Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Certo, i giornalisti italiani hanno dato il meglio, a livello d’inventiva e originalità, nel titolare l’articolo sulla morte di Margaret Thatcher; un’atipicità riscontrabile solo nelle nostre illustri penne, o meglio…tastiere italiche!
Eccone un chiarificatore esempio d’ingegnosità: -
la Repubblica : La Lady di ferro che cambiò l’Inghilterra
La Stampa: Addio alla Lady di ferro
Il Messaggero: Lady di ferro addio
Il Fatto Quotidiano: Addio Lady di ferro
Libero: La Lady di ferro che servirebbe all’Italia
Il Secolo XIX: Ma in Italia non sarebbe stata la Lady di ferro
Il Tempo: La Lady di ferro che cambiò l’economia
Il Mattino: La scomparsa della Lady di ferro
Il Sole24 ore: Addio alla Thatcher la Lady di ferro
Il Resto del Carlino: Addio Lady di ferro
Orbene, che dire di Margaret Thatcher senonché di essere stata una grandissima maestra di vita politica e economica, soprattutto per l’ immensa capacità di esternare il proprio bene assoluto verso la sua nazione in contrasto alle strutture arcaiche che maldestramente immaginavano di simboleggiarla.
Una persona che sapeva guardare il nemico con occhi di tigre, ma che sapeva anche apprezzarlo venendoci a patti.
Basterebbe un 1% di questa sua innata metodologia politica per portare Bersani a ragionare un po’ meglio di quello che sta facendo.
Lei e Ronald Reagan sono stati considerati, dai più grandi politologi e economisti del mondo, dei veri e propri esempi da seguire negli anni ‘80.
Si è insediata a Downing Street nel maggio del 1979 e vi è rimasta sino al novembre del 1990, ed è stata la prima donna in assoluto a capo di un governo di una grande Nazione.
E’ stata definita, da molti uomini politici internazionali, un vero “Animale della politica”, in particolar modo per la guerra delle Falkland che contrassegnò il suo primo importante incarico come premier, e per le sue prese di posizioni in campo economico.
Solo un “salsiccia con le braccia” come Romano Prodi può arrivare a dire che la Thatcher e Reagan sono la causa primaria della crisi economica che stiamo vivendo.
Vorreste replicare a tanta ottusità? Noi abbiamo da fare, non facciamo da balia a Bersani.
Il suo carattere duro, spigoloso, ma deciso ce lo ricorderemo sempre nel suo triplice “no-no-no” riferito alla moneta unica, ove in un impeccabile e concitato discorso in Parlamento si oppose con determinazione all'introduzione dell'euro, allontanandosi del tutto dalle idee del Consiglio Europeo che in quei giorni era, con i suoi esponenti, a Roma per la creazione della moneta unica europea.
Succederà mai che in Italia crescano delle piccole Thatcher?
Per ora dobbiamo accontentarci delle Fornero… poveri noi!
Inserito da stefano o il 09/04/2013 19:51:13
Onore eterno a Margaret Thatcher, fautrice dell'unica vera destra che abbiamo visto in questi ultimi decenni (forse solo parzialmente paragonabili Reagan e, limitatamente alla materia economica, Pinochet). Onore eterno a colei che aveva visto giusto sulla dittatura europea (buon per gli inglesi che sono rimasti autonomi). E onore eterno a chi ha sempre condannato, al netto delle ipocrisie pauperiste, l'aggressività dello Stato che schiaccia l'individuo. Ciao Margaret, e da lassù, se puoi, manda qualcuno di paragonabile a te qui in Italia.
Inserito da Loredana il 09/04/2013 17:51:52
Parto dall'ultima domanda: no, non capiterà mai. Margaret Thatcher, che tantissimi, anche in Italia, odiano con furore, è nata nello stesso paese di Elisabetta I, che non ha niente a che spartire con la nostra Repubblica delle Banane. Qui facciamo nascere mortadelle, smacchiatori di giaguari, grilli (s)parlanti, cavalieri d'Alcova, RoboMonti, ma niente di serio.
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