Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Se Berlinguer fosse ancora vivo, fino a pochi giorni fa avrebbe svelato quale suo principale erede politico nessun altro all’infuori di Matteo Renzi.
Oggi, dopo le esternazioni del giovane sindaco di Firenze contro il mondo oligarchico del PD, avrebbe, senza alcun dubbio, spazzato via tale generoso lascito ad un personaggio politico che si è comportato in maniera identica a tutti gli altri suoi colleghi.
Enrico Berlinguer, dalla sua barca a vela nell’Oceano più pacifico del cielo, mormora tra se e se:
« A me quel toscano piaceva e non poco, solo perché veniva dalla nomenklatura dipinto come il male assoluto della sinistra.
Perché lo elogiavano, personaggi quali Briatore, Dell’Utri, Gasparri, Iva Zanicchi, Alfano e il Cavaliere. Tutti nomi invisi al PD, ma lui giù duro come una pigna a presentarsi in quel di Amici, a dispensare salamelecchi a destra e a manca, a manca pochi, insomma una sorta di neo-me, magari con più presenza scenica, sebbene fisicamente fossi appetito dalle più belle donne del mio tempo.
Mi piaceva perché mostrava quel carisma, pur non essendo uno stratega dell’arte del governare, che invece manca del tutto a Bersani & C.
Uno showman, alla Berlusconi per intendersi, con un modus tutto suo di proporsi.
Non era, -notate come parlo al passato mentre mi riferisco a lui-, il carisma di un venditore ambulante, era semplicemente il prolungamento del la personalità del Cavaliere, cioè il promuovere un “sentire interno” che deriva dal proprio tempo, dalla realtà odierna.
Del sapere cosa fare, senza conoscere bene la materia.
Mi è stato da subito simpatico quando ho capito che non amava molto i post democristiani, che si sono avventati sul carro Pd perché subodoravano una fragorosa vittoria, e come me diceva di non andare matto per i comitati centralizzati.
Credevo di aver trovato la persona ad hoc che mi raffigurasse, perché presentandosi così come aveva fatto aveva dimostrato di non possedere quel tono reverenziale nei confronti del partito.
Lo stimavo, perché come il sottoscritto, sembrava non credere a un’idea dell’Europa come terra dei mercati, ma bensì come un Vecchio Continente “popolato” dai suoi cittadini.
Infine, lo prediligevo perché molta della nostra gente di sinistra alla fine avrebbe votato Bersani per comodità e sicurezza, come poi è stato nelle Primarie.
Oggi, non è più il Matteo Renzi in cui speravo, ma un politico, di limitato spessore, che si è dato alla “ciarlataneria” più sguaiata tirando fendenti a chi non gli stava bene, facendo riemergere vecchie questioni sopite per sputtanare questo o quel candidato a Presidente della Repubblica.
Uno che si è permesso di definire il suo stesso partito “perdente”, allora perché si è fatto eleggere in un raggruppamento che non ha sogni di vittoria?
Quale sia, dopo questa follia, il suo piano strategico non è dato sapere… se poi ha un piano...e strategico.
Sono, però, sicuro di una cosa: che lui ha fretta, tanta fretta, perché ogni tipo di sondaggio, ma sono da credere dopo l’ultimo ribaltone elettorale?-, lo da nettamente in testa, con un Bersani staccato inesorabilmente, e con l’instabilità degli elettori, a lui ben nota, che pesa come un macigno.
In altre parole, Renzi vuol cavalcare senza esitazione questa favorevolissima occasione e, quindi gli conviene non perdere un secondo di più.
Spero tanto che i tuoi elettori, abbiano intendimenti diversi dai miei perché, caro Matteo, sarebbe veramente un disastro per il tuo irrefrenabile ego politico, che però dell’ arte del governare sa ben poco».
Inserito da Ariadni il 20/05/2018 01:40:21
Ma ancora nessuno ha capito che Berlinguer è INSOSTITUIBILE?? Non ci sarà mai più un uomo come lui!!!
Inserito da Langea:Angela il 17/04/2013 12:20:30
Oggi ci poniamo obbiettivi sempre più alti perchè non sappiamo più cosa vogliamo veramente Il problema sorge quando si cerca di raggiungere questi obbiettivi con dei mezzi sbagliati,Perchè non sappiamo più cosa vogliamo veramente e quello che conta veramente nella vita. Mancano i valori e le sicurezze.
Inserito da Loredana il 17/04/2013 12:04:03
E' una riflessione che facevo anch'io qualche giorno fa, di fronte all'ennesima farsa del nostro Teatro della Politica. Ma come reagirebbero uomini come Berlinguer, Andreotti, Craxi, Spadolini, Moro, di fronte ai nostri comici guitti che si sono auto-nominati uomini politici? Direi che nell'articolo si rispecchia quello che avrebbe potuto davvero pensare e dire Berlinguer, del caro Matteo. La morte gli ha risparmiato queste amare risate piangenti che ci squassano ogni giorno, ogni volta che ascoltiamo costoro...
Inserito da SABYDA il 17/04/2013 11:36:04
Molto impressa la frase " spero tanto che i tuoi eletttori, abbiano intendimenti diversi dai miei perchè, caro Matteo, sarebbe veramente....... " riassume tutto quello che l'UNICITA' DEL NOSTRO UOMO CHE FU GUIDA, BERLINGUER, volesse farci intendere..con molta intelligenza e saggezza.
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En Bien! La Francia alle urne... ma per andare dove?
L'Italia senza Renzi è un po' più seria ma molto più imbambolata, meglio che torni magari in dosi meno esagerate
Subito elezioni? Forse meglio di no. Spiegalo al centrodestra.
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