Fatto fuori il candidato PDL quale presidente Commissione Giustizia del Senato

Nitto Palma bocciato, il PD ha paura di una giustizia giusta

Il no di ieri è semplice da capire, è stata una cosa organizzata a livello politico, e non addossabile, come altre volte, ai franchi tiratori

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Nitto Palma bocciato, il PD ha paura di una giustizia giusta

Nitto Palma

Ivan Forte, 27anni, è già libero nonostante la sua confessione per l’uccisione della compagna Tiziana, per strangolamento, perché in 12 mesi non è mai stata fissata la prima udienza del processo. Ora è fuori per "decorrenza dei termini di custodia cautelare".

Alla luce del sole, dopo poco tempo, anche la poliziotta Monica Segatto, condannata per l’omicidio del ferrarese Federico Aldovrandi.

Roberto Colombo, massacra l’ex moglie con il mattarello e dopo un mese è agli arresti domiciliari.

Mario Alessi, condannato all’ergastolo per l’omicidio efferato del piccolo Tommaso Onofri e lo stupro della madre, a breve sarà fuori per permessi premio.

E la giustizia italiana continuerà con questi scempi anche nell’immediato futuro.

L’abbiamo capito con la bocciatura causata dal PD del candidato PDL Nitto Palma,  al quale è stato impedito di essere nominato presidente della commissione Giustizia del Senato, dopo aver per l’ennesima volta disatteso patti che sembravano chiarissimi.
Oggi la terza votazione, ove basterà la maggioranza semplice senza un quorum, ma già Scelta Civica ha fatto intendere di non votare Palma se il Partito Democratico non lo farà.

Il no di ieri è semplice da capire, è stata una cosa organizzata a livello politico, e non addossabile, come altre volte, ai franchi tiratori.

Il PD sta dimostrando sempre più di essere l’antitesi del partito responsabile che in primis pensa ai problemi dell’Italia e per ultimo ai suoi.

Mentre il PDL, votando i candidati della sinistra scelti congiuntamente per le presidenze delle Commissioni, ha dimostrato serietà e rispetto degli accordi il PD, o meglio la sinistra riottosa della vecchia nomenclatura, ha dato un’altra volta sfoggio di disinteresse totale verso la causa comune, impegnandosi nella sola e unica battaglia che a loro interessa: far fuori Berlusconi.

Questo è l’ennesimo tentativo della sinistra di politicizzare ancora la giustizia, e lo fa con quel suo modo tutto personale di non garantire mai nulla, di trasgredire le intese, di non dare vita a qualsiasi patto venga stipulato.

Dopo le penose figure con Marini e Prodi, si è ripresentata la stessa identica scena con certe assurde logiche che si replicano, e che vanno a danno solo del cittadino italiano che ancora una volta rimane sconvolto dal caos demagogico del PD.

Ogni volta è la stessa cosa il partito degli anti Letta se la fa addosso, e inizia quel suo esame di coscienza che sta sfiancando il Paese; di chi ha paura la sinistra?

Della casta dei magistrati? Della parte del PD anti-giustizialista che vorrebbe stravolgere con le riforme questa legge ingiusta?

Una magistratura che ogni giorno si copre di misfatti indicibili come quelli elencati all’inizio del pezzo.

Sì, i capi della sinistra hanno il terrore di queste cose, ma soprattutto è una paura che deriva dalla mancanza d’idee innovative, e la propensione di vivere all’ordine del giorno è l’esempio di questa sconclusionata linea anti-Italia che stanno portando avanti.

Una sinistra che da anni cerca di battere gli avversari politici solo, e esclusivamente, grazie ai loro tribunali.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 08/05/2013 18:48:09

    Leggevo il pezzo e mi sentivo invadere dalla tristezza: in Italia non sappiamo davvero cos'è la giustizia. Al di fuori dei processi per Berlusconi, e per la corte dei miracoli di Lele Mora, le questioni piccanti che coinvolsero persino Vittorio Emanuele, ecc. E la sinistra...? Gaber aveva ragione a domandarselo, ma oggi non abbiamo ancora risposta!

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