Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Milena Gabanelli
E così la Rete grillina ha scelto il nome su cui concentrare i voti dei grandi e piccoli elettori dal 18 aprile in poi: Milena Gabanelli.
Dopo l’intervento di Casaleggio che aveva diffidato dal dare la preferenza a chi avesse già un passato politico, dunque nella fattispecie Bonino e Prodi, per poi però chiarire che M5S avrebbe voltato compatto chiunque fosse risultato vincente dalla scelta del web, ecco che dal cilibro esce un candidato, anzi una candidata al Quirinale che più improbabile non si può!
Milena Gabanelli è una brava giornalista d’inchiesta, qualche volta troppo brava, qualche volta troppo ideologizzata, ma non importa, il lavoro suo e dei giornalisti che lavorano con lei è sicuramente di qualità e soprattutto controcorrente, faticoso e spesso portatore di guai.
Ma cosa ha a che vedere una giornalista d’inchiesta con la carica di Presidente della Repubblica? Per quale motivo al mondo una brava, bravissima anche eccellente giornalista dovrebbe ricoprire un ruolo raffinatamente politico, di rappresentanza istituzionale, nel quale tutti gli italiani dovrebbero riconoscere il senso non solo dell’imparzialità, ma anche della esperienza.
ESPERIENZA è una parola importante, un concetto fondamentale, non si può sempre improvvisare tutto in nome del rinnovamento, perché per rinnovare occorre conoscere, aver appunto esperito il passato, avere delle idee che si sono formate nel tempo e misurate con una interlocuzione costante con l’altro (politicamente parlando in questo caso).
Perciò Napolitano alla fine è stato un discreto presidente, perché aveva una esperienza di parte (comunista prima e poi con tutti gli aggiustamenti seguenti fino alla sinistra attuale) che vissuta intensamente in molti gangli della pratica politica lo aveva portato all’interlocuzione continua con l’avversario, che poi con l’età (ah l’età non è sempre segno di rimbecillimento, ma anche di saggezza dovuta al distacco)ha perso certe asprezze e si è trasformata in sostanziale equilibrio.
Perciò Scalfaro è stato un pessimo Presidente, perché viceversa la sua esperienza era tutta del democristiano galleggiattore che aveva dovuto mordere il freno appunto per galleggiare, non andare a fondo,era stato costretto sempre a fingersi super partes, e appena ha avuto la possibilitò di dire IO, lo ha urlato nel modo peggiore più autoreferenziale, di minore garanzia di equidistanza dalle parti.
Abbiamo visto in questi ultimi tempi come il ruolo del Presidente della Repubblica acquisisca dalla Costituzione incredibili poteri in determinate situazioni, e abbiamo altresì visto che anche l’esperienza di Napolitano è stata messa dura prova e ha mostrato più di un limite.
Milena Gabanelli come avrebbepotuto far fronte a siffatta emergenza? Ricorrendo a quale know how? Alle inchieste?
No, smettiamola con i giochetti per buttare tutto in vacca, come si suol dire, non coinvolgiamo professionisti seri come la Gabanelli che sarebbe la prima a ritrarsi (speriamo) di fronte all’ipotesi di diventare veramente Presidente della Republlica.
I grillini con questa farsa di quirinalie, o come caspita le chiamano, non fanno che proseguire il gioco al massacro del sistema politico, e bisogna riconoscere che massacrano efficacemente!
Questo però significa anche che, ancora una volta, si chiamano fuori dall’agone della contesa. Infatti è immaginabile che nessuno degli altri partiti possa sottoscrivere il nome della Gabanelli come candidata al Quirinale, e poiché i M5S hanno detto che voteranno compatti solo il “loro” candidato” , cioè Gabanelli, significa che i loro voti non correranno in soccorso di alcuna ipotesi alternativa proposta dai partiti.
Quindi ancora una volta Grillo, Casaleggio e i suoi, con le finte, e sottolineo finte, consultazioni in rete, che non hanno certificazione di numeri né percentuali ripetto ai votanti ecc. , hanno voluto ancora nuovamente gridare che il re (cioè la politica) è nudo.
Apparentemente equivoca, si tratta di un’operazione distruttiva intelligente rispetto al fine che M5S si è proposto (mandare tutti a casa cioè distruggere tutto il vecchio sistema)
Ora hanno rispedito il pallone in mano a Bersani, Berlusconi, Monti e ai molteplici pasticci e divisioni e liti e rivalità e timori che li attanagliano. Vediamo come lo giocheranno i partiti!
Inserito da ghorio il 17/04/2013 09:21:56
Diciamo la verità: alla scelta degli elettori grillini, da votare poi in Parlamento, dai loro rappresentanti che chiamano cittadini, è stato dato grande risalto. DI solito avveniva che si riunissero i parlamentari di un partito per indicare un nominativo da votare. Insomma siamo tutti succubi della coreografia nata dal Movimento di Grillo. Fatto è, per esempio, che quando l'Msi aveva votato Paolo Borsellino non mi pare che fossero state dedicate paginate e paginate al personaggio. Insomma siamo alle solite con l'italica stirpe, compresa la stampa, che insegue o sale il carro dei presunti vincitori. Naturalmente non ho letto da nessuna parte qualche editoriale che indicasse l'urgenza di arrivare all'elezione del presidente della Repubblica con il voto popolare. Questo in Italia è considerato "fascista" e anche i giornali dell'area di centrodestra si guardano bene da fare campagne in tal senso. Non parliamo poi della durata del mandato di 7 anni, un secolo in politica, ma è vietato chiedere la modifica della Costituzione. Quanto alla Gabanelli, un momento di notorietà per una giornalista che, tra l'altro non pare abbia grande considerazione dei grillini. Le stesse sue campagne seguono quanto scritto e ripetuto dalla stampa quotidiana, magari un anno prima, vedi Di Pietro. Giovanni Attinà
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