I Capricci di Ingroia

O lascia la Sicilia o lascia la magistratura

Le assurde pretese del magistrato che applica le regole agli altri, ma non vuole rispettarle se si tratta del suo interesse

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Stanno trasformando…  o meglio, sta trasformando, un normale provvedimento di trasferimento di procura, in qualcosa di inaccettabile e altamente improponibile.

Il Dott. Antonio Ingroia, attualmente obbligato dal Csm a trasferirsi in quel di Aosta, sta facendo le bizze come se a Bersani impedissero di proferire, da oggi in poi, i suoi aforismi.

Tale delibera, molto probabilmente, fosse toccata a qualsiasi altro magistrato non avrebbe fatto assolutamente notizia essendo, questi signori, a conoscenza dei possibili spostamenti da una procura all’altra. 

Ma qui, cavolo, stiamo parlando di Ingroia e, quindi, il tutto è stato ridicolamente ammantato di eccezionalità, un’anormalità esclusivamente perpetrata ai danni di questo eroe nazionale.

E sapete cosa ha fatto di tanto irregolare il Csm?

Ha trasferito un giudice, che era stato a capo di un partito alle ultime elezioni politiche, in una circoscrizione, per altro l’unica, ove non era candidato.

Trovate qualcosa di raro? Di sfavorevole? Di iniquo?

E’ solo stato rispettato il regolamento che anche sua Maestà Ingroia conosce.

Tutto a norma di legge dunque e, pertanto, soltanto un inganno per Antonino perché, sicuramente, egli sperava -visti i suoi successi politici- in un trattamento di favore, magari diventando l’esattore di Crocetta, così da poter continuare l’arte del governare.

Aosta non gli sta bene, e tale sua posizione ha cominciato a creare del malumore tra i suoi, forse, nuovi colleghi montanini, il portavoce dei quali, il Procuratore Capo Marilinda Mineccia, ha tenuto a ribadire che “ il mestiere di magistrato, in qualunque luogo sia fatto, è di grande utilità, interessante e, spero, utile». 

Insomma, caro Ingroia alla Procura di Aosta, se deciderai di andare troverai tutti ad aspettarti a braccia aperte… o quasi tutti!