infatti un ritardo di 2-3 mesi tra la distruzione del corpo celeste e
il surriscaldamento dei detriti nei pressi del buco nero.
Questo spettacolo per gli astronomi potrebbe
rappresentare solo un 'riscaldamento' in previsione di un altro evento del
tutto simile che entro quest'anno dovrebbe coinvolgere il buco nero
supermassivo posto al centro della nostra Via Lattea. Sul menù, questa volta,
non ci sono pianeti o nane brune, ma solo una nube di gas.
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