Editoriale

Suddivisione antropologica e scarsa razionalità

La giustizia da sempre si è dovuta dimostrare spietata e bendata, cieca nella massima interpretazione di questo vocabolo, ma ieri...

 

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a giustizia da sempre si è dovuta dimostrare spietata e bendata, cieca nella massima interpretazione di questo vocabolo: sentire, giudicare con fermezza e imparzialità, senza vedere chi si ha davanti, valutando con estrema equidistanza.

Ieri, nel processo più scontato del secolo, si è notato che quanto sopra è stato bellamente eluso da una specie di trance frenetica che più volte si è manifestata in una mancanza totale di ordinaria razionalità trasformandosi, sovente, in persecuzione e ostilità molto rimarcate.

Il tono dell’accusa è parso quasi una filippica con raid socio didattici che puntavano in primis all’azzeramento morale dell’inputato.

Solitamente quando un avvocato erra nell’esprimersi viene corretto dal PM o dal Giudice, il giorno scorso durante la requisitoria la persona addetta a contrastare la difesa si è lasciata sfuggire, a causa di una profonda e smisurata enfasi,  un “ furbizia orientale tipica delle sue origini che riesce a sfruttare il suo essere extra-comunistaria” indirizzato ad una persona del Nord Africa, un “appena maggiorenni” riferito a certe signorine invitate ad alcune feste e un

la procura la condanna” immediatamente corretto in “la procura chiede la condanna”.

Nessun giudice ha cercato di riportare ordine in tale sproloquiante soliloquio, cercando di calmare quella verve tipica della persona che nutre qualcosa in più della rabbia verso qualcuno.

Vogliamo chiamarle gaffe? Sì, ma gravissime.

Oriente e Occidente, Toscana e Liguria, nero o bianco, devono importare relativamente.

Qui, siamo innanzi a una digressione, chiara a tutti, del diritto penale, poiché la legge non è mai stata e mai sarà una realtà di mera teologia morale, la giustizia come detto all’inizio non sarà mai accusata di voyeurismo, non guarderà mai le persone dall’alto in basso, sebbene ciò sia divenuta in Italia pratica ordinaria; essa si alimenta della veridicità delle prove, ma sì, anche quelle che fanno uso di intercettazioni, e comunica con un idioma che non deve travalicare il puro significato giuridico e che, a sua volta, deve risultare formale senza fuoriuscite personalizzate.

Questo è il diritto scevro da ogni passione, negativa o positiva, verso l’essere umano, e non è ammissibile sbagliare “la procura la condanna” in luogo di “la procura chiede la condanna”.

La suddivisione antropologia il diritto penale non la comprende.

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 14/05/2013 18:28:38

    Direi che queste espressioni, molto di moda nel Terzo Reich, squalificano parecchio chi le pronuncia (magari credendoci pure), offende le orecchie di chi ascolta e fanno sprofondare nello sconforto più assoluto chi crede ancora che ci sia una scintilla positiva nell'essere umano.

  • Inserito da bea il 14/05/2013 14:58:45

    Bell'analisi, grazie, e questa volta condiviso... La "giustizia" (italiana) per me diventa sempre di più un libro con più di 7 sigilli... "Furbizia orientale tipica delle sue origini" è razzismo puro, una offesa imperdonabile, vergognosa. Così non si fa giustizia. A mio parere Berlusconi dev'essere condannato, ma adesso tutto mi sembra esagerato e fuori limiti.

  • Inserito da maria.pia il 14/05/2013 10:54:30

    Non sono laureata in Giurisprudenza e non posso usare termini legali, ma posso dire che la giustizia non è di questo mondo e molte cose in proposito mi hanno sempre fatto veramente rabbia e sdegno. Non sono obiettiva, ma dico che alcune persone meritano il carcere non una ma dieci volte.Quello che non sopporto che siano condannate persone che hanno "rubato" un panino per fame dei figli!

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