Il PD in Barca

Renzi «Non si barattano sette anni per le prossime sette settimane; il Quirinale è la casa degli italiani ed è necessario che ci sia una figura di riferimento»

Bravo il sindaco di Firenze che ha centrato il nodo del problema istituzionale. Un Presidente della Repubblica non può essere scelto in base a capricci di politica occasionale

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Renzi «Non si barattano sette anni per le prossime sette settimane; il Quirinale è la casa degli italiani ed è necessario che ci sia una figura di riferimento»

BARCA e RENZI

Pier Luigi Bersani sta frullando come una girandola tra le decine di nomi che gli vengono elencati e dai quali dovrebbe uscire il prossimo PdR e, quindi, non essendo di natura un genio scattante, ha deciso di far derivare, da tale scelta, il suo destino di possibile Presidente del Consiglio, e quindi, inevitabilmente, si è già aperto il dibattito congressuale del PD.

In tal contesto, è emersa la figura di Fabrizio Barca, in una folle testimonianza colma di vocaboli arcaizzanti e scippati ad altre menti del passato, come lo stonato «catoblepismo» e «mobilitazione cognitiva», tutti termini che la casalinga di Montecchio Emiliano proferisce ogni giorno al marito prima di pranzare.

Insomma, qualunque personaggio nuovo che il PD presenta si  trasforma in breve tempo in una macchietta, in una sorta di primo attore di un film di Fellini.
Ma, intanto, una grande parte dei democratici sta tirando un sospiro di sollievo, perché è sicura che metà delle persone abitanti in Italia si sta allertando, sfogliando i più disparati vocabolari, sul significato di simili lemmi.

Si perde tempo e si tira innanzi.

Uno che entra in ballo con un siffatto linguaggio non può che attestarsi ai primi posti della graduatoria per diventare il prossimo segretario PD.

E Matteo Renzi?

Il sindaco fiorentino, nel frattempo, non cessa minimamente di incombere, e invia messaggi da Napoli, ove ieri ha presentato un libro su Napolitano, verso quel prodigio di Bersani, ricordandogli che il tempo sta scadendo e che occorrono risposte certe e, soprattutto, che “se

vogliamo accordarci con il Pdl lo si faccia subito e lo si comunichi.”

Poi, sul Quirinale, ha tenuto a ribadire che “sarebbe assurdo un 'accordicchio' alla meno, sulla base di esigenze immediate che comprenda il Quirinale. Non si barattano sette anni per le prossime sette settimane; il Quirinale è la casa degli italiani ed è necessario che ci sia una figura di riferimento ".

E da queste, ultime sue esternazioni, si capisce perché la sinistra, raffinata e pedante, ne farebbe volentieri a meno.

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    5 commenti per questo articolo

  • Inserito da Francesco il 16/04/2013 22:02:54

    Ma che faccia tosta!! bersani (b minuscola)come fa a trovarsi a ricoprire il ruolo che ha? Di chi è la colpa? Ha una faccia da schiaffi (figurativamente parlando) e molti altri come lui. Destra, sinistra, grillini ecc. C'è una necessità colma di bisogni e difficoltà, il popolo ITALIANO, ma questi fetenti capricciosi continuano a rimanere al loro posto. bersani non va a casa perché non sa fare un'azione da uomo vero. Vergogna!!

  • Inserito da francesco de feo il 13/04/2013 13:48:10

    La colpa è di Bersani che, accordandogli il non dovuto, ha viziato il bimbo. Fanciullino

  • Inserito da Monia il 13/04/2013 12:52:13

    Ma Bersani cosa ne pensa delle proposte eversive dei cosidetti "saggi" in tema di (in)giustizia, come il limite alle intercettazioni e il controllo politico della Magistratura, tanto care al Caimano? Così, solo per capire se intanto possiamo già andare a scavare la fossa e ordinare la lapide dell'intero Partito Democratico... A quanto pare molti piddini sono davvero convinti che il "futuro della sinistra" passi veramente dalle cene ad Arcore alle gite alle Cayman, e dalle comparsate dalla De Filippi ai divani di Bruno Vespa. L'Italia è in mano alla "quirinalità" organizzata. Chiunque venga eletto non può certo fare di peggio!

  • Inserito da matilde il 13/04/2013 12:45:38

    Affascinante pezzo, satirico e elegante.

  • Inserito da bea il 13/04/2013 12:33:30

    Niente da aggiungere. Solo questo: Paragonare tutto a un film di Fellini sarebbe invece un complimento che la situazione incasinata e sconcertante non merita. La deformazione politica non ha più limiti. Pian piano ho la sensazione di ritrovarmi in una galleria degli orrori. Si, si perde tempo in questo girotondo dell'incapacità e anche delle vanità... E fuori, nel Paese, ogni giorno si moltiplicano delusioni e suicidi. Che immagine terribile del Bel Paese!

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