Lo Stato deve parlare di queste persone lasciate senza il minimo sostegno

Aiutiamo i due Marò, ma anche gli altri 3013 detenuti in prigioni estere

Giovanni D'Agata dal suo Sportello dei Diritti evidenzia questa disperata situazione, passata nel dimenticatoio

di  

Aiutiamo i due Marò, ma anche gli altri 3013 detenuti in prigioni estere

Ormai si parla esclusivamente della vicenda tragica, inutile negarlo, dei due marò; un fatto di una rilevanza sensazionale, che ha avviato una disputa internazionale tra due Paesi vista in precedenza poche volte e, ancor più, resa eccezionale dai media.

Occorre, tuttavia, porre in evidenza, come riportato da Giovanni D’Agata sul sito “Sportello dei Diritti” che ci sono moltissimi altri casi che riguardano cittadini italiani prigionieri all’estero, ben 3013.

La maggioranza di loro non appartengono all’esercito o a corpi diplomatici, ma sono comuni civili che subiscono tale angherie in silenzio e senza che nessuno spenda una parola per loro. Questi uomini, donne o intiere famiglie sono state poste in prigionia durante una semplice vita da turisti, perché lavoratori o residenti, ma fatalmente distanti dalla Patria e con scarsissime opportunità di contattare l’Italia.

Come dettagliato nel comunicato stampa di D’Agata, “i dati ufficiali del Ministero degli Esteri parlano chiaro: sono 3103 gli italiani che per colpa di guai con la giustizia in un paese straniero si trovano detenuti”.

“Il fatto più eclatante è che tra tutti coloro che sono in carcere, solo 677 stanno scontando una condanna, mentre ben 2400 sono in attesa di giudizio. Solo 32, peraltro, attendono un provvedimento di estradizione.

Venendo alla distribuzione geografica di questi nostri concittadini nel globo, quasi tre quarti di queste persone è in arresto nei paesi dell’Unione europea, 494 nelle Americhe, 129 negli stati dell’Europa dell’est, o comunque fuori dall’Unione, 76 in Asia, 64 in Medio Oriente e solo 17 in Africa.”

“Per quanto riguarda la situazione continente per continente significativo è il dato della  Germania nella quale vi è il numero più alto di connazionali detenuti: sono 1115, ma ciò è dovuto alla numerosa presenza della comunità italiana. Numeri ben inferiori troviamo a seguire in Spagna e poi Belgio”.

“Nelle Americhe il maggior numero di italiani in carcere si trova in Brasile: 83 persone, 81 in Venezuela, 76 in Perù e 69 negli Stati Uniti, anche in ragione dell’elevato numero di connazionali e dove si reca il maggior numero di turisti. Esistono anche piccoli paesi, che non sono mete di grande flussi turistici, tra questi l’Honduras, dove risulta un italiano in prigione. Tra Asia e Africa spiccano i casi di Congo e Tanzania, mentre 24 italiani si trovano ad oggi in stato di detenzione in Australia. 17, invece sono detenuti in India: sette hanno già subito una condanna mentre 10 risultano essere in attesa di giudizio come i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone”.

“ Per Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, è ora che lo Stato italiano dica la sua sulla situazione dei detenuti all’estero che come è stato giustamente sottolineato sono dei “Prigionieri del silenzio” tant’è che i familiari si sono costituiti in associazione con questo significativo appellativo. Perché il problema della detenzione oltre confine non è solo una questione per chi è in carcere per scontare una condanna giusta o meno. Il problema riguarda anche migliaia di parenti in Italia costretti non solo a soffrire anche decenni in attesa di riabbracciare il proprio congiunto, ma a spendere tutte le proprie risorse, per chi ce le ha, sia per l’assistenza al familiare recluso all’estero, per il suo mantenimento, le spese legali e per i viaggi.

È giunta l’ora, per Giovanni D’Agata di trarre le dovute conseguenze emanando un apposito provvedimento legislativo che consenta la creazione di un’apposita struttura d’assistenza presso la Farnesina, anche per alleviare i costi a carico delle famiglie. Ciò  per tutti e non solo per i marò.

Nel frattempo, lo “Sportello dei Diritti”, continuerà la sua opera di assistenza attraverso i suoi  collaboratori, dando supporto e consulenza a tutti quei cittadini e familiari che si trovano in questa drammatica condizione” .

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 06/05/2013 09:47:19

    Non sapevo fossero così tanti gli Italiani all'estero nei guai. Qui da noi si parla pochissimo già dei casi più eclatanti, come i due Marò e di Enrico Forti, poiché preferiamo essere aggiornati su altre notizie. Fortunatamente Totalità pensa fuori dagli schemi e dal coro, e ci tiene informati.

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.