Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Fiorello
Vabbè, lasciamo perdere tutta la pippa sul premier Mario Monti ospite di BrunoVespa, visto che la ministra piangente Elsa Fornero e il super sottosegretario Antonio Catricalà saranno ospiti di Giovanni Floris a Ballarò, o l’inguardabile presenza di Jovanotti l’unico cantante al mondo che non sa cantare, ma solo latrare. Benigni, certo, ma robertaccio ormai è un fatto a parte, un discorso avulso dal contesto nel quale viene chiamato ad agire. Insomma è un fenomeno in proprio. E tanto basta per metterlo fuori sacco rispetto alla cesta fiorellesca.
No, il nodo vero, il punto focale, dell’ultima puntata del Fiorello show è stato il monologo-sermone sul preservativo: anzi sul presunto divieto di usare in Rai la parola profilattico. Un caso tipico della tv pubblica, con circolari che partono, vanno a giro, creano il casino e restano senza famiglia. Né padri né madri, solo figli illegittimi. Ai quali addossare colpe che non hanno. Come quelli nati per un preservativo bucato, o rotto. Fiorello ha rotto il tabù, correggendo un mostruoso errore. Il profilattico non si può nominare in Rai? E lui esagera: “altro che... Io al posto dei cavallo di viale Mazzini ci metterei una statua enorme di un profilattico!”. Uno schiaffo in faccia ai vertici Rai, a partire dal settimo piano, laddove hanno l’ufficio il direttore generale e i consiglieri di amministrazione, spiazzati e spiazzanti su tutta la polemica. Chissà come si comporteranno ora, avendo fatto una figuraccia in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids. Fiorello, invece, dedica proprio al preservativo, a sorpresa, un monologo nella prima parte dell’ultima puntata dello show di Rai1 “ilpiùgrandespettacolodopoilweekend”, coinvolgendo nell’appello anche Jovanotti, cantando con lui “Tanto, tanto, tanto”. Poi fa scandire al pubblico la parola “pro-fi-lat-ti-co”, per rivolgersi, suito dopo al direttore di Rai Uno, Mauro Mazza: “Ha mai usato, Mazza, il profilattico?” . Il direttore di Rai Uno, un po’ imbarazzato, annuisce. Che altro poteva fare?. Fiorello, a a quel punto, si lancia in un vero e proprio elogio della contraccezione: “Non si prendono malattie come l’Aids, si trova in farmacia e costa poco. Salva la vita come Beghelli”. Di qui il nuovo nome: “Chiamiamolo il salva la vita pischelli”. Insomma, chiamatelo come volete, è l’appello di Fiorello, “l'importante è che lo usiate”. E via la musica di “Tanto, tanto, tanto”, con Jovanotti, mixata con “Eri piccola così” di Fred Buscaglione. Sì, dopo questo pezzo, ammettiamolo la Rai era davvero piccola, ma piccola così. Come lo sanno essere solo i bacchettoni. E non sarà stato un momento di grande televisione, ma almeno si è vista un po’ di tensione sociale, un po’ di civica partecipazione. Fiorello in mezzo ai preservativi ci ha regalato un pezzo di servizio pubblico. Non di immorale bacchettonismo, come hanno saputo fare direttori e dirigenti Rai.
Inserito da saidi-84 il 06/12/2011 11:25:09
La Rai è giunto il momento che chiuda bottega. Bravo Steve
GIU' LE MANI DA LEONARDO
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